᪥︎Welcome to the heven

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Quanto e´ bello vederli dall' alto, vederli al sicuro, vederli tristi ma salvi. L' importante che che tu stia bene. Non fare passi falsi, la vita li prevede.

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Arrivammo a destinazione. Aspettai seduta sul sedile, Namjoon mi aprii lo sportello e mi fece scendere. Yoongi mi prese per il polso e mi guido´ verso quella gabbia d' oro.

Entrai seguita da Namjoon e Yoongi. Buttai uno sguardo verso il salotto e vidi un Jungkook con i capelli bagnati, una maglia extralarge e dei bermuda. Le piccole goccioline rigavano il magnifico e candido collo di Jungkook. Era seduto sul divano guardando un show che brobabilmente non gli interessava, perche´ stava messaggiando con qualcuno, da quello che potevo dedurre era una cosa di estrema importanza.

Yoongi mi picchietto´ due dita sulla spalla per farmi tornare concentrata. Rimisi gli occhi sulle scale per non cadere come al mio solito; la ferita era guarita abbastanza, ma non del tutto per permettermi di poter fuggire cosi facilmente. Penso di aver capito la loro strategia, se cosi si puo´ chiamare. Mi stavano guarendo, si, ma continuavano a darmi farmaci per allungare la mia "guarigione" totale.

Furbi i ragazzi.

Feci le scale con estrema concentrazione, per evitare le mie oscene cadute, arrivai davanti al bagno e dissi in tono sicuro              «Ragazzi io vorrei farmi una doccia. Potrei prendere un cambio perfavore? Con magari delle mutande un po piu decenti....Posso?»

« Si...ora ti portiamo dei vestiti puliti.» Disse Namjoon sfoderando le sue fossette.

« Yoongi. Controllala» disse poi avvicinandosi a lui.

Scusa...secondo te io che perdo sangue posso anche minimamente pensare di fuggire? Si. Ma non e´ questo il punto.  Non ho bisogno di una persona che mi controlli.

Entrai in doccia e comincia a rilassare i muscoli contratti, la schiuma scendeva giu dalle curve del mio corpo e l'acqua l'accompagnava con ritmo lento e rilassante. Decisi di uscire e comincia ad asciugarmi i capelli.

Yoongi busso´ alla porta chiedendo di poter entrare, io gli risposi che aveva libero accesso e lui apri´ la porta facendo entrare una brezza fresca che mi mise i brividi.

« Tieni. Ecco il cambio. Noi ti aspettiamo di sotto per cenare.»

« Ok.»

Presi i vestiti dalle pallide mani di Yoongi e quando si contrasse e si giro´ chiusi la porta facendola sussultare contto i propri cardini.

Mi misi le mutande che mi avevano dato e ci applicai sopra la mia salvezza divina. Poi diedi una rapida occhiata al resto del vestiario che mi avevano "gentilmente" portato. Erano dei pantaloncini neri e una maglia grigia con una scritta rossa sulle spalle. Non mi lamento.

Mi diressi fuori dal bagno e mi incamminai fuori dalla porta. Stavo per scendere le scale quando mi ricordai delle pillole che dovevo prendere prima di cena. Ritrassi il mio piede dal primo scalino e lo riportai indietro.
Andai verso la mia destinazione. La "mia" camera. Entrai e vidi due bocciette contenenti delle pillole. Non sapevo quale prendere. Di solito era Jin che me le portava.

Obbiettai per quella piu a sinistra. Me stava piu "simapatica", presi due pillole, la dose che mi aveva raccomandato Jin "NON UNA DI PIU Y/N CAPITO?" mi ripeteva Jin. Mi fidavo di quel ragazzo. Stappai la boccietta e presi due pillole dal colore biancastro; me le misi in bocca e poi presi il bicchiere d' acqua che avevo vicino al letto.

Le ingoiai e mi ridiressi verso le scale.

Mentre camminavo la testa cominviava a pulsare e a far male; le gambe stavano perdendo stabilita´ e le palpebre cominciavano a chiudersi.
Arrivai davanti alle scale e provai a scendere il primo scalino.

Appena provai a mettere il peso su entrambe le gambe persi l'equilibro e caddi. Il mio corpo veniva sbattuto ripetutamente contro la superfice del muro e lo scorrimano delle scale. Non riuscivo a respirare, i polmoni non accettavano aria. Arrivai alla fine delle scale e il mio corpo a contatto con il pavimento procuro´ un rumore sordo.

Non mi riuscivo a muovere.

Non riuscivo a respirare.

Non riuscivo a sopravvivere.

Non sentivo nulla. Ero come in una bolla che non si voleva rompere.

Il pavimento era freddo, i brividi non risparmiavano la mia pelle ghiacciata. La mia mente era vuota. Nero. Solo nero. Fin quando una fioca luce intravidi in lontananza.

Mi avvicinai ad essa. Era piccola, debole, era sul punto di spegnersi. La presi e me la portai vicino al cuore; delle braccia mi circondarono, erano calde, confortevoli, erano le braccia che avevo sperato di ritoccare per tutti quegli anni. Lei era li, mi guardava  con un sorriso tristo dipinto sul volto pallido. « Y/n» La sua voce era un sussurro; ma era la stessa di tanti anni fa. La morte me          l' aveva portata via lasciandomi sola. Dovrebbe essere triste la morte, ma so che per lei fu una cosa che la fece felice e libera apparte il non potermi crescere e protteggere, sono sicura che questo gli spezzo´ il cuore.
Le sue mani strinsero le mie e quando le nostre dita si toccarono tuuto il nero che ci imprigionava fece spazio ad un celeste pallido.
« Y/n....perche´ sei qui?» mi chiese nettaente triste e desolata. «Non lo so. Non so dove mi trovo.» dissi confusa ma felice. «Bhe allora. Benvenuta in paradiso.» disse mia madre con un piccolo sorriso. Ero in paradiso. Questo comportava la mia fine. La fine di me. Almeno mi trovavo vicino a mia madre.
Mi avvicino´ a delle scale e mi disse « Questa e´ la scalinata del paradiso. Andiamo in un posto piu sicuro amore mio» presi la sua mano e provai a salire quello scalino d' avorio. Caddi nel vuoto. Il nero mi reinghiotti´ e vido il volto di mia madre sollevato ma soprattutto triste « Tranquilla. Ci rivedremo amore» mi sussurro´.

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Riaprii gli occhi a fatica e mi ritrovai circondata da sette ragazzi che provavano ad interagire a me. Non capivo nulla, non sentivo nulla, non mi riuscivo ancora a muovere. Richiusi gli occhi ma un colpo sulla mia guancia destra mi riporto´ indietro.

Mi sentii caricare sille spalle da qualcuno e venni subito portata dentro una camera.

L' aria veniva forzata dentro i miei polmoni, era prepotente, l' ossigeno faceva male. Gli occhi cominciavano ad abituarsi alla luce presente nella stanza.
Ero soffocata dagli sguardi preoccupati dei ragazzi.

Sentivo urlare « JIN TI PREGO FAI QUALCOSA!» « TAEHYUNG VAI A PRENDERE DAGLI STRACCI FREDDI! MUOVI QUEL CULO E SBRIGATI!» « JUNGKOOK PRENDI I SALI PROFUMATI» si stavano preoccupando per me? No, sicuramente no. Volevano solo salvarsi il culo e non farmi morire subito.

Mi risvegliai da quella bolla con un forte odore che  mi trapasso´ le narici, provai ad alzarmi ma subito dopo cominciai a tossire.
Tossivo ripetutamente, non riuscivo a smettere, delle mani dure mi diedero delle botte dietro la schiena. Non sentivo piu nessuno. Erano usciti tutti.

Mi lasciai cadere di schiena e cominciai a respirare pesantemente; delle braccia mi circondarono le spalle e sentii dei singhiozzi provenire da lui.
Taehyung mi atava abbracciando e stava singhiozzando per me. Wow c'era sul serio qualcuno che teneva a me. Ovviamente oltre a Jin.

Con le mani ancora stanche mi aggrappai al collo di Taehyung per fargli capire che ero ancora viva.
Si ritrasse e spinse la sua fronte contro la mia e mi disse ancora scosso.« y-y/n...per favore n-non farlo m-mai piu» l'entrata di Yoongi fece staccare Taehyung da me. « Ti volevi avvelenare eh?!» disse in tono di rimprovero.             « C-cosa? Veleno? I-io pensavo fossero le mie pasticche per la ferita al polpaccio....non sapevo che-» « Taehyng esci» disse Yoongi.
Taehyng ubbidi e io mi ritrovai da sola con Yoongi. Di nuovo.

᪥︎ Angolo autrice
Ciao. Come state?
io mi annoio tantissimo.
Se la storia vi e´ piaciuta lasciate una stellina graie :3
᪥︎Michela

- ℙ𝕖𝕣𝕔𝕙𝕖' 𝕕𝕠𝕧𝕣𝕖𝕚 𝕒𝕞𝕒𝕣𝕥𝕚?- (𝙱𝚝𝚜)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora