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Lontano da tutto e da tutti un ragazzo ne stringe a se un altro, pregando un Dio qualunque che li salvi da quella situazione e da quell'angoscia che lui stesso a contribuito a creare. Accecato dai soldi, dal successo e dal sesso facile si è reso manovrabile e vulnerabile a tal punto che persino il suo stesso padre ne ha approfittato, legandolo a se con un nodo talmente solido da diventare impossibile da sciogliere. Il suo essere debole ha portato solo dolore e disperazione, la sua e della persona che ama.

Aveva fatto quello che suo padre gli chiedeva e con il tempo aveva scoperto molte cose sul conto di Mike e del suo uomo, bastava fare le domande giusto al momento giusto e tutto gli veniva rivelato. Ogni minima mossa era stata  calcolata da sua padre, tutto tranne l'amore che immancabilmente era arrivato.

Quando ricevette la chiamata di Mike che gli chiedeva di andarlo a prenderlo sotto casa di Cody non lo collego' subito all'accaduto, ma ne risulto addiruttura soddisfatto considerandolo un atto di amore. Furono le lacrime che senti subito dopo a riportarlo con i piedi per terra ed a chiedersi cosa poteva mai portare un uomo a disperarsi cosi. Il racconto che ne uscì fuori fu senso senso, ma una cosa aveva certa, c'era stata una sparatoria ed il poliziotto era a terra.

Alla fine l'aveva fatto, aveva deciso di risolvere i suoi problemi eliminando il male alla radice. Come sempre suo padre aveva agito per il suo tornaconto.

Borioso come non mai aveva raggiunto lo studio del padre e pieno della sua ragione aveva iniziato un monologo atto alla salvezza sua e di Mike in vista di un'indagine per omicidio.

Il padre aveva ascoltato senza fiatare l'arringa del figlio, gli si era avvicinato ed aveva stampato, sul suo bel viso, uno schiaffo talmente forte da creare un movimento involontario nella direzione opposta. Lo sguardo di sufficienza che ne scaturi poi, portò Michel a tacere e a riportare in camera sua i suoi dubbi e le sue paure.

Guardò Mike dormire, ci fece l'amore, lo consolo' e lo strinse a se, ma qualcosa non tornava in quel quadretto con un idillio talmente finto da far impressione persino ai diretti interessati. Loro non erano questo, non lo erani mai stati, tra di loro non esistevano "scuse" o "perdoni" che fungevano da collante, si bastavano...o meglio, Michel se lo faceva bastare. Aveva canzonato e deriso Cody per il suo subire, consapevole o meno, il comportamento del suo uomo ed ora lui faceva lo stesso, si accontentava.

E quando, tre giorni dopo, non lo trovo nel "loro" letto ne fu quasi sollevato...lo amava e lo voleva a tal punto, da lasciarlo andare.

Non si stupì neppure quando, vide la polizia fare irruzione in casa sua con la forza.

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-allora, ricominciamo da capo- disse l'ometto sulla cinquantina seduto di fianco ad un Bryan sempre piu stanco ed emaciato.
-come ha conosciuto il signor Michel Dillon?- continuò
-lo conobbi ad una festa...una delle tante a cui prendevo parte in quel periodo-
- e? Continui non sia reticente- incalzo' l'uomo
- fu lui ad avvicinarmi. Mi offrì un drink ed un'alternativa alla serata... ed io l'accettai -
Lo sguardo bieco di Bryan non nascondeva affatto il suo disappunto per la condotta del cugino, soprattutto se in tutta quella situazione aggiungiamo un Cody ignaro che lo venerava.
-cosa successe dopo?- domandò l'uomo di fianco interrompendo i pensieri di Bryan
-nulla di particolare. Uscivamo-
-avevate un coinvolgimento sentimentale?- Chiese
-si, ci andavo a letto. Se è questo che voleva sapere, comandante!-
- faccia meno lo spiritoso e continui-
Con il ghigno piu sfrontato che riuscì a fare e con una sicurezza, che di fatto non aveva, continuò il racconto
- una sera ricevette la telefonata del padre e per forza di cosa dovemmo passare da lui. Li giocai la mia prima partita, a cui ne seguirono molte altre-
-si si abbiamo la sua deposizione per quanto riguarda questa faccenda- confermò il comandante tirando fuori dalla sua cartelletta una serie di fogli timbrati e firmati.
- quali erano e quali sono i suoi rapporti con l'agente Palmer?-
-era il mio ragazzo... Dopo quella sera non l'ho piu visto- il tono rassegnato con cui lo disse stupì tutti, perché nessuno si aspetterebbe mai che un personaggio come lui possa avere un cuore. Ma nessuno proferi parola, anche il tentativo di Bryan di alzarsi per poter "azzannare" personalmente il cugino, fu fermato dalla mano del comandante posizionata sulla sua spalla.
-lei sapeva che l'agente Palmer fosse in pericolo?
-no-
-lei è coinvolto nell'agguato perpetrato ai danni dell'agente Palmer?-domandò il comandante cercando di assicurarsi piu informazioni possibili.

Bryan lo aveva chiamato pochi minuti prima, si trovava a casa di Cody,e avevano bisogno di parlargli. Sapeva perfettamente di cosa avrebbero parlato, di quei stramaledetti debiti e del suo rapporto con Michel e dire che non voleva parlare né di uno e né dell'altro e dire poco...sia Michel che i debiti erano affar suo, il lavoro di quei due non gli dava il diritto di immischiarsi.

Appoggiato alla portiera della sua macchina vide l'ultima persona che in quel momento si sarebbe aspettato di vedere. Con le braccia strette al petto, come a volersi proteggere, e i capelli biondi a nascondere i suoi occhi azzurri, c'era Michel.
Sfilo' dalle spalle il suo giubbotto e lo posiziono su quelle magre del suo amico, che ne afferrò le estremità laterali e si sigillo' al suo interno.
- grazie-
-hai di nuovo litigato con tuo padre?-
-sto bene tranquillo, ho solo dimenticato di prendere la giacca- disse poggiando la testa sul petto dell'altro con il chiaro intendo di farsi abbracciare e trovare conforto.
Mike ritornò nel suo appartamento con il ragazzo che titubante si accomodo' sul divano
-scusami, stavi uscendo, possiamo vederci dopo non ho fretta- disse tutto d'un fiato il biondo.
-stavo andando da Bryan-
-Bryan?  Tuo cugino. Quello che non sopporti?-
Mike lo raggiunse porgendogli una tazza di caffè caldo, che il ragazzo prontamente porta alla bocca per riscaldarsi un po'
-non è proprio cosi Michel...- disse sedendosi di fianco a lui- E poi lui e Cody vogliono parlarmi-
-Ci deve essere sempre lui in mezzo- disse gelido Michel mentre riponeva la tazza, ormai vuota, sul tavolino
- l'incontro è a casa sua, deve esserci per forza di cose , non trovi? - ribatte' sorridendo Mike afferrando il ragazzo per le spalle e portandoselo addosso.
-sono geloso marcio e tu ti diverti- piagnucolo' -come i gesti teneri che vi scambiate. ..voglio essere anche io accompagnato alla macchina...-
La risata che uscì dalle labbra di Mike fu fragorosa ed irriverente, ma in quel momento tutta quella situazione gli sembra surreale, anche le puturnie dell' amante doveva fronteggiare quella sera.
-ehi, smettila!- si senti dire di rimando.
Mike alzò le mani in segno di scuse ed ancora con le lacrime agli occhi cercò  di darsi un contegno, riposiziono' Michel sul suo petto, che nel trambusto era scivolato di fianco, e lo baciò piu per mettere fine a quella situazione che per una reale necessità.

Restarono cosi per un po',  con Michel a disegnare cerchi immaginari con le dita sul petto, di un Mike pensieroso e per nulla presente. Il cruccio del povero ragazzo era uno solo, come faceva a sapere che lui accompagnava sempre Cody alla macchina quando si fermava da lui? Nominava pochissimo il suo ragazzo e solo quando strettamente necessario, possibile che gli avesse raccontato questa cosa?

-ehi Mike è un'ora che stiamo cosi, mi fa piacere e lo adoro, ma non dovevi andare da Bryan?farai troppo tardi se non ci diamo una mossa- disse Michel alzandosi dal divano e di conseguenza dal petto del suo amante.
- hai ragione, Cody abita dall'altra parte della città, ci impieghero' un bel po' per arrivare- replicò alzandosi anche lui e sistemandosi i vestiti alla meglio.
-dall'altra parte della città?poteva abitare direttamente nella città vicina-
-non esagerare, hai presente il nuovo centro commerciale che hanno aperto qualche mese fa? ...bene, lui abita a qualche isolato da li- confermò Mike aprendo la porta d'ingresso ed aspettando l'arrivo del biondo per uscire insieme dall'appartamento. Solo quando arrivarono all'auto senti Michel dire:
-poi dire quello che vuoi ma è lontano lo stesso-

Il loro saluto fu veloce. Si scambiarono solo un bacio ed una carezza rapida per poi darsi appuntamento al giorno seguente, con la promessa di chiamarlo se si fosse stufato della situazione e volesse una migliore compagnia.

-non direttamente- rispose il ragazzo
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-sta andando dal poliziotto, ti scrivo l'indirizzo...si tranquillo non sospetta nulla...te l'ho detto, il poliziotto lo accompagnerà sicuramente alla macchina... Aspetta non chiudere, a cosa ti servono queste informazioni?...papà? PAPÀ-




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