In bed at 11.45pm (32)

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Bellamy pov

Clarke si è appena addormentata in auto.
La sua testa è appoggiata al finestrino mentre la mia è rivolta verso la strada.
Beh, non è andata male.
È sembrata più una chiacchierata tra amici che un appuntamento e forse è meglio così.
Quando lo vista arrivare e girarsi attorno per cercarmi... non ho avuto più paura.
Tutte le paranoie che di solito mi perseguitano durante un'appuntamento erano sparite.
Era Clarke.
Non una ragazza che dovevo colpire. Non una ragazza a cui dovevo dimostrare qualcosa.
Non una ragazza a cui dovevo regalare una rosa.
Solo Clarke.

Prendo il telefono per vedere l'orario e lo poso velocemente per far tornare il mio sguardo alla strada.
Sono le 23:45.

19 Luglio 2017 ore 23:45
《È stata bella.》mi disse Echo sorridente.
La guardai mentre passeggiavamo vicino ad uno dei laghi di central park
《La cena. È stata bella.》
Le sorrisi e le porsi una rosa
《Wow, che romanticone.》disse e io ridacchiai.
Fu il nostro primo appuntamento.
Una semplice cena ad un semplice ristorante e, per finire, una semplice passeggiata al parco.
Iniziò a piovere e ci rifugiammo sotto il tetto di qualche bar.
《Certo che il tempo fa proprio schifo》disse lei ridacchiando
Già.》dissi io guardandola.
Echo era semplice.
Una ragazza dai gusti comuni insomma.
Ma c'era qualcosa in lei. Qualcosa nel suo carattere intrepido... che mi fece innamorare.
La baciai quella stessa sera.
Sotto il tetto di un semplice bar, durante una semplice serata che non si è fatta rovinare dalla pioggia.

Quando arriviamo davanti al nostro palazzo Clarke dorme ancora.
Il solo guardarla mi fa rabbrividire.
Non vorrei svegliarla.
Sembra così tranquilla quando dorme.
Come se tutti i problemi di questo mondo non esistessero
Forse posso evitare di svegliarla.
Scendo dalla macchina e faccio il giro arrivando all'altra portiera.
Quando la apro prendo delicamente Clarke in braccio.

Ma sei scemo?

La vedo stringersi a me mentre ancora dorme.
Per essere una giovane adulta pesa come una foglia.

E se poi si sveglia? È da maniaci quello che stai facendo!

Entro nell'edificio e inizio a salire le scale. Per fortuna l'appartamento di Clarke si trova al primo piano.
La guardo.
Sta sorridendo.
È così... tranquilla.
Io non ho mai conosciuto la tranquillità della notte.

24 gennaio 2007 ore 23:35
Chiusi Octavia nell'armadio.
Mi sedetti sul letto e aspettai.
Aspettai e sussurrai al cielo:
《Mamma, Octavia merita di meglio. Ovunque tu sia, ti prego aiutami.》dissi scacciando via le lacrime《Non so se posso farcela da solo.》
L'uomo entrò nella stanza poco dopo.
《Papà!》dissi sorridendo《Come stai?》non riuscii a guardarlo dritto negli occhi per la paura. Decisi di guardare da un'altra parte e vidi che, nella sua mano, c'era una bottiglia di vino del tutto vuota.
《Papà...》
La bottiglia cadde a terra rompendosi in frantumi... fu in quel momento che l'uomo che uccise mia madre si tolse la cinta dei pantaloni.

Sospiro quando arrivo all'appartamento di Octavia.
Spero solo che stia dormendo o dovrò spiegarle tutto.
Sbuffo divertito al pensiero.
Octavia impazzirebbe.
L'appartamento sembra vuoto.
Porto Clarke nel suo letto, appoggio delicatamente la sua testa sopra il cuscino.
Mi siedo affianco a lei e mi concedo pochi secondi per guardarla.
Sono proprio un cretino.
Innamorato di una ragazza che conosco a malapena. Incredibile.

ɪ ᴄᴀɴ'ᴛ ᴘʀᴇᴛᴇɴᴅ. (in Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora