᪥︎Fall in love

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La notte era incorniciata dai nostri sospiri. Le sue labbra erano sempre premute sulle mie, non mi dava nemmeno un'attimo per respirare.

Le sue mani mi cingevano i finchi, e io non la spettevo di torturare i suoi soffici capelli corvini. Rimanemmo in quella posizione fin quando le mani di Jungkook scesero sulle mie cosce, in quell'istante mi irrigidii.

Staccai le nostre labbra e tornai in me. Gli presi le spalle e gli sussurai «B-basta. Jungkook. Non posso.» il cuore batteva a mille e quando pronunciai quelle parole mi sentii una fitta dentro esso.

Lui parve confuso e aggrotto´ le sopaccigli in segno di disapprovazione. I suoi occhi non avevano perso nemmeno un po di quella lussuria, anzi era addirittura aumentata.

I suoi pozzi scuri mi soffocavano. Il fiato corto torno´ quando strinse la presa intorno alla mia coscia destra. Mi stava mettendo paura, non mi avrebbe forzato; o almeno era quello che pensavo.

Lui lo fece forzo´ le sue labbra sulle mie. Ero immobile, non riuscivo a pensare, le sue labbra erano morbide, calde ma erano soffocanti. Avanzo´verso di me e io fui costretta ad indietreggiare. Stava vincendo lui, non potevo lasciarlo vincere.

Ok, non sopportavo l'idea di fargli del male, ma se era per salvare la mia sanita´ mentale lo potevo fare tranquillamente. Cominciai a prendere il labbro di jungkook tra i denti poi morderlo. Scusa. Ma devo.

Lui si stacco´ e io approfittai per correre verso l'uscita. Inutile dirlo, non la raggiunsi nemmeno. Mi affrro´per il polso con una morsa d'acciaio. Faceva male. Sibilai per il dolore e cercai di togliere quella marmorea mano dal mio povero polso.

« Jungkook. No. Non mi conosci nemmeno. Io non ti conosco. Quei baci....erano reciproci si...ma non ho ancora piena fiducia in te» Cercai di essere il piu´sincera possibile, non potevo mentirgli. Non volevo.

« E´cosi quindi...bene y/n, scordati tutto. Non parlarne con nessuno. Scusa ma devo andare» era...deluso? Non volevo questo, volevo solo capire cosa sentivo.

Mi lascio´ da sola in quella stanza. Se le lacrime si  potessero mettere dentro delle bottiglie, sono sicura che io ne riempirei milioni.

Sono stata stupida, lo so. Ma per quanto io voglia donare la mia fiducia a quell'uomo la mia mente mi contraddice sempre. Mi fidero´ di lui. Io voglio fidarmi. Devo fidarmi.

La luna filtrava debole dalla finestra, e io ero li. Seduta per terra con solo un'asciugamano a coprirmi la pelle e tante lacrime che mi incorniciavano le guance. Il candore della luna metteva in risalto la mie ferite; ogni ferita era collegata a delle sensazioni che dovevo rimuovere.
Ma nulla e´meglio a volte. Nemmeno rimuovere i propri sentimenti.

C'era silenzio, potrei mentirti  e dirti che va tutto bene. Ma probabilmente lo capiresti. Spero di rincontararti anche se la mia vita fosse troppo corta. Mi dispiace se dovrai perdermi; l'ho forse meritato? Puo darsi. Ma sicuramente tu no. Non meritavi nulla di tutto quello che hai subito.
Non meritavi tutto quell' odio. Non te ne eri accorta che era una amore falso? O eri troppo accecata dal tuo amore sincero e non tossico? Non ti sei accorta della persona che ti ha ingannato per tutti quegli anni. Inganno su inganno. Dovrei essere sincera. Continuare a dirmi " su y/n e´ tutto apposto? O dovrei aprire gli occhi e dire non appartieni a questo mondo? Probabilmente tutto questo l'hai pensato anche tu. Ma eri troppo impegnata a non farmi spaventere, mi hai cresciuto in una calda e confortevole bugia. Mi ripetevi " Su non piangere e´  tutto apposto. La mamma sta bene." E io ero solo un' infante ti credevo, credevo a tutto. E poi un giorno mi hai lasciato. Hai provato a resistere fino all' ultimo vero? Ma alla fine sei scivolata giu nell'abbisso della stanchezza e allora la morte ti ha donato un po di meritata pace. Non e´cosi? Non te ne faccio una colpa; perche´ dovrei? Sono cosi anche io. Testada,stupida, emotiva, stressata  ma sempre sincera. Sono come te e questo mi mette un po di pace. Mi piacerebbe nasconderti dentro le mie parole, ma non ho la forza necessaria. Mi piacerebbe raggiungerti potrei, ma so che mi sgrideresti.
Sai la luna ci somiglia tanto; brilla anche se stanca di dare la propria luce. Cara mamma cosa dovrei fare? Tu sai forse che dovrai fare? Dovrei pensare con la mia testa e non chiedere consigli, ma so che tu puoi farlo. Tu dovresti saperlo. Sapere che non ti posso parlare direttamente mi uccide, ho gia il cuore a pezzi ma molti di essi li ho persi stradafacendo.

Ti aspetto mamma.

Chiusi gli occhi e mi lasciai andare un sospiro. Mi rialzai e decisi di andare a mettermi qualcosa di piu decente.

Scesi le scale gelide e mi ritrovai davanti a Jin « Mi puoi dare dei vestiti?» non esprimevo nessuna emozione, solo un tono di voce rotto. « Em si, hai fatto pace con Jungkook?» mi stava forse trattando come una ragazzina di cinque anni? Che per fare pace con aualcuno si davano il mignolino e tutto era sistemato? No caro. Probabilmente lo avevo deluso. Toccava a me andare e chiedere scusa. « Dammi dei benedetti vestiti  jin!» non volevo risultare acida ma non ne potevo piu di quella situazione.

« Ok....ora te li porto» sembrava confuso ma non disse altro.

« Bene.» sussurrai.

Passarono dieci minuti e vidi Jin arrivare con dei vestiti. Me li porse e mi disse di andare a cambiarmi per non prendere freddo.

Raggiunsi il bagno e cominciai a vestirmi. Appena mi cominciai a infilarmi una maglietta il suo profumo mi colpi´ le narici. L' acqua di colonia di Jeon Jungkook mi fece provare una leggera estasi. Il cuore aumentava il ritmo e le guance comincivano a scaldarsi, decisi di non pensare ad altro e di pensare solo a coprire la mia pelle. Mi accigliai quando vidi l'intimo che Jin mi aveva gentilmente portato. Era un po "trasparente" ecco. Va be tanto chi mi deve vedere? Nessuno.

Dopo che fnii di vestirmi decisi di andare a cedere cosa stava succedendo di sotto visto che avevo sentito del trambusto.

Scesi le famose scale e allora lo vidi.

Era li

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Era li. Lui l'uomo che mi aveva letteralmente ucciso con uno sguardo era li. Mi rivolse uno sguardo pieno ma poi lo tronco´ sul posto. « Bene y/n bell'idea.» dstto questo se ne ando´ lasciandomi li come una cogliona.

Il mio stomaco mi risveglio´ dai miei numerosi pensieri e allora decisi di fare qualcosa di utile e di preparere la cena. Mi avventurai in quelle numerose stanze e alla fine raggiunsi la cucina.

Vidi Jin ai fornelli e decisi allora di farmi perdonare dandogli una mano in cucina. Presi tutto il coraggio possibile e mi avvicinai a lui. «Hey ti serve un' aiuto? » « Eh...? Ah! y/n, se vuoi darmi una mano fai pure.» lo disse in modo entusiasta e mi fece spazzio dietro ai fornelli.

« Senti,scusami per prima sono stata acida, non era mia intezione»

«Tranquilla capita a tutti.» disse con un tono leggero.

Continuai a tagliuzzare le zucchine che poi misi in padella.

La cena fu pronta dopo una ventina di minuti. Jin chiamo´ a gran voce gli altri, e dopo almeno cinque minuti arrivarono tutti compreso Jungkook. Mi lanciava degli sguardi duri come la roccia madre. Mi sentivo a disagio ma mi concentrai sul piatto che avevo davanti. Finita la cena mi affrettai ad andare in " camera mia ", risalii le scale e decisi di sotterrare il mio corpo sotto le candide coperte del letto.

᪥︎ Angolo autrice
Ciao. Cosa ne dite del capitolo?  Se volete delle informazioni scrivetemi in privato. :3

᪥︎ Michela

- ℙ𝕖𝕣𝕔𝕙𝕖' 𝕕𝕠𝕧𝕣𝕖𝕚 𝕒𝕞𝕒𝕣𝕥𝕚?- (𝙱𝚝𝚜)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora