ten minutes. (14)

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Clarke Pov

Il mio cellulare è al centro del tavolo e io non posso fare niente se non andare avanti e indietro per il salone aspettando che mi chiamino.
Dalla sua stanza, vedo uscire Octavia visibilmente stanca.
《Clarke..》 sbadiglia mentre parla《Sono solo le 16:15, vedrai che ti chiameranno. Ti prego, fermati prima che mi scoppi la testa》si massaggia le tempie con le dita.
《Io vado a drogarmi di caffeina. Tu vatti a riposare ok?》si avvia verso la cucina《Questa sarà la tua ultima giornata libera》
《Non credo proprio》la seguo a ruota.
《Il capo di quel ristorante sembra essere più tosto esigente.》
《E allora?》sbadiglia di nuovo mentre si versa il caffè《Tutti i capi sono così.》dice
mi siedo.
Lei si siede di fronte a me.
《Eddai Clarke, posso fare doppi turni per altre 2 settimane. Hai tutto il tempo.》
La guardo
《Non ti lascerò impazzire tra studio e lavoro.》dico e lei ridacchia.
dopo un paio di secondi un cellulare squilla dal salone.
Io e Octavia ci guardiamo.
Corro in salone e O' mi segue
Prendo il cellulare e lo guardo.
Il nodo alla gola mi si scioglie in un attimo 《È solo lexa》dico.
《Lexa chi?》chiede
《lavora in cucina, è lei che mi ha proposto il colloquio》
rispondo al telefono
《Hey biondina!》dice Lexa.
Rido e Octavia mi guarda male.
Le faccio segno con la mano di andare e lei se ne torna in cucina.
《Allora occhi-verdi, a che devo questa telefonata?》dico.
non mi sono mai piaciuti i nomignoli, ma ,in questa città, sembra che vadano a genio a tutti.

《Ho una pausa di un'ora ci vediamo da Berny's?》chiede
guardo l'orario sull'orologio appeso alla parete.
Segna le 16:30.
Non credo di avere altro da fare no?
《Okay, sono lì tra 10 minuti.》dico
《10 minuti.》 ripete. Sono sicura stia sorridendo mentre lo dice, anche se non la posso vedere.
《10 minuti.》Ripeto ancora.
《Diventeranno 2 se non ti muovi》dice e io rido
《Ok, ok ci vediamo lì》
continuo ad avere la sensazione che lei stia sorridendo
《Tra 10 minuti.》 dice per poi chiudere la chiamata.
Sorrido ancora.
vado in bagno e mi sciacquo un po' la faccia. Mi guardo allo specchio.
È da meno di una settimana che sono qui, e sto sorridendo molto di più di quanto io abbia fatto in questi anni.
《Devi uscire?》Mi chiede Octavia spuntando dalla porta《Si, vado da Berny's》le dico《Perché lo vuoi sapere?》chiedo
《Per nessun motivo, però...》inizia《Potresti tornare presto? Vorrei avere uno scudo umano quando mio fratello esploderà》
aspetta, come?
《Scusa?》
《Beh, ho un ragazzo e lui non lo sa ancora.》dice《Ormai penso tu abbia capito che tipo è Bellamy》
quasi rido per il tono di voce che ha usato.
《okok. Tornerò presto mamma》Lei ride.
Vado verso la porta e prima di aprire mi giro verso Octavia e
《Ma affronterai Bellamy da sola, ciao》le dico velocemente
Apro la porta non lasciandola replicare.
Davanti a me mi ritrovo Bellamy.

Parla del diavolo e spuntano le corna.

mi guarda e
《Principessa, le sto per caso ostacolando la via?》dice inchinandosi.
Sbuffo e lo supero dicendo《Octavia è in cucina mio re
Mi guarda e sbuffa divertito
《Questa si che è una novità principessa.》dice ed entra nell'appartamento.
Perché è così fastidioso?
Esco dall'edificio e mi avvio da Berny's, il bar davanti alla libreria Arcadia.

***

Quando arrivo Lexa è già seduta in uno dei tavoli fuori.
Indossa una maglietta senza maniche di un verde chiaro e i suoi capelli sono legati in una coda.
Quando mi vede alza la mano e mi saluta sorridendo.
Sento una stretta al petto e la saluto anche io.
Mi siedo al suo tavolo.
《Racconta, com'è andata? E voglio tutti i dettagli.》Dice fin da subito. Le racconto in breve il "colloquio" e lei mi sorride
《Ci sono buone probabilità che tu abbia il lavoro biondina.》
la guardo eccitata
《Davvero?!Anya ti ha detto qualcosa?》
lei ride.
《In realtà no, però, come ho già detto, se non ti urla in faccia o cerca di ucciderti allora ti chiamerà》
dice sorridendo.
Ha un sorriso così naturale che sembra quasi finto.
Il cameriere arriva e porta degli stuzzichini insieme a due birre.
《Scusa, ho già ordinato se per te va bene》
Guardo la bottiglia di vetro dallo scontatissimo colore marrone.

È solo una birra. Non puoi ritornare in coma se ne bevi un po'.

《Oh no fa niente, tanto avevo sente》dico mentendo.
Prendo la bottiglia in mano e l'avvicino alla bocca.
Nel frattempo vedo Lexa aver già preso 2 o 3 sorsi.
Come fa ad essere così facile per lei?
Devo muovermi se non voglio che pensi che io sia strana.
Bevo un sorso.
il liquido frizzante e freddo mi entra in corpo... conosco bene questa sensazione.

Non mi dà fastidio come pensavo, anzi, mi sento meglio. Come se avessi appena superato uno dei tanti ostacoli della mia vita.

Ne bevo un altro sorso.

《Hey vacci piano》dice Lexa ridacchiando.

Poso la bottiglia sul tavolo e inzio a parlare con Lexa del più e del meno.
Mi sento bene.
Non sto male, non mi sento svenire, non vedo girare tutto intorno a me.

Sto bene.

***

Dopo una mezz'oretta mi ritrovo a sapere più cose di Lexa che di me stessa.
Non ha finito il liceo e, a 15 anni, è scappata di casa per qualcosa che lei non mi ha voluto dire e che io non ho voluto sapere.
Ha vissuto una vita in campagna finché non ha conosciuto Anya e ha trovato lavoro qui a Brooklyn.

In confronto alla sua la mia vita fa proprio pena.

Stiamo parlando del ristorante quando mi suona il cellulare.
Guardo Lexa, ha un sorriso a 32 denti.《Che stai facendo? Rispondi!》
P

rendo il cellulare e ,senza guardare il numero che mi ha telefonato, rispondo.

《Pronto?》dico
《Lei è Clarke Griffin?》dice una voce di una donna a me sconosciuta.
il cuore mi sta per esplodere.
《Si, si sono io》
2 secondi di silenzio passano dalla mia risposta. Secondi che sembrano ore
《Congratulazioni signorina Griffin, ha ottenuto il lavoro.》dice la voce con estrema calma.
《Davvero?!》Mi alzo dalla sedia in piena estasi《Non so come ringraziarla davvero》
《Inzia con il leggere l'email che le abbiamo inviato. Lì ci sarà tutto quello che bisogna sapere. Se ha dei problemi, contatti questo numero.》e attacca.
Lexa mi guarda
《Allora?》dice.
Guardo per un secondo il telefono è poi sposto il mio sguardo su di lei.

Ce l'ho fatta.
Ho un lavoro.
Dei soldi veramente miei.

《Ho il lavoro.》sussurro quasi non credendoci
《Mi hanno assunta!》Ripeto urlando.
Lexa mi abbraccia e inizia a ridere.
《Sapevo che ce l'avresti fatta!》urla.

Si ce l'ho fatta. Ce l'ho fatta ed è merito suo.

ɪ ᴄᴀɴ'ᴛ ᴘʀᴇᴛᴇɴᴅ. (in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora