Alyce
Non abbiamo più parlato, e per quanto avessi voluto ho deciso di lasciarlo nel suo silenzio, con la sola speranza che questo potrebbe aiutarlo a riflettere. Adesso le sei del pomeriggio e io mi ritrovo a guidare fino a casa dei miei genitori, a causa della distanza tra questa casa e quella dei miei genitori è parecchio lunga, e mi ritrovo spesso a chiedermi quale sia questa promessa e a chi l'abbia fatta. Immersa in questi pensieri non mi rendo conto di essere entrata nel vialetto della villa dove trovo Nicholas mio fratello maggiore che mi accoglie poi avvolgendomi con le sue braccia possenti:
<<Allora come va sorellina?>> mi chiede slegando così l'abbraccio
<<Mi hanno affidato il mio primo caso>> ed è strano come io lo annunci con una serietà che non mi appartiene davvero.
<<Bene! E' fantastico, lo diremo ai nostri genitori dopo che avranno concluso la riunione>> mi dice
Non sono soliti a fare riunioni a quest'ora del pomeriggio così decido di fargli una sorpresa con l'intento di interrompere il loro impegno, ma quando arrivo a due passi dalla porta le loro voci mi spingono a non bussare per sentire la conversazione:
<<E' successo di nuovo>> annuncia mio padre serio
<<Non ti preoccupare William, sappiamo già cosa fare>> lo rassicura allora mia madre
<<Non abbiamo altra scelta, dobbiamo fermarci per adesso, se iniziamo a destare sospetti per noi è finita>>
Corrugo la fronte non capendo bene di chi o di cosa stiano parlando così decido di avvicinarmi solo un po' di più alla porta per poter sentire meglio, ma la porta si apre improvvisamente mostrandomi la figura minuta e ben composta di mia madre, che inarca un sopracciglio e mi sorride
<<Non ti leverai mai il vizio di origliare vero?>> mi dice con tono canzonatorio, ma io rimango seria e chiedo:
<<Di cosa stavate parlando esattamente?>>
<<Niente di cui tu debba preoccuparti tesoro>> taglia corto mia madre
<<Jhon mi ha detto che ti ha affidato il tuo primo caso ma non mi ha voluto dire altro>> cambia subito discorso mio padre
<<Si, è difficile ma credo di farcela>> rispondo lasciando così morire quella domanda.
Il resto della serata passa tranquillamente tra chiacchiere e risate, ma quella conversazione continua a frullarmi in testa. Cosa mi nascondono, di chi parlavano, perché hanno sviato il discorso? Talmente sono assorta nei miei pensieri che non mi rendo nemmeno cont0 di aver lasciato la macchina nel vialetto, quando vedo tutto spento mi appresto ad entrare e sospiro pesantemente mentre decido di cercarlo in giardino e con mia sorpresa lo trovo disteso sul prato, però cambio direzione e mi chiudo in camera mia.
Sarei una grandissima bugiarda se dicessi che ho passato la notte a dormire come un angioletto. Per tutta la notte ho ripensato alla conversazione fra i miei genitori, alle parole di Jordan e mi chiedo se mi stia sfuggendo qualcosa. Che ci sia qualcosa che non so di davvero importante? Ma cosa, cosa può essere di così brutto? Devo scoprirlo assolutamente. Lo squillo del mio cellulare mi desta dai miei pensieri e quando leggo il nome di Dylan sul display sospiro pesantemente per poi rispondere:
<<Buongiorno amore>> mi saluta allegro
<<Buongiorno a te>> dico semplicemente
<<Brutta nottata? E successo qualcosa?>> Sebbene dovrei trovare questo suo essere apprensivo dolce la trovo al quanto soffocante.
<<Ho solo dormito male tutto qua>> taglio corto infastidita
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~Criminal Love~
RomanceIstanbul e una città troppo grande per un giovane avvocato alle prime armi.. Magari le cose cambiano.