capitolo 13

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la sveglia suona alle 6.30 ed in casa mia, che prima era in un silenzio tombale quasi surreale, si sentono le urla delle ragazze che non sanno cosa mettersi "ragazze un po' di silenzio per carità gli altri dormono ancora e non voglio avere altre rotture già a prima mattina" dico raggiungendole "vi voglio tra un'ora pronte davanti casa e poi andremo tutte a scuola dove ci attenderà Sarah" dico per poi uscire a fare la mia solita corsetta mattutina. Dopo circa un'ora torno a casa dove trovo i ragazzi esasperati sul divano "almeno Layla non urla così tanto la mattina" dice Orazio approvato dagli altri "ancora casino?" chiedo e loro annuiscono nuovamente "beh mi dispiace io ci ho provato già un'ora fa" dico per poi salire in camera mia e vestirmi; indosso una canotta rossa corta con una camicia bianca ed aperta da sopra, jeans neri e stivali bassi col tacco. "ragazze vi voglio giù entro 5 secondi se no vi lascio qui, 5....4....3....2...." le ragazze scendono alla velocità della luce giù per le scale e per poco non cadono . Io ed i ragazzi ridiamo e loro ci guardano male per poi scoppiare anche loro a ridere; entriamo nelle macchine e ci dirigiamo all'università di questo branco che è grande quanto a quella di Miami. Scendiamo dalle auto e ci avviamo verso Sarah che appena vede Orazio gli salta addosso "ma insomma esistono le camere da letto" diciamo in coro e loro ci guardano male; dopo questa scenetta divertente ci dirigiamo verso i nostri armadietti. 

Tutti gli studenti ci guardano al nostro passaggio come se fossimo delle divinità scese sulla terra; i ragazzi ovviamente guardano noi mentre le ragazze guardano i nostri amici. "menomale nessuno mi ha riconosciuta" dico in bassa voce quasi con sollievo aprendo il mio armadietto, però un tonfo forte attrae la mia attenzione ed i miei occhi trovano una ragazzina attaccata al muro da una ragazza alta che riconosco dal profumo. "ti ho chiesto dove sono i mei compiti di matematica" urla la bulla, che ovviamente io riconosco, alla ragazza che scoppia a piangere "ridicola" dico io attirando la sua attenzione ed anche di coloro che le stavano attorno "scusami puoi ripetere?" chiede "ti ho chiamato ridicola...ma guardati... stiamo per caso al liceo? perché il tuo cervello si è fermato li se obblighi una ragazza a fare i compiti per te" dico avvicinandomi alla ragazza che stava respirando a fatica a causa della stretta di Jennifer.  Metto la mano su quella di Jennifer, che ancora era stretta al collo della povera ragazza, e la stacco con violenza facendo cadere Jennifer a terra. "ascoltami bene vai dall'Alpha e fallo venire subito qui...digli che ti manda Layla" le dico e lei corre via da quel corridoio.

"dove credi di andare novellina...sai contro chi ti sei messa" dice "vuoi veramente far sapere il tuo vero nome Jennifer?" Dico mostrando i miei occhi completamente neri "non è possibile...Layla" dice spaventata ed indietreggiando "in carne ed ossa bellezza e da questo momento in poi il tuo regime da bulla finisce qui perché se vedo che maltratti altre persone te lo giuro che il nostro scontro sarà peggiore di quello avvenuto quattro anni fa" detto ciò lascio il corridoio che ormai era pieno di persone e mi dirigo in classe dove noto Orazio, Nicolai e Jason agli ultimi banchi ma io voglio stare un po' per conto mio così decido di mettermi nei primi banchi per la precisione vicino alla finestra. "buongiorno a tutti e soprattutto ai nuovi arrivati...se non ve lo avessero detto dovete fare delle attività extra scolastiche...almeno uno obbligatorio" dice la professoressa consegnando a me ed ai miei amici dei fogli. Io scelgo danza sapendo che anche Nicolai avrebbe scelto quel corso come a Miami; grazie a lui che ora sono molto più coordinata ed ho equilibrio.

Alla fine delle lezioni me ne vado a casa da sola ovviamente avvertendo prima i ragazzi se no si sarebbero preoccupati e decido di andare a far visita a mia nonna. Attraverso il portale e mi ritrovo subito davanti a lei che , appena mi vede, mi corre ad abbracciarmi "oh tesoro mio ho saputo tutto...ed ho conosciuto Dona...certo che mia figlia ha fatto tre matrioske" dice ridendo "si ci assomigliamo molto...comunque nonna sono venuta qui per chiederti delle cose" dico guardandola seria e così andiamo nel suo studio. 

the real omega's soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora