the real omega's soul

capitolo 17

Dopo 10 minuti di auto arriviamo su una spiaggetta isolata con una villetta che la sovrasta. Entriamo in questa villa e devo dire che è bellissima nella sua semplicità "vieni con me" dice prendendosi la mano e portandoli sul piccolo terrazzo illuminato dalla luce della luna. mi porta vicino al parapetto e ciò che vedo mi fa commuovere: un cuore di petali di rosa e candele con scritto ti amo. Mi giro verso di lui e lo vedo inginocchiato "Layla lo so che sono stato pessimo anzi inesistente come compagno e vorrei rifarmi quindi te lo chiedo ufficialmente...vorresti essere la mia ragazza?" Terminata la frase mi porge un cofanetto con sento una catenina d'oro con un cuore come ciondolo....semplice ma bellissimo. Si alza e mi aiuta ad indossarlo, "allora?" Mi chiede visibilmente agitato "bhe...insomma.." inizio a dire e lui sbianca "ti do la tua occasione di essere il mio compagno" gli dico e lui letteralmente si butta addosso baciandomi con passione. Mi prende per i fianchi facendomi aggrappare con le gambe alla sua vita e senza staccare gli occhi da me, mi porta nella camera da letto. Arrivati lì mi fa scendere e mi abbassa la zip del vestito mentre io gli tolgo la camicia per poi buttarlo sul letto. Lascio scivolare il vestito a terra per poi salire a cavalcioni su Jason che nel frattempo si era levato i pantaloni; i suoi occhi diventano rossi mentre e i miei gialli ed inizia una gara di baci che non ha né un vincitore ne un perdente. La posizione cambia ed io mi ritrovo sotto di lui ed a toccare tutto quello che potevo "ti piace quello che vedi e che tocchi?" Mi chiede staccandosi da me "puoi dirlo forte Alpha" gli dico e lui inizia a torturarmi il collo con baci e morsi fino ad avere il collo quasi tutto viola. "Ora si che sei mia" dice e dopo poco i nostri corpi sono un tutt'uno come lo yin e lo yang e non avevamo intenzione di staccare quel contatto tanto atteso da entrambi.
Il giorno seguente ci alziamo entrambi alle 9 e ritorniamo a casa dove mi attendevano le ragazze che hanno fatto il  3° grado sia a me che a Dona perché lei è tornata a casa con il marchio mentre a me mi hanno chiesto come mai il mio compagno non mi avesse marchiata ed io ho risposto che semplicemente non era arrivato il momento giusto. Dopo che ci siamo vestite andiamo a scuola dove incontriamo il nostro Alpha di Miami che ci saluta calorosamente e tutti insieme andiamo nell'ufficio del preside.
"Ragazzi sono veramente felice di rivedervi ma vi devo informare che i vampiri si stanno muovendo e cercano te Layla in quanto sei l'ibrido più potente mai creato e grazie al tuo sangue è possibile avere poteri inimmaginabili" "tranquillo Alpha lo sappiamo ed abbiamo intenzione di agire" gli dico mostrando i miei occhi gialli "per questo vi ho portato il soldato più bravo del nord America: Max prego entra". Detto ciò un giovane ragazzo entra ed Anabeth si blocca sul posto come anche Max "due piccioni con una fava " dice l'Apha per poi ritornarsene dal suo branco. "ciao Max io sono Layla, Orazio, Nicolai, Victoria ed Anabeth....PS passa a casa quante volte vuoi sei il benvenuto e tranquillo le camere sono insonorizzate" dico per poi fuggire per la paura di Anabeth.

vieni da me mia piccola Layla è arrivato il nostro momento

Sento questa voce nella mia testa ed il mio cuore inizia a battere con una velocità mai vista. Mi accascio a terra e nel frattempo mi raggiungono le ragazze che mi guardano impaurite non capendo che cosa mi stia accadendo. Poi la mia lupa sente il pericolo e ,prendendo il comando, scappo fuori dall'università inseguita dagli altri che mi urlano di fermarmi. Poi però qualcos'altro prende il comando e non si tratta ne della mia lupa ne della mia ninfa; "Layla i tuoi occhi sono rossi..." dice Michela mettendosi le mani davanti alla bocca. "Beh è qual è il problema mia cara?" dico ma non con la mia voce, ma con quella di Dominic "BASTRDO cosa hai fatto a Layla?" urla Jason. "niente per adesso...ci rivedremo presto" dice Dominic per poi sparire dalla mia testa; io riprendo possesso del mio corpo ma stremata cado a terra.