PICCOLA PREMESSA PRIMA DI INIZIARE QUESTO CAPITOLO CONTIENE RIFERIMENTI SESSUALI MOLTO ESPLICITI QUINDI SE VI DANNO FASTIDIO NON LEGGETE
- pete tutto ok?- fu l'unica cosa che riuscì a dire in quel momento gli poggiai una mano sulla guancia ma lui scappò via lanciando una ragnatela fuori dalla finestra - complimenti lo hai fatto scappare, vedi lui non ti vuole più ti odia appena hai provato a sfiorarlo lui è scappato non ti ama più- la vocina nella testa ripeteva queste parole come un dico rotto, gli scrissi un semplice messaggio- come stai?- o mio dio cosa ho fatto non posso scrivergli solo un messaggio ora gliene scrivo almeno altri 10 è così feci erano tutti messaggi pieni di premura e piccoli segnali per fargli capire che mi interessa, ma soprattutto cosa gli è preso e poi dove sta andando devo saperlo, e se finisse nei guai non posso permettere che gli accada di nuovo qualcosa presi l'armatura e iniziai a volare seguendo il gps che gli avevo inserito nella tuta, giravo tra i vicoli di New York con mille domande che mi frullavano nella testa e continuavo a chiedermi se peter avesse ricordato qualcosa le nostre mani si erano sfiorate proprio come il giorno del nostro primo bacio e poi gli aveva posato la mano sulla guancia come facevo di solito per tranquillizzarlo, era possibile che gli fosse tornato qualcosa in mente visto che a detta di May ogni volta che ricordava qualcosa tendeva ad avere attacchi di panico e ti prego fa che sia così che si sia ricordato di ogni singolo giorno passato insieme mi manca e ho bisogno di lui più di qualsiasi altra cosa al mondo. Arrivai nel quartiere di hell's kitchen e trovai peter seduto su un palazzo era seduto con i piedi a penzoloni stavo per avvicinarmi ma qualcuno mi a preceduto, un uomo con una tuta rossa si avvicina a peter e iniziano a parlare chi è questo tizio e cosa vuole dal mio peter -JARVIS trovami qualsiasi informazione esista su questo tizio e fa in fretta prima che saremo costretti a occultare un cadavere - la voce metallica acconsenti mentre io continuavo a fissarlo con gli occhi pieni di rabbia ma con contemporaneamente un nodo alla gola, magari la vocina nella mia testa aveva ragione lui non mi amava più o non voleva più farlo e magari amava questo tizio di cui non mi ha mai parlato cavolo avrei voluto spaccare la faccia a quel tizio e portare peter il più lontano possibile da quel tizio e il più vicino possibile a me - signor Stark ho concluso la mia ricerca- la voce metallica interruppe i miei pensieri - lui e deardevil anche detto l'uomo senza paure o il diavolo di hell's kitchen e una vigilante notturno che ha contribuito al primo arresto di Wilson fisc sulla sua identità non si ha ancora alcuna informazione ma alcune voci dicono che ha formato un gruppo di vigilanti notturni per proteggere New York anche se non si ha nessuna conferma sulla vera esistenza di questo gruppo- ringraziai J per il suo lavoro e continuai a fissarli parlavano e si abbracciavano quel uomo lo consolava gli posava le mani sulle spalle sarei dovuto essere io a consolarlo non lui. Rimasero un paio d'ore a parlare finché peter non se ne andò , subito lo iniziai a seguire e mi fermai come mio solito sul palazzo difronte casa sua come facevo ogni sera da circa un mese lo guardavo arrampicarsi sul palazzo, togliersi il costume e lasciando libero da ogni tessuto il suo corpo perfetto leggermente sudato per via della serata passata a lanciarci da un palazzo al altro. Erano questi i momenti in cui avrei voluto fare irruzione nella stanza di peter strappargli i boxer dal corpo suo corpo e farlo mio
fregandomene completante della presenza di May in casa, anche se per adesso l'unica cosa che poteva fare era dare soddisfazione al erezione che si era presentata e osservarlo mentre si buttava a peso morto sul letto non si infilò nemmeno nelle coperte lasciando al aria la sua schiena nuda. Rimasi lì a guardarlo finché non ero del tutto sicuro che il mio peter fosse ormai tra le braccia del sonno. Mi avvicinai alla finestra della sua camera con L'armatura e silenziosamente mi intrufolai al suo interno, da vicino era ancora più bello, gli scoccai un bacio sulla fronte e gli sussurrai - mi manchi pete- una lacrima amara bagno la mi già guancia sinistra feci un leggero sospiro e vedendo che stava iniziando ad agitarsi nel sonno mi precipitai fuori dalla sua camera e a tutta forza tornai a casa. Entrai e c'era pepper seduta sul divano con una rivista tra le mani - hai fatto tardi Tony- cazzo mi ero dimenticato che avevo promesso a pepper di mettere Morgan a letto -scusami pep ma peter ha avuto un attacco di panico credo che abbia ricordato qualcosa e sono andato anche io in ansia e quindi ho avuto paura che potesse farsi del male ho non lo so - le parole mi uscivano a raffica insieme alle lacrime che ormai erano diventate le mie compagne più fedeli in questo ultimo periodo, Pepper mi si avvicina e mi abbraccia inizia a rassicurarmi e coccolarmi mi odiavo per quello che gli avevo fatto è che volevo continuare a fargli ma avevo preso una scelta in passato restare con lei per l'unica donna di cui mi importasse cioè mia figlia -potresti invitarlo a cena domani, magari preparo il suo piatto preferito potrebbero venire anche Happy e May- la sua voce clama interruppe il mio flusso di pensieri solo per dare inizio ad un altro, cioè se peter venisse qui potrebbe ricordare qualcosa quindi potremmo tornare a stare insieme e potrei chiedergli di quel tipo ma soprattuto potrebbe venirgli in mente della settimana che abbiamo passato insieme quando May,pepper e Morgan si fecero un viaggio per sole femmine a los angels - mi sembra un ottima idea pepper d'altronde non l'ho ancora invitato a casa del giorno del incidente e c'è una certa bambina che ci tiene molto a vederlo, vero Maguna- la piccola uscì dal suo nascondino e corse tra le mie braccia - ma come hai fatto monella- disse pepper passandogli una mano tra i capelli mette la sua vocina squillante ripeteva che era grande e che non aveva sonno, un sorriso si fece spazio sul mio volto vedendo quella piccola peste - a si? Quindi se sei grade scommetto che i giocattoli non ti servono più e posso darli a gli altri bambini vero mamma?- pepper mi diede corda mentre Morgan faceva il broncio, mi ricordava peter quando faceva così- ok d l'ora della nanna maguna - la presi in braccio e la portai a letto - domani viene pete a casa?- - scommetto che ti manca il tuo fratellone- le dissi mette gli facevo il solletico e lei rideva e si dimenava per riuscire a scappare dalla mia preda, alla fine riuscì a liberarsi e si infilò sotto le coperte - mi racconti una storia papà? Una storia vera non quella che mi racconti sempre che è così brutta-fece una smorfia questa si che mia bambina sempre così pungete - la storia che ti racconto sempre è bellissima ma dato che insisti te ne racconterò un altra una nova di zecca :
C'era una volta in un grande regno una bellissima principessa da gli occhi color castani,i capelli morbidi e castani,è pelle chiara la principessa si chiamava mhhh fammi pensare a un nome ecco c'è lo penny! Penny era una donna coraggiosissima che non aveva paura di niente. Anche se avvolte era un po' impacciata e goffa e soprattutto molto insicura , riusciva a salvare sempre tutti i suoi sudditi e a proteggerli anche se si sottovaluta e non riusciva mai a prendersi i meriti delle cose buone che faceva per questo tutti dicevano che era solo una ragazzina e in effetti lo era aveva solo diciotto anni ma il suo cuore coraggioso non le impediva di fare del bene, un giorno la principessa penny incontro un cavaliere il suo nome era...... Edward. Edward era cavaliere bellissimo con capelli castano scuro e gli occhi color nocciola, era un cavaliere fortissimo tutti lo acclamavano e lo rispettavano e tutti avrebbero pagato dozzine di monete d'oro per vederlo ma non era coraggioso come la principessa era un po' codardo aveva spesso paura e la nascondeva sotto statti di arroganza e indifferenza. Un giorno il cavaliere vide la bellissima principessa mentre si allenava a combattere e subito se ne innamorò, amava tutto di lei, ma come ho detto prima non era coraggioso e quindi rimase ad osservarla la principessa però era furba e lo notò nascosto dietro un albero e gli andò a parlare diventarono amici il cavaliere nascose il suo amore per mesi interi, finché un giorno dopo aver fatto allenamento con la principessa non decise di fare la cosa più coraggiosa che una persona possa mai fare gli dichiaro il suo amore e rimase sorpreso quando la principessa gli confesso che anche lei lo amava da impazzire solo che per la prima volta non aveva avuto il coraggio di aprire il suo amore. La loro vita era felice insieme ma erano ignari che a pochi miglia da lì uno stregone stava preparando una pozione magica che avrebbe fatto dimenticare tutto alla principessa, lo stregone non amava la principessa ma amava il potere e soprattutto era molto cattivo. Come previsto una settimana dopo li stregone attacco il castello il cavaliere provo a proteggere la principessa in ogni modo ma falli e lo stregone le fece bere la sua pozione magica e la principessa dimentico tutto. Il cavaliere per i suoi sensi di colpa scappo via nel bosco e continuava a piangersi addosso si addossava la colpa è non riusciva a perdonarselo la principessa gli mancava più di qualsiasi altra cosa ma era troppo codardo per andare da lei e dirle tutto ciò che era successo anche si gli mancava davvero molto e avrebbe voluto solo ritornare tra le sue braccia e stringerla più forte che poteva e dirle che la amava più di qualsiasi altra cosa al mondo e che avrebbe rubato la luna per lei- raccontai questa storia tutta di un fiato con un nodo in gola per la malinconia che ormai mi aveva assalito -come finisce la storia papà? La principessa e il cavaliere tornano insieme?- mi passai me mani tra i capelli feci un sorriso malinconico e dissi- per questo dovrai aspettare maguna alla prossima puntata magari- lei fece il broncio e incrocio le braccia al petto io le scoccai un bacio sulla guancia e mi diressi in camera mia, mi infilai il pigiama e mi infilai sotto le coperte sapendo che sta notte avrei sognato di nuovo la mi principessa o meglio dire il mio principe è così fu
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•F•O•R•G•E•T•
FanficNon riusciva a perdonarselo. Era colpa sua se fosse stato più attento non sarebbe successo, e lui non avrebbe dimenticato. Non avrebbe dimenticato gli ultimi sei mesi passati condividendo quel amore di vuoi nessuno era a conoscenza. E che era era ma...