Eight.2

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Alyce

E' stato improvviso, quasi naturale lo scambio di pensieri che abbiamo avuto, è come se lo conoscessi da tempo, mi sono ritrovata a pensare che nonostante l'aria da duro lui in realtà nasconda una persona buona che cerca solo di proteggere le persone che ama. Non so il suo vissuto però mi sento in dovere di andare a fondo, come se sapere qualcosa in più mi possa permettere di aiutarlo, e mi sono accorta che sto iniziando a desiderare davvero questa cosa, non per un senso del dovere ma perché sento che è la cosa giusta da fare. Il mio cellulare ancora una volta squilla incessantemente e quando noto il nome di mio padre comparire nella schermata decido di chiudermi in camera e rispondere alla chiamata:

<<Papà>> lo saluto

<<Amore ciao, non ti fai sentire molto in questi giorni>>

<<Lo so, e... mi dispiace ma voglio concentrarmi solo su questo al momento, almeno finché non sarà tutto finito>>

<<Non vorrei che questo caso diventasse troppo stressante per te>> si preoccupa

<<Papà, vorrei che tu fossi completamente sincero con me>> dico di getto

<<Che succede tesoro?>> mi chiede serio

<<Conosci Jordan Sanders?>>

<<Vieni a casa>>

Si conclude così la chiamata, a quel punto decido di esaudire la richiesta di mio padre e mi vesto per andare a casa sua, Jordan tuttavia nota la mia improvvisa fretta di uscire di casa ma non chiede niente mi fa solo un cenno di saluto con la testa. Non so quanto tempo impiego esattamente, quello che so è che il mio piede a premuto fortemente l'acceleratore, e mi sono ritrovata in un batter d'occhio in casa dei miei genitori seduta in uno dei loro grandi divani, mio padre invece in quello di fronte:

<<Sono venuta il prima possibile papà adesso vorrei che tu parlassi>> ordino stanca del silenzio assordante che si è creato da quando ho messo piede in casa

<<Non è facile per me dirtelo Alyce ma...>> inizia, però è la voce di mia madre ad interrompere l'inizio del suo eventuale monologo

<<Jordan Sanders è solo un pazzo omicida che non sa guardare in faccia niente>>

<<Vuoi farmi credere che lui sia un pazzo?>> domando scioccata

<<Sono tua madre Alyce, non ti mentirei mai>> risponde quasi offesa

Mi soffermo a guardarla in viso, i suoi occhi non si fermano nemmeno un secondo nei miei, evita il mio sguardo così decido di andare in fondo a questa storia.

<<Quindi Jordan è solo una persona che vi odia così dal nulla?>> chiedo alzandomi improvvisamente

<<Qualcosa mi suggerisce che tu non creda alle nostre parole, che quel ragazzo ti stia abbindolando con il suo bel visino?>> chiede cattiva mia madre

Sorrido con finta aria innocente continuando a fissarla, un po' per intimorirla un po' perché mi piace l'effetto che i miei occhi hanno su di lei.

<<Non ti mentiremmo mai su questa storia così delicata, ha tentato di ucciderti più volte>> confessa con le lacrime agli occhi.

Rimango immobile con lo sguardo fisso nel nulla mentre nella sua testa rimbombano le sue parole. I miei piedi si muovono verso l'uscita e verso la macchina, non sento nemmeno le loro voci che continuano a richiamarmi e ad invitarmi a rimanere in casa con loro. Le lacrime rigano il mio volto quando penso alle parole di lui sul versare sangue innocente, allora come può anche aver solo pensato di colpire me per fare un torto a mio padre. Non ho creduto ad una sola delle frasi che mi hanno rifilato prima, ma quando mio padre mi ha guardato con gli occhi lucidi ho capito che quella fosse la verità, così ho collegato alle misure prese quando dovevo uscire o anche solo andare all'università. Quando apro la porta lui mi si para davanti sbiancando vedendo poi il mio viso, tutto accade in un attimo, il corpo si muove da solo e non riesco a fermarlo.

~Criminal Love~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora