Capitolo 14-🌱L'ansia prima dell'esame🌱

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Akira's PoV
Le sue mani mi accarezzano gentilmente le guance e i capelli. Non posso crederci, è proprio qui davanti a me. "M-mamma..." le lacrime cominciano a sgorgare sulle mi guance che lei asciuga prontamente. "Amore mio perché piangi?" Poggia la fronte sulla mia mentre continua ad accarezzarmi. La sua pelle è così delicata, sembra di seta. Appoggio le mie mani sulle sue, piangendo più forte. "P-perché so che quando mi sveglierò... t-tu non sarai lì con me." Singhiozzo, chiudendo gli occhi. "Non devi piangere tesoro mio...dopotutto è colpa tua."
"C-cosa?" La guardo negli occhi che nel mentre si riempiono di sangue, come quella notte. Ferite profonde cominciano ad aprirsi sulla sua pelle candida e così simile alla mia. "N-no..."

Sono di nuovo in quella sala. Mio padre stringe forte il suo corpo, mentre io, in quell'angolo maledetto che mi tengo le orecchie in attesa che quel fischio straziante finisca e che il sangue smetta di rimbombarmi nelle orecchie.

"È colpa tua."

"NO!" Mi alzo improvvisamente, la luce filtra dalla finestra, è già mattino. Guardo la sveglia sul mio comodino. Le cinque del mattino. Grandioso.
So già che non riuscirò a dormire, quindi vado ad allenarmi un po', con la speranza di allentare un po' la tensione prima dell'esame.
Questi mesi sembrano essere passati in un battito di ciglia. Dopo quello che è successo nella classe di Bakugo mi sono buttata a capofitto sullo studio e sugli allenamenti, senza un attimo di pausa. Ho trascurato persino Kiyomi, ma comunque per lei è stato lo stesso. Ormai ci vediamo solo a scuola o a casa mia qualche volta visto che non è mai stata una cima nelle materie più difficili.

Dopo quello che è successo con Bakugo, Midoriya si è seduto insieme a noi molto più spesso, e non ho potuto fare a meno di notare che ogni giorno sembrava sempre sfiancato... forse si è allenato molto duramente...

Mi metto i pantaloni della tuta e la felpa e dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua esco a fare una corsa. 'L'esame inizia alle 7.00 quindi ho un'ora di tempo per allenarmi e poi un'altra ora per lavarmi e prepararmi... però volevo un altro pò di tempo per ripassare gli ultimi argomenti... fa niente, cercherò di far durare di meno la doccia.'

Mentre cerco di organizzare il mio tempo però vado a sbattere contro qualcosa o peggio, qualcuno, facendo cadere entrambi a terra. "ECCHECCAZZO STAI ATTENTA IMBRANATA DI MERDA!"
'Ecco ci voleva pure questa...'

Il ragazzo di cui purtroppo conosco la voce mi urla contro, non avendomi riconosciuta. Io allora alzo la testa e lo guardo negli occhi.

"Io sarò anche imbranata me tu ti sei fatto buttare a terra da una nana come me, mezzasega."

"Tu?? Aspetta-COME CAZZO MI HAI CHIAMATO??"

"Mi hai sentito...mezzasega." Dico alzandomi e togliendomi lo sporco dai vestiti. "MA COME CAZZO TI PERMETTI?? GUARDA CHE QUANDO DIVENTERÒ L'EROE NUMERO UNO DOVRAI INCHINARTI A ME SE NON SARAI GIÀ MORTA!"

Io lo guardo con indifferenza. "Ma quando?"
Lui rimane per un attimo spiazzato dalla mia domanda. "Beh... molto presto!" Risponde convinto lui.

"No ma quando te l'ho chiesto?"
Continuo a correre, lasciandomi alle spalle un Bakugo ancora più incazzato di prima.

"HEY!" Mi chiama all'improvviso. Io ovviamente e, se posso aggiungere stupidamente, mi giro. "Perché sei sveglia a quest'ora?" Mi chiede poi. "Senti coso, oggi non sono proprio in vena per i tuoi giochetti provocatori, ok? E comunque sono fattacci miei." Mi giro e continuo a correre. "Fermati!" Dice di nuovo. "Ma che cavolo vuoi??"

"Voglio solo chiarire una cosa, per non avere conti in sospeso con te o altra merda del genere." Mi avvicino al ragazzo, poco convinta. "Continua."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 09, 2020 ⏰

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