Fourteen

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Alyce

E' andato via lasciandomi sola con i miei pensieri, vorrei tanto aiutarlo ad uscire da questo circolo vizioso e potergli fare vivere la vita che merita, che cosa gli hai fatto papà? Sono sempre più sicura che mio padre sia responsabile di ciò che gli è successo, comunque non demordo e decido di andare a bussare alla sua porta:

<<Jordan, possiamo... possiamo parlare?>> chiedo delicatamente

<<Di cos'altro vuoi parlare>> mi chiede a sua volta aprendo così la porta

<<Tu hai ragione, io non so cos'hai passato>> inizio ma la sua voce blocca la mia

<<Non lo sai, e io non ti darò del materiale da scrivere per poi usarlo contro di me>> tuona rabbioso

<<Credimi se ti dico che m'interessi davvero, e vorrei poterti salvare davvero se solo ne avessi la possibilità>> confesso avvicinandomi a lui

La mia mano sfiora delicatamente il suo viso marcato, lui non parla mi guarda attento e basta, così poso piano le mie labbra sulle sue ed è come se il mondo avesse ripreso ad avere un senso. Non posso negare come la sua vicinanza mandi in tilt il mio cervello, non c'è cosa più sbagliata che mi faccia sentire però così bene.

Non c'è delicatezza nei movimenti, c'è solo la fretta e la voglia di aversi, morsi e baci si mescolano donando piacere e doloro, le sue mani stringono le mie cosce che si aprono istintivamente per poterlo accogliere nel migliore dei modi, e lui non se lo fa ripetere due volte. Le mani s'intrecciano mentre i corpi s'incastrano e si muovono in sincronia creando una danza mozzafiato, le sensazioni sono più forti della prima volta, i colpi sono forti e decisi e non ci vuole molto per farmi raggiungere il culmine, il suo nome esce come una cantilena dalle mie labbra fino, sembro non saper dire altro, e continuo così fino a quando entrambi raggiungiamo l'apice del piacere contemporaneamente mettendo fine a quel momento magico. Lui si sdraia al mio fianco e con una delicatezza disarmante mi sfiora la pelle nuda, per poi coprirmi con il lenzuolo, i miei occhi si fanno sempre più pesanti fino a chiudersi.

<<Vorrei tanto che tu non fossi lei>>

Non so se ho sognato quella frase o se l'ha detta veramente, fatto sta che quando mi sveglio sento come un peso nel petto, lui dorme beato al mio fianco così mi prendo del tempo per osservarlo, i lineamenti sono rilassati la bocca socchiusa sembra essere in pace con se stesso, non l'ho mai visto così. Sono già quasi tre settimane che siamo dentro questa casa e potrei dire di avere del materiale da portare a Jhon eppure l'istinto mi suggerisce di non farlo, di proteggerlo in qualche modo nonostante lui comunque sia un nemico di mio padre, il cellulare squilla e quando noto il nome di mio fratello mi affretto a rispondere una volta uscita dalla sua stanza

<<Nick?>> lo saluto confusa

<<Dobbiamo vederci, subito, nel nostro posto>>

Dice solo questo poi chiude la chiamata, così mi muovo velocemente e mi vesto facendo attenzione a non svegliare Jordan, poco dopo sono in macchina per dirigermi nel luogo dell'incontro, solo adesso mi accorgo che sono le due di notte, non so il perché di questa chiamata e la cosa mi preoccupa e non poco, quando arrivo lo trovo in sella alla sua moto con lo sguardo rivolto verso la città:

<<Nicholas>> lo richiamo facendolo girare di scatto.

<<Stai bene Aly?>> mi chiede abbracciandomi

<<Si? Perché dovrei stare male?>> chiedo a mia volta

<<Io so che tu sei in casa con quel criminale>> mi dice con tono di rimprovero

<<Dylan...>> riesco solo a dire prima che la sua voce si sovrapponga alla mia

<<Sei pazza Alyce? Cos'è avevi bisogno di vivere il brivido?>> tuona rabbioso

<<Non sapevo nemmeno chi fosse fino a dieci giorni fa>> abbaio in risposta

<<E' un pazzo omicida Alyce, che ti sei messa in testa?>> continua alzando il tono di voce

<<Calmati Nick, lui non sa chi sono>> gli rispondo

<<Ah così pensi di poterti salvare?>> dice ironicamente

<<Nicholas, so chi è, e starò attenta te lo prometto, voglio solo andare a fondo in questa storia, voglio solo scoprire la verità>> confesso

<<Quale verità vorresti scoprire>> chiede accigliato

<<Vorrei capire l'odio che prova verso papà, lo so che ti è difficile credermi Nick, però lui non è quello che tutti credono>> gli dico ancora <<Dammi del tempo per dimostrarti il contrario, se dovessi anche solo sospettare che possa arrivare alla conclusione che sono la figlia del giudice Donovan ti prometto che io stessa metterò fine a questa storia>>

Non mi risponde, ma so che si fida di me, così mi abbraccia un'altra volta intimandomi di stare attenta e le nostre strade si dividono un'altra volta. Dopo circa mezz'ora quando arrivo all'appartamento tiro un sospiro di sollievo nel vedere che lui ancora dorme, così decido di andare in giardino per poter leggere un libro e rilassare i miei nervi. Cosa può aver scatenato tutto questo rancore nei confronti di mio padre? Cosa può aver fatto? Devo assolutamente scoprirlo.

~Criminal Love~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora