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Conobbe Mike in casa dei genitori di Brayn, ad un pranzo di natale, tre anni fa. Sarebbe bello raccontare il loro incontro come avviene nei romanzetti da quattro soldi, pieni di pathos e amore, ma non fu cosi. Vennero alle mani mentre la mamma di Brayn serviva l'arrosto. Non fu piu gradito, come prima, in quella casa.
Non sarebbe giusto colpevolizzare solo una fazione in questa storia, la colpa risiede nel mezzo e la famiglia viene prima di tutto. Lui in fondo era solo il collega senza famiglia del figlio.

Cody lo rivide qualche tempo dopo ad una partita di basket, non che lui prediliga questo sport, ma gli amici a volte sanno essere insolenti ed ossessionanti così tanto che per farli tacere puoi solo accontentarli, se poi ti assillano da mesi per poter uscire insieme, accetti tutto senza riserve.

Beh, per farla breve, Mike era li...come giocatore.
Quell'idiota bastardo, giocava a basket. Non che fosse Jordan intendiamoci, ma faceva meno schifo del previsto.

Dopo quella partita e svariete uscite dopo, Cody cambiò idea su di lui. Era sempre il solito egoista, idiota e bastardo, ma le percentuali stavano scendendo e tutto stava andando in suo favore. Fu gentile e premuroso in ogni situazione, arrivò persino a scusarsi per quella scazzottata di natale. Era allibito. "Cosa si fa per portarsi a letto un uomo", pensò il ragazzo al sicuro nel suo appartamento.

Divenne il suo ragazzo col tempo, per abitudine credo. Non ci fu una vera e propria proposta, piu un mettere insieme i pezzi.

Sapeva di non avere l'esclusiva, stavano insieme, ma non nello stesso tempo eravano liberi di vedere chi volevano. Lui, era libero di vedere chi voleva, a Cody bastava quello che aveva. Gli stava bene cosi, sapeva di non avere un carattere facile e si era auto convinto che tutto ciò avrebbe aiutato il loro rapporto.
"L'amore rende cieci"... e scemi. Talmente scemi da non rendersi conto di nulla e pronti a credere a qualunque fesseria.

Ma in tanto Cody cercava lui quando era a pezzi.
Quando il suo lavoro lo opprimeva tanto da voler vedere chiunque disteso orizzontale su di un tavolo d'acciaio.
Quando non riusciva a risolvere un caso.
Quando era ...felice.

Mike non sempre c'era, ma "basta prendere il numerino", come diceva Brayn.

-perché sorridi-gli chiede
-nulla, pensavo ad una scemata che mi ripete sempre tuo cugino-
-devo tirare ad indovinare o me lo dici da solo?-
-magari dopo- gli dice baciandolo.

Lui lo stringe forte a se accarezzandogli la schiena e palpando il suo sedere. Lentamente Cody apre la sua camicia rosa e libera quei poveri addominali costretti in quei pochi centimetri di stoffa. Il suo fisico è tonico, è un poliziotto, ma Cody fa resuscitare i morti...letteralmente.
Mike afferra con entrambi le mani il suo sedere e lo tira su, permettendogli di avvinghiarsi a lui ed essere trasportato in camera. Lo butta sul letto e lo guarda affamato, come solo un predatore sa fare, ma a Cody non importa, ci sarebbe stato anche il boia in persona davanti a lui, non si sarebbe mosso.

Il tempo di slacciargli i pantaloni e lanciarli via che gli è subito sopra. Bacia e lambisce ogni centimetro del corpo di Cody. Massaggia e fiziona la sua erezione mandando brividi di piacere ovunque. Il suo corpo reagisce ad ogni tocco, la sua pelle brucia sotto le sue dita, la schiena si inarca contratta dal piacere.
Entra in lui in un sol colpo. Il respiro mozzato lascia spazio al piacere...un piacere intenso ed appagante.
Scandisce il ritmo delle stoccate con fare lento e sinuoso, per poi accellerare travolto dalla passione.
Passione che culmina in un orgasmo superlativo, secondo solo al prossimo.
Esce da lui e come sempre lecca via ogni traccia del suo piacere, per poi trascinarlo in doccia e prendersi cura di lui, mentre l'acqua neutrale bagna i loro corpi e la loro anima.

Tutto è perfetto.
È una nave in balia delle onde.
E gli piace da matti.

Il poco tempo che hanno a disposizione lo passavano in casa. Uno non è tipo da uscite romantiche o da uscite in genere ...e l'altro non vuole farsi vedere troppo in giro.
Ma che importa quando si è presi l'uno dall'altro...
Che importa quando un solo gesto dell'altro ti fa vivere cosi intensamente, che tutto sbiadisce al confronto...
Che importa.

Tutto quel castello di carte gli cadde addosso un pomeriggio, mentre il mondo riposa e gli stolti vanno in giro.
Si pensa sempre, che le nostre azioni siano dettate dalle circostanze dalle buone intenzioni e forse è cosi, per qualcuno almeno, ma per il resto del mondo è solo un tarlo.
Tarlo che va estirpato a discapito di noi stessi.
Così una sempre azione, come il rispondere al telefono del proprio uomo per evitare che si svegli, diventa il nostro più grande cruccio.

Al telefono era un certo Michel, che gli chiedeva conferma per la serata e se avesse gia mandato via quello sfigato che si credeva il suo uomo.
-non vedo l'ora di andare in quella nuova sala da gioco...devi assolutamente rifarti pasticcino ed io voglio esserci quando succederà. A dopo amore, passo a prenderti per le 23-
Questo Michel era un fiume in pena, non si era nemmeno reso conto di chi fosse realmente al telefono.

Non una sola parola usci dalle sue labbra, non un sibilo...piu per la sua parlantina che per lo stupore.
Stupore che arrivò, poco dopo, elaborando tutta la conversazione.

Con quelle ultime parole ancora in testa, ripose il telefono al solito posto e si preparò ad andar via.
Mike di svegliò mentre riponeva le sue cose nello zaino
-vai da qualche parte?-
- ehi ti ho svegliato! Perdonami non volevo... devo ritornare a lavoro- disse cercando di nascondere la sua rabbia.
- aspettami, mi vesto e ti accompagno, cosi passi da casa a lasciare il tuo zaino-
-non preoccuparti amore, vado direttamente in centrale non ho tempo per ritornare a casa. - gli dice chiudendo lo zaino ed afferrando il giubbotto. Un ultimo bacio a suggellare quella bugia e già è fuori dall'appartamento.

Sono le 18 ed ha tutto il tempo per attuare il suo piano.
Passa da casa, prende la sua macchina e si posiziona sotto casa di Mike per aspettare l'arrivo di Michel alle 23.

Avrà anche il salame sugli occhi ed il cuore innamorato, ma non è un completo idiota. Quelle parole le ha sentite bene ed ancora rimbombano nella sua mente, il suo lavoro viene prima di tutto... anche di Mike.

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