Seven

994 62 12
                                    

Jordan

Mi è scivolata fra le dita come neve al sole, tutto ciò che è successo è stato frutto di una qualche attrazione che provo nei suoi confronti, eppure è passato troppo poco tempo per iniziare a provare qualcosa, e non posso nemmeno permettermi che succeda, non voglio che lei c'entri qualcosa in quello che è la mia vita, devo proteggerla in qualche modo, proteggerla come non ho potuto fare con l'unica donna che potesse mai contare qualcosa nella mia vita. Prenderò le distanze da lei, così che nulla possa anche solo sfiorare la sua anima pura e innocente. Un messaggio arriva sul mio cellulare destandomi dai miei pensieri "Forse abbiamo una pista" e la cosa non può che rendermi felice, e anche un po' in colpa perché sento di star tradendo quel minimo di fiducia che mi ha dato, ma devo mantenere la promessa fatta, e questo va oltre ciò che potrei mai provare per lei.

Flashback

Il sangue mi sporca le mani, sento gli occhi pizzicare per via delle lacrime che implorano di uscire ma non posso piangere.

<<Chi ti ha fatto questo pagherà>> ringhio fra i denti furente di rabbia

<<Devi promettermi che mi vendicherai, che farai pentire i responsabili>>

<<Te lo prometto, fosse anche l'ultima cosa che faccio>>

Non ricevo nessuna risposta, vedo solo i suoi occhi chiudersi lasciandomi per sempre...

Fine flashback

Sono passati dieci anni, sono diventato potente, sono diventato pericoloso, non mi sono più legato a nessuno ho cercato in ogni modo di evitare qualsiasi tipo di relazione per non avere nessun punto debole, eppure, adesso, mentre la vedo avvicinarsi a me con la sua camminata fiera sento qualcosa di strano muoversi dentro di me.

<<A me non piace scappare Jordan>> mi dice ad un passo dal mio corpo

<<E quello che hai fatto però>> le ricordo

<<Perché non sono così, sono fidanzata e lo amo>> mi dice al che un sorriso sghembo si forma sulle mie labbra

<<Direi che hai uno strano modo di dimostrare la cosa>> la beffeggio

<<Sono cose che non ti devono interessare queste, sei qui per dirmi ciò che hai fatto, se vuoi riavere la tua libertà ti conviene parlare>>Il suo tono diventa improvvisamente duro e minaccioso, il che mi crea un misto tra fastidio e divertimento dentro

<<Sono qui perché tu sei stata tanto stupida da portarti dentro casa uno come me>> abbaio in risposta

<<Mi hai parlato di una promessa, dimmi almeno questo>> replica lei esausta

<<Forse non ti è chiaro, non parlerò, se vuoi avere un qualsiasi tipo di rapporto con il sottoscritto ti consiglio di non riaprire il discorso>> incalzo

<<Allora permettimi di dirti che baciarti sarebbe stato ancora più stupido>> mi provoca

<<E sentiamo perché?>> la rimbecco

<<Perché io non potrei mai e poi mai baciare una persona orribile come te>> sputa velenosa per poi andare via

Alyce

Non avrei dovuto dire quella frase so perfettamente di essere stata cattiva, ma ho perso la pazienza e non ho controllato le parole che fuoriuscivano dalla bocca, non so quali siano le sue intenzioni ma non ho intenzione di arrendermi così facilmente, e se ho la possibilità di redimerlo lo farò, devo solo mettere a freno gli ormoni e ignorare questa strana attrazione nei suoi confronti. M'impongo così l'idea di dover chiarire con il mio fidanzato e corro a vestirmi, mezz'ora dopo sono già in macchina per andare da lui a cercare salvare la mia relazione. Che sia per questo che mio padre non ha mai voluto che mi facessi vedere in pubblico? Aveva paura? Eppure cosa potrebbe mai esserci sotto, cosa può spingere Jordan a riversare così tanto odio e rancore nei suoi confronti, mi rifiuto di pensare che sia solo un pazzo che pensa ad uccidere chi tiene alla giustizia o per una semplice antipatia, dopo una ventina di minuti sono già davanti la porta dell'appartamento di Dylan a bussare insistentemente:

<<Che cosa vuoi Alyce, preferirei stare solo per adesso>> mi blocca subito lui, tuttavia cerco di ignorare il suo viso cupo e la voce che sembra voler giocare a nascondino però dopo un respiro profondo mi faccio coraggio e prima che lui mi chiuda la porta in faccia do voce ai miei pensieri

<<Ho sbagliato, non mi sarei dovuta fare travolgere da Jordan, ti prego perdonami Dylan io ti amo>> la mia voce trema e lui se ne accorge

<<Dimmi solo perché>> dice stanco

<<Non c'è un perché, non lo so nemmeno io perché, so solo che voglio poter rimediare al mio errore, non ti farei mai del male>> continuo facendo piccoli passi verso di lui.

Un sospiro di sollievo esce incontrollato dalle mie labbra quando le sue braccia avvolgono il mio corpo, non ci sono brividi, non c'è vuoto allo stomaco, non c'è calore. Quando la sua bocca si avventa sulla mia è tutto quasi meccanico, nessuna sensazione piacevole pervade il mio corpo e la cosa mi fa stare male, perché non vorrei mai rovinare le cose fra di noi, devo solo fare uscire Jordan dalla mia testa. Circa mezz'ora dopo siamo entrambi seduti sul divano, mille domande frullano nella mia testa e vorrei partire in quinta solo per ricevere risposte e questo, Dylan sembra capirlo piuttosto bene

<<So che vuoi chiedermi qualcosa Aly, ti si legge in faccia>>

<<Perché hai detto che Jordan ha cercato di uccidere mio padre?>> la domanda esce diretta, quasi di corsa come se mi fosse esplosa in bocca, però ciò che ricevo non è una risposta ma il silenzio seguito dal suo prendere una certa distanza dalla mia persona <<Lo sai che se non me lo dici tu lo scoprirò da sola>> incalzo

<<Ho fatto una promessa Aly, scusami>> nell'udire le sue parole mi alzo di scatto dal divano

<<Sono stanca di tutte queste promesse segrete, vuol dire che lo scoprirò da sola in un modo o nell'altro>>

Non lo saluto nemmeno, vado via sbattendo la porta alle mie spalle, non capisco il perché di tutti questi segreti, e ne verrò a capo fosse anche l'ultima cosa che faccio. 

~Criminal Love~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora