᪥︎ Don't let me cry

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Erano passate ormai due settimane dal mio rapimento.
Non sapevo come stavano i miei "genitori",loro non sapevano nulla di me. Non sapevano come stavo, se ero viva, se mi maltrattavano, non sapevano nulla della mia salute, sia mentale sia fisica. Questo mi distruggeva. Come posso averli abbandonati?
Loro che avevano fatto di tutto per me, e io non provavo nemmeno a scappare.

Probabilmente se provassi a scappare mi beccherei una nuova pallottola, e come aveva detto Yoongi dritta nello stomaco.
Fanculo, preferivo una pallottola nello stomaco a non rivederli mai piu. Per quante minacce mi avevano sputato addosso non ho mai smesso di progettare un piano per scappare.

Avendo visto la loro reazione al mio "avvelenamento" accidentale avevo piu possibilita' di scappare se mi puntavo una pistola dritta sulla tempia; la canna della pistola che ti tocca la fragile pelle che verra' distrutta poco dopo, la gola che si secca, gli occhi che si inumidiscono, le mani che cominciano a tremare dalla paura e dalla frenesia, gli sguardi terrorizzati e infine un tuo sorriso che segna la tua morte. Probabilmente sarebbe stata questa la mia fine.

Ma come ho detto l' originalita' ripaga sempre i propri sforzi; e io lo saro', saro' originale nel segnare la linea che mi divide dalla vita, la sorpassero' in modo del tutto mio.
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Ero stesa sul letto a fissare il soffitto, l' occhio mi cadde sulla piccola finestra che si trovava vicino al mio letto. Fuori c'era della nebbia, anzi ad essere sinceri era della nebbia fittissima, una nebbia che ti poteva nascondere, che ti poteva dare una via di fuga.
La mia via di fuga. Giuro, lo volevo fare, ne avevo bisogno.

Mi alzai dal letto per dirigermi verso di essa; il vetro era appannato, e delle piccole nuvolette uscivano dalla mia bocca per il freddo che si era formato nella stanza.

Erano le 12:35, sicuramente tra qualche minuto qualcuno dei miei sequestratori mi avrebbe annunciato l' inizio del pranzo.

Sapete qual' era il problema?
Il problema era che io non mi trovavo da sola nella stanza. Con me c' era Yoongi.

« Dove vai?» mi chiese con tono curioso

« Ti importa?» risposi scocciata

« Sai mi importa abbastanza, perche' quella finestra non si puo aprire e tu non puoi scappare» disse sicuro delle mie intenzioni.

« E tu che ne sai? Sei per caso un sensitivo? Eh, fammi vedere per quanto riuscirai a prevedermi » dissi per moi rivolgere il mio sguardo su di lui.

« Y/n....non hai imprato nulla dai nostri incontri? Mai provocarmi , mai spararmi alle spalle, io non dimentico y/n. Vedi quello che devi fare.» disse in modo piatto e sicuro

« Vedremo.» risposi io.

Mi avvicinai a lui e intravidi una pistola posizionata sulla cintura del biondo. Eravamo faccia a faccia e con uno scatto forse non troppo veloce gli presi la pistola e indietreggia subito. Lui sembrava veramente scocciato, ma nei suoi occhi leggevo anche un flusso d' ira.

Appena fece un passo nella mia direzione caricai un colpo. Ero pronta a sparare, non avevo paura, ero decisa a vincere.
Yoongi fece un ghigno e in uno scatto mi fece ritrovare sul pavimento con il suo corpo pallido a farmi da blocco e una fantastica pistola sulla mia tempia.

« Allora....CHE CAZZO VOLEVI FARE EH?! Pensavi sul serio che io con un colpo sarei andato giu?! No mia cara, io resisto. Sei proprio stupida, come pensavi che ti avrei fatto fare una cazzata del genere?»

« R-resisti, come si d-dice l'erba cattiva n'more mai eh?» Non riuscivo a respirare bene, mi era venuto un cazzo di attacco di panico.

« Tu dici?»

- ℙ𝕖𝕣𝕔𝕙𝕖' 𝕕𝕠𝕧𝕣𝕖𝕚 𝕒𝕞𝕒𝕣𝕥𝕚?- (𝙱𝚝𝚜)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora