Capitolo 8

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Quando aprii gli occhi, una forte fitta mi colpì la testa. Erano le undici di domenica mattina e lo schermo del mio cellulare si illuminava di continuo mostrandomi una marea di notifiche che richiavano di mandarmi in tilt il sistema: cosa stava succedendo?

Le prime che visualizzai furono quelle di Tanc, alcune risalenti a quella notte, altre della mattina presto.

"Mi ha fatto davvero piacere sentirti finchè non ti sei addormentata. Sono rimasto in chiamata ad ascoltare il tuo respiro prima di addormentarmi con te.".
"Ora ne sono sicuro, ci rivedremo presto.".
"Buonanotte piccola.".

"Buongiorno piccola. Hai impegni oggi pomeriggio?".
L'ultimo messaggio l'avevo ricevuto alle nove e mezza: era strano che si fosse svegliato così presto dopo aver passato quasi una notte intera sveglio a palrare al telefono con me. Non era da lui l'animo mattiniero.

Arricciai il naso confusa prima di rispondergli: "Buongiorno a te! No, nessun impegno, perché?".
Tentai di immaginare cos'avesse in mente: forse voleva chiamarmi di nuovo? Speravo così tanto di poter sentire la sua voce un'altra volta, poi un'altra ancora fino a per sempre.

In seguito mi spostai sulle chat di Jasmine, Camilla, Benedetta e Andrea. Loro erano le persone a cui ero più legata perció non mi stupii delle numerose notifiche, finchè non le lessi. I loro messaggi erano quasi totalmente uguali se non per qualche parola invertita. La domanda restava però la stessa: "Sei uscita con Tancredi Galli e non hai detto niente?!".

Sgranai gli occhi: come potevano saperlo?

Mi fiondai su instagram dove avevo totalizzato centinaia di nuovi followers, diversi commenti e la menzione in una storia di...Tancredi! Il mio cuore pareva esplodere.

Visualizzai la storia: quella foto l'avevamo scattata il giorno prima, quando sono scappata a Milano solo per poterlo avere tra le mie braccia. Eravamo sui Navigli e ridevamo come pazzi. Non mi piaceva il mio viso in quella foto, ma il fatto di essere accanto a lui sapeva farmela amare comunque.

In basso a lato compariva il mio tag seguito da due cuori verdi, gli stessi con cui avevo salvato il suo numero in rubrica.
Notai un'altra storia recente, pubblicata questa notte. Lo sfondo nero con una scritta bianca quasi illeggibile: socchiusi gli occhi avvicinando il cellulare per decifrare le lettere piccole e sfocate. "Mi manchi già".

Una fitta al petto, un sorriso che si allungava da un orecchio all'altro. Quella storia era...era per me?
Dio, non poteva essere. Sorrisi amaramente rimproverandomi di essere così dannatamente stupida e ingenua.

Il banner di una sua nuova notifica comparì nella parte alta del mio telefono: "Allora tieniti pronta...alle tredici ho il treno. Oggi saró io a venire da te.".

Il mio cuore cessó di battere: restai come impietrita, con il solito tremore che mi provocava quel ragazzo. I miei occhi divennero lucidi mentre il mio sorriso si allargava sempre di più.
Tancredi Galli sarebbe venuto a Reggio Emilia per me, per vedermi, per stare con me.

Scivolai fuori dalle coperte e mi precipitai in bagno: azionai l'acqua calda mentre mi svestivo velocemente lasciando cadere a terra il pigiama.
Chiusi gli occhi infilandomi sotto il getto della doccia e lasciai che portasse con se' nello scarico ogni mia agitazione.

L'acqua calda che batteva sulla mia pelle alleviava i muscoli ancora indolenziti dal sonno mentre il pensieo di Tancredi di nuovo al mio fianco mi stampava in viso quello stupido sorriso che solo lui sapeva provocarmi.

Massaggiai lo shampoo alla vaniglia sui capelli morbidi, mi insaponai con il mio adorato bagnoschiuma al limone e risciacquai velocemente per poi passare al balsamo al cocco. Le fragranze che aleggiavano constrastanti all'interno del mio bagno creavano un profumo dolce e delicato.

Avvolta nell'accappatoio, pettinai i capelli fino a renderli lisci e compatti, applicai l'olio revitalizzante e li legai in due lunghe treccie per poi lasciarli asciugare all'aria. Odiavo usare io phon: lasciava la mia chioma in uno stato pietoso, apparentemente crespa e gonfia come la criniera di un leone. Sorrisi al pensiero di essere paragonabile a un animale così bello e feroce.

Quando feci capolino in cucina, mamma stava preparando la moka del caffè.
"Buongiorno." La mia voce così squillante la fece sobbalzare stupendo anche me stessa. Il cucchiaio le scivoló di mano facendo rovesciare una piccola quantità di polvere marrone. Risi.
"Scusa, mamma!".
"Ma sei pazza?!" Mi guardó ridendo. "Buongiorno, tesoro.".

Continuai a scrutarla mentre si muoveva per pulire il poccio che le avevo involontariamente fatto fare. Era così bella, mia mamma: una folta chioma rosa le sovrastava le spalle mentre qualche ciuffo della frangetta spettinata le sfiorava gli occhi verdi e tristi.

Da quando papà ci aveva lasciate, è stato difficile per lei riprendersi, tanto da sfiorare anche lo stato della depressione. Grazie al mio appoggio è riuscita a superare quel brutto momento, anche se non del tutto. Ancora inevitabilmente, di tanto in tanto, il suo pensiero correva ai bei momenti che aveva vissuto con papà prima della distruzione; capitava, a volte, che la tavola l'apparecchiasse per tre persone e faceva così male dover togliere piatto, posate e bicchiere ch'erano destinati all'uomo che pareva essersi dimenticato della figlia...

Inspirai a pieni polmoni serrando gli occhi, presi coraggio e parlai: mamma doveva sapere di Tanc.

"Mamma..." La richiamai attirando la sua attenzione.
"Si?". Intanto la moka inizió a borbottare, il caffè saliva velocemente riempiendo la stanza di un aroma paradisiaco.
"Devo...devo dirti una cosa." La informai appoggiandomi allo stipite della porta aperta. Il mio tono serio l'allarmó, lo notai dal momento in cui sgranó gli occhi preoccupata.
"Va tutto bene, tesoro?" Si affrettó a domandare prendendomi il viso tra le mani. Sorrisi.
"Si mamma, solo...potrei averti raccontato una piccola bugia, ieri...".
Il suo sguardo si fece interrogativo e sorpreso.
"Tesoro mio! Sapessi quante ne raccontavo io alla mia mamma!" Rise, e io con lei.

"Sono andata a Milano.".
La sua espressione cambió: non era arrabbiata ma neanche sorpresa. Mamma lo sapeva?
"Sono felice che tu me l'abbia confidato. Non vedevo l'ora di chiederti di questo Tancredi!" Squittì battendo le mani felice. Com'era possibile?

Le rivolsi uno sguardo stupito restando a bocca aperta e occhi sgranati. Nella mia testa si fecero spazio innumerevoli giustificazioni per cui lei avrebbe potuto essere a conoscenza del nostro incontro. La risposta arrivó immediata quando, capendo la mia reazione, aprì la bocca per parlare: "Tesoro, ti ricordo che il profilo intagram me l'hai creato tu! E la tua sfortuna ha voluto che stamattina mi imbattessi nel profilo di Tancredi Galli, il quale aveva recentemente pubblicato una storia con te, sui Navigli." Sorrise compiaciuta e orgogliosa delle sue abilità investigative.

"Mamma!" La ripresi ridendo. Scossi la testa e iniziai a raccontarle per filo e per segno ogni minimo gesto fatto da lui quel giorno, ogni istante vissuto al suo fianco. Le spiegai della corsa in Piazza mano nella mano: gli occhi di mamma parevano incantati da tanto brillavano di emozione. Le raccontai delle nostre chiacchierate, della sua dolcezza, del suo gesto di riaccompagnarmi alla stazione, preoccuparsi per me e tenermi al cellulare finchè non fossi arrivata a casa.

"È davvero un ragazzo d'oro. Ma stai attenta, principessa: è anche molto richiesto da milioni di ragazze. Io spero davvero nasca qualcosa di bello, ma vacci piano ad affezionarti." Mi mise in guardia sorseggiando il caffè ancora caldo.

La guardai dritta negli occhi prima di sorridere abbassando lo sguardo.
"Mamma...".
"Si?".
"Oggi verrà qui per me".

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Capitolo otto completato! Come state angioletti? Spero tutto bene. Se non altro questa quarantena mi lascia abbastanza spazio permpoter aggiornare spesso i capitoli! Un bacione😘

TI GUARDO FISSO E TREMO - Tancredi GalliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora