Fate come volete

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«Papà ti prego, voglio passare la quarantena con te. Mi sento più al sicuro. Convinci la mamma»
Queste sono le parole che Shiloh, mi ha detto in videochiamata l'altro giorno.
Convincere Angelina è un vero problema, non penso che le darà il permesso di venire a stare con me in questo periodo in cui dobbiamo stare chiusi in casa.
Visto che comunque non abitiamo molto lontano decido di andare a casa da loro.
Busso e resto a fissare la porta fino a quando non viene qualcuno ad aprirmi ed entro. Rimango nell'ingresso, mentre Hector va ad avvisare la mia ex moglie, del mio arrivo. Sarà felicissima di vedermi visto che non l'ho telefonata per avvisarla che stavo arrivando.
Però prima che lei possa arrivare, mi ritrovo praticamente addosso uno tsunami. Mia figlia Shiloh, che mi stringe forte.
«Che bella sorpresa. Mi mancavi. Sei venuto a prendermi?»
Le sorrido accarezzandole i capelli
«In realtà sono venuto per parlare con la mamma, per vedere se puoi venire con me»
«Venire dove?»
Nel frattempo arriva anche Angelina, sento la sua voce e alzo gli occhi e la trovo sulle scale che guarda sia me che nostra figlia. Shiloh mi precede
«Voglio andare da papà, voglio stare con lui durante la quarantena posso?»
«Tu c'entri qualcosa in questo?»
Ovviamente per lei c'entro sempre io, vorrei sapere come diavolo ho fatto ad innamorarmi di lei.
«No non c'entro. È una sua volontà.»
Poco dopo vedo arrivare anche gli altri ragazzi
«allora ho sentito bene, era la voce di papà. Che ci fai qua?»
«Sono venuto a parlare con la mamma, ma ovviamente, penso che non ne abbia molta voglia.»
«In realtà sei qui perché vuoi portare Shiloh con te a casa»
«Papà è vero? E noi? Ci lasci qui?»
Questa volta era Viv, che aveva parlato.
«Tesoro io vi porterei tutti con me, ma vostra madre, mi ucciderebbe»
«Ma ti senti come parli? Li vuoi prenditeli tutti»
Angelina si volta e risale le scale. I ragazzi sono tutti gasati all'idea di venire a casa con me.
«Allora papà andiamo a prendere le nostre cose?»
I miei figli parlano ma io guardo il punto dove la mia ex moglie è sparita.
«No, resterete qui, non è giusto che vostra madre passi la quarantena da sola»
«Non sarà sola ci sarà Mad che starà con lei»
«Non è la stessa cosa, anche voi siete suoi figli e non può stare senza di voi, anche perché è uno schifo non potere i propri figli. Ve lo posso garantire.»
«Non vogliamo che tu resti solo però, non è giusto. Divorzio di merda»
Shiloh, aveva sbottato, non aveva mai preso molto bene il divorzio. E ancora dopo tutto questo tempo non l'aveva accettato.
«Ehi chi ti ha insegnato a parlare così?»
«Scusa papà, non è tanto giusto che mamma non può restare sola, mentre tu sì. Facciamo che resti anche tu qui con noi, così né tu e né mamma rimanete da soli»
«Non penso che a tua mamma posso andare bene»
«Se lo farà andare bene, se no rimarrà sola»
«Okay, vado a parlarle io.»
Mi faccio coraggio e salgo le scale raggiungendola. Ha la porta aperta ma busso comunque. Lei alza lo sguardo
«Che c'è? Ancora non siete andati via?»
«In realtà non andiamo via, si è deciso che restiamo tutti qui»
«Tutti tutti? Anche tu?»
Annuisco. E lei lo sospira.
«Fate quello che volte, a me non mi interessa.»
«Comunque per non dare fastidio, mi sistemo nella dependance, lì c'è tutto bagno e cucina, così mi vedrai il meno possibile e i ragazzi sono felici di averci tutti e due vicini.»
Lei non rispondo torna a leggere quello che stava leggendo prima della mia incursione. Io giro i tacchi e torno giù, vado a dire ai ragazzi che starò con loro e poi chiamo per farmi portare alcune cose da casa mia e mi sistemo nella dependance della casa principale. 

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