Twenty Eight

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Alyce

I suoi occhi mi pregavano affinché dalla mia bocca uscisse quella verità che mi ostino a nascondere, ma non sono riuscita a dire nemmeno la metà di ciò che avrei voluto. Sono scappata da lui ancora una volta, sono scappata da quella sensazione devastante che comprime ancora il petto, sono scappata dai suoi occhi che sembravano risucchiarmi in un vortice dal quale so già non saprei come uscire. La sua voce ha messo radici nella mia testa, il tono con il quale mi poneva quelle domande si ripete come un loop infernale facendomi sentire la sua speranza e anche la tristezza che lo stavano divorando, ed io comunque non sono riuscita a dirgli che questo bambino è suo, ma che la paura di un futuro tormentato mi spinge a dover scappare ancora, tuttavia mi chiedo se è davvero questo il percorso che voglio prendere, se voglio davvero far crescere il mio stesso figlio con un padre non suo.

<<Alyce>> mi sento chiamare

Quando mi giro gli occhi dolci di Dylan incrociano i miei, il che non fa che aumentare la consapevolezza di star facendo del male ad entrambi. Quando arriva vicino al mio corpo cerco di risvegliarmi dai miei pensieri e concentro tutte le mie attenzioni su di lui e su quel che mi dice in seguito:

<<Dobbiamo far parlare tua madre, è potente e sarà difficile provare che anche lei c'entri con tutto quello schifo>>

Le sue parole non possono essere più giuste, nessuno crederà mai che lei possa compiere delle azioni così ripugnanti come l'obbligare delle minorenni a prostituirsi.

<<Per farla parlare bisogna prima colpirla>> ragiono ad alta voce

<<Come pensi di fare?>> mi chiede allora Dylan

<<Se facciamo in modo che sequestrino il Night Club lei sarà nervosa anche se non lo darà a vedere, e parlerà con qualcuno>> aggiungo

<<Allora dovremmo mettere anche il suo telefono sotto controllo>>

<<Lo scoprirebbe subito e cambierebbe telefono o comunque cercherebbe di non usarlo, delle microspie sparse per la casa in maniera che possa essere registrata in qualsiasi punto>>

Il mio ragionamento sembra convincerlo, così diamo il via al piano cominciando dal mandato di perquisizione e sequestro. Una volta ricevuto il foglio mandiamo immediatamente le volanti al locale per dare il via all'operazione, io invece ritorno alla villa con Dylan per procedere con l'impianto delle microspie. Quando arriviamo facciamo attenzione a non farci sentire, ma qualcosa attira la nostra attenzione, o meglio qualcuno.

<<Mamma>> la chiamo sorpresa

<<Mi chiedevo quando fossi rientrata>> mi dice incrociando le braccia al petto.

La guardo attenta e noto nel suo sguardo uno strano luccichio, come se sapesse cosa accadrà nei prossimi momenti

<<Ti facevo più furba Aly, e credevo fossi dalla parte della famiglia>> ringhia fissando prima me poi Dylan

<<Quindi avrei dovuto spingervi a continuare a spezzare vite innocenti, a rovinare famiglie, a distruggere dei ragazzi che hanno solo avuto la sfortuna di mettersi nel vostro cammino?>> chiedo scioccata

<<Non tutte le persone erano innocenti o puritani Alyce, e non tutti vi erano obbligati ad entrarci. Il mondo ne è pieno di questa gente e noi abbiamo solo creato un posto dove potessero sfogarsi come desideravano>> spiega ovvia

<<Detto da una persona che ha sempre creato lotte contro droga prostituzione e quant'altro mamma sei caduta davvero in basso>> abbaio

<<Tutto ciò lo abbiamo fatto per garantirvi un futuro migliore, più lussuoso>>

<<Giocando con le vite degli altri? Che sia gente buona o cattiva voi non avevate il diritto di portarli in una strada del genere>> la rimprovero <<Avete messo la parola fine alla vita di chissà quanti ragazzi per riempirvi le tasche, avete creato giri che le hanno risucchiate quelle persone e non importa quanto cattivi potessero essere non meritavano quella fine>> incalzo

<<Ciascuno di noi sceglie la propria via>>

<<Non giustifica ciò che avete fatto. La via della droga, non è una strada che porta al successo, così come la prostituzione, non è un modo per fare più soldi. Nel mondo ogni giorno c'è gente che ne muore perché violata, o costretta a fare ciò. Genitori che perdono dei figli perché prendono la strada sbagliata, e tu eri in dovere di sviare quei ragazzi e di portarli verso la luce, verso una strada che li facesse crescere e realizzare no smarrire>> tuono in preda alla collera.

Avviene tutto sotto ai miei occhi, gli agenti entrano mettendole le manette ai polsi, io sembro però chiusa dentro una bolla, come se non sentissi le voci altrui. Cammino e non so nemmeno dove vado, tutto ciò a cui la mia testa continua a pensare è che molta gente innocente si è smarrita per mano della mia stessa famiglia, e vorrei solo dargli una seconda possibilità di vita, così un'idea inizia a balenare nella mia mente, riparerò al danno causato dai miei genitori, riparerò quelle vite spezzate e quelle famiglie distrutte, mi prenderò le responsabilità che non si sono presi loro e regalerò una seconda possibilità a chi la cerca.

<<E' tutto ok?>> mi chiede Dylan

<<Si, si è tutto ok>> rispondo <<Adesso voglio fare una cosa>>....

~Criminal Love~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora