Jordan
Non so da quanto tempo non dormivo così bene, o mi sentivo così in pace, nonostante lei sia praticamente scappata lasciandomi qui da solo, io non mi sento così, forse perché so che lei tornerà comunque. Decido così gironzolare per casa, un po' per capire che tipo è, se ha degli interessi, degli hobbye, ma tutto ciò che trovo sono delle foto alcune da sola altre con quel pagliaccio, qualche piantina qua e là, poi il nulla, troppo spoglia come casa, ha troppo poco di lei.
<<Possibile che tu sia davvero così sola come vuoi far credere?>> mi chiedo intanto che prendo una sua fotografia, e devo ammetterlo è bella da togliere il fiato. I capelli corvini incorniciano un viso d'angelo, il suo fisico è minuto ma con le forme al posto giusto, ha un sorriso radioso che spinge anche me a sorridere come uno stupido, eppure sento che questa casa sia troppo spoglia, sia troppo vuota. Quando il mio stomaco inizia a brontolare decido di mettermi ai fornelli lasciando che quei pensieri rimangano in sospeso.
<<Sai anche cucinare>> annuncia stupita facendomi sussultare
<<So fare tante cose bambina>> la prendo in giro <<Già di ritorno?>> chiedo squadrandola da capo a piedi
<<Dovevo solo fare una commissione>> mi risponde
<<Bentornata allora>> le dico semplicemente
Sorride e va via, lasciando che il suo profumo invada le mie narici. Ritorna dopo una manciata di minuti e si accomoda in uno degli sgabelli della cucina iniziandomi a fissare sorridente, al che inarco le sopracciglia chiedendomi seriamente cosa vorrà
<<Dai dimmi cosa cucini, c'è un odore meraviglioso>> mi dice lei
<<Lo vedrai appena sarà pronto>> le rispondo
Lei però non parla, abbassa improvvisamente gli occhi per poi rialzarli verso di me
<<Jordan, ti ho detto che non avrei superato i tuoi limiti>> inizia facendomi sbuffare <<Ma sei qui per un motivo, e non possiamo rimandare in eterno>> incalza
<<Vuoi davvero rovinare questa pace? Ti dirò solo che ho fatto una promessa e ho intenzione di mantenerla>> ribatto allora duro
<<Sai che questa promessa ti potrebbe portare solo sofferenza?>> mi chiede
E la sua domanda sembra così stupida, perché si lo so, so che una promessa sbagliata può solo portarmi sofferenza, ma ho delle persone da proteggere.
<<Non è una semplice confessione, c'è molto di più in gioco>> cerco di spiegare
<<Cosa c'è in gioco il tuo onore di capo mafia? La tua libertà vale così poco per te?>> asserisce dura
<<Non è la mia libertà che cerco di proteggere>> tuono <<C'è ben altro in ballo, cose che tu non puoi sapere e che io non ti dirò, né oggi, né quando sarà ora di ritornare in cella>> continuo
<<Jordan io posso aiutarti>> una risata scappa involontaria
<<Io non ti ho mai chiesto di aiutarmi>> dico alzando il tono di voce <<Hai detto che non avresti superato i miei limiti, ti consiglio di rimanere lontana dalla soglia>> la minaccio infine per poi andare via.
Pensavo potesse essere diversa questa giornata, mi sbagliavo. Lei non può sapere certo, ed è meglio che non sappia, devo solo proteggere chi in tutto questo non c'entra niente e lo farò, anche sacrificando la mia stessa libertà.
<<Jordan>> mi chiama entrando lentamente in camera mia
<<Non ho voglia di parlarne ancora>> asserisco secco
<<Va bene e rispetto la tua decisione, però vorrei che mi dicessi il minimo per poter andare avanti, chiuderti, isolarti non ti porta a niente perché non lo vuoi capire?>> il suo tono di voce è calmo, sembra quasi una mamma che cerca di convincere il proprio bambino a parlare
<<Perché Alyce, anche se ti dicessi, anche se parlassi tu non potresti mai capire cosa si nasconde dietro la mia promessa fatta, per quanto essa sbagliata sia io non posso infrangerla>> confesso, e dopo questa frase mi allontano il più possibile da lei a dal suo sguardo penetrante.
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~Criminal Love~
RomanceIstanbul e una città troppo grande per un giovane avvocato alle prime armi.. Magari le cose cambiano.