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Sono a cavalcioni su di lui, lo vedo fremere, ma isolarsi nello stesso momento. Bacio il suo corpo perfetto, inizio dall'alto per scendere lentamente fino all'inguine, lo trovo semi eretto e pronto per essere il centro dei miei desideri.

La mia lingua calda lecca il suo pene, lo avvolge come un guanto per poi lasciarlo andare e riprenderlo in un loop destinato ad interrompersi solo per poter dare di piu. Bacio, lecco, succhio, porto la mia mano alla base della sua erezione ed inizio a muoverla in modo tale da essere un tutt'uno con la mia bocca.

Lo sento gemere e mugugnare sotto le mie attenzioni, così tolgo la mano ed inglobo tutta la sua lunghezza in un unico movimento fluido ed inaspettato. Lui si irrigidisce ed inarca la schiena, ma sono pronto ad accogliere il suo seme caldo che prontamente mi riempie; ingoio con calma, lo pulisco con la lingua, mentre le mie mani salgono fino al petto e raggiungono le spalle. Mi faccio forza su di esse e mi sollevo continuando a leccarlo fino a raggiungere i suoi capezzoli che afferro tra i denti. Questi piccoli bottoncini mi faranno impazzire.

Lo guardo, perso nel piacere e nei suoi ricordi e non posso non notare alcune lacrime secche agli angoli degli occhi. La mia rabbia è tanta, sono io con lui, io l'ho protetto, io lo amo...afferro le sue braccia e le porto alla spalliera del letto, lego le mani con la prima cosa che mi capito sotto mano, la sua maglia. Stringo il modo con rabbia e frustrazione, un mugugno di disappunto esce dalla sua bocca, ma in questo momento voglio solo renderlo mio e vederlo in balia delle mie azioni mi eccita come non mai.

L'indice della mia mano scende inesorabile sul suo bel corpo, raggiunge la sua erezione e l'afferra iniziando un lento ma inesorabile movimento. Lo sento irrigidirsi e tornare eretto, ma non mi basta voglio essere io ad essere soddisfatto. Alzo la sua gamba e la posiziono sulla mia spalla ed entro in lui senza nessun preavviso o preparazione. Lo vedo alzare la schiena e la testa in cerca di aria, ma anche in quel caso non proferisce parola. Esco da lui e rientro più volte, in un movimento sempre più frenetico e veloce. Il ghigno che mi compare in faccia nel momento dell'orgasmo farebbe invidia persino al ritratto di Dorian Gray.

Esco da lui e porto la mia lingua verso la sua entrata per poter saggiare il mio liquido mischiato ai suoi sapori ...è così invitante e caldo da mandarmi in estasi. La mia lingua entra ed esce da lui come se fosse un prolungamento del mio fallo, allungo la mano destra ed afferro il pene di Mike, la sinistra afferra il mio ed in un unico movimento porto entrambi ad un secondo orgasmo. Slaccio il nodo che blocca le sue mani e lo abbraccio forte fin quando non lo sento addormentarsi, solo allora ho il coraggio di dirgli
-mi dispiace, mi dispiace Mike...non credevo l'avrebbe fatto sul serio-
Bacio i suoi capelli e gli accarezzo il volto prima di cadere anche io tra le braccia di morfeo. Ma nel chiarore della notte due occhi scuri si aprono ed inespressivi guardano il vuoto dinanzi a loro.
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-cosa fai qui?-
-sono venuto a trovarlo-dice Mike mentre osserva attraverso il vetro il corpo di Cody supino su di un letto bianco.
È circondato da macchinari che emettono un suono costante e fastidioso. Alcuni tubicini escono dal suo corpo per terminare in piccole sacche poste ai piedi del letto. A vederlo cosi sembra dormire un sonno tranquillo.
-è solo sedato, starà bene....dove sei stato in questi giorni? -
-cosa sei mia madre!- ribatte lui cercando di sembrare il solito Mike
-puzzi da far schifo... quello li è il tuo uomo, gli hanno sparato al tuo posto...e te invece di restare al suo fianco...ti fai scopare da quel biondo del cazzo...perché eri con lui vero?- il veleno che sputa fuori Bryan non ha eguali, è cosi arrabbiato e stanco che proprio non ce la fa a trattenersi.
Vorrebbe prenderlo a pugni fargli ingoiare quel sorriso del cazzo che ha sempre stampato in faccia, ma non c'è la fa...
E rassegnato si lascia cadere sulla sedia con le braccia a penzoloni e la testa tra le gambe.

Mike non lo ammetterà mai ad alta voce, ma Cody è il suo punto di riferimento e vederlo li per un suo errore lo distrugge dentro.
Ha provato in vari modi ha eliminare il suo senso di colpa e, solo lui e Dio sanno che inferno ha passato in questi giorni. Ha fatto di tutto per allontanarlo da lui, quando tutto ha iniziato a crollargli addosso, tanto che fingere era diventata una routine. Ed a cosa è servito? Lui è comunque in un letto di ospedale.
-in questi giorni ho fatto a modo mio...ora facciamo a modo tuo Bryan!cosa vuoi che faccia?-

Bryan alza la testa verso l'altro, è sfinito, torna casa solo quando la sua fidanzata gli da il cambio ed anche cosi non vi rimane mai per piu di due ore. Ha sperato in Mike fino all'ultimo, poi ha dovuto rassegnarsi all'evidenza...ed ora è li davanti a lui, senza difese
-aiutami a prenderli. Aiutami Mike... -
-forse posso aiutarti...- dice e nel  mentre si avvicina al grande vetro, lascia una carazza al suo Cody e va via.
Bryan lo segue con lo sguardo e non può che sorridere.

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Questo capitolo è la continuazione del precendente...ho preferito dividerlo in due, altrimenti sarebbe stato troppo lungo e non in armonia con il resto dei capitoli.
Buona continuazione e grazie per leggere le mie storie😘😘😘

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