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Bryan varco' la stanza d'ospedale dove risiedeva momentaneamente Cody, un mese e mezzo dopo l'arresto di Mike.
Il passo pesante ed incerto, associato ad un aspetto spento e stanco allarmarono non poco il suo collega, abituato a vederlo come un possente paladino alla ricerca della verità.
-se vuoi ti cedo il letto?ne hai piu bisogno di me- disse Cody indicando con la mano l'intera figura del suo amico.
-noto con piacere che la lingua è tornata quella di sempre...a questo punto non serve chiederti come stai- replicò accasciandosi pesantemente sulla sedia grigia posizionata di fianco al letto.
-perché ti interessa?-sussurrò frustato

Cody era sempre stato un ragazzo forte, un combattente, ma quella situazione lo aveva stroncato. La sua mente, abituata a ragionare e a farsi carico di tutto, era ormai spenta ed inerme da tanto. Il suo fisico era costretto in quel letto da troppo oramai, i chili persi non si contavano piu e di camminare poi, non ne se ne parlava dalla sera del suo ''incidente''. Se a questo quadretto ci aggiungiamo il senso di solitudine che attangliava il suo animo, vedremmo esattamente quello che aveva davanti a se Bryan.

-qual buon vento ti porta qui, non hai nessuno da mandare al tuo posto o caso da risolvere?- continuò acido Cody
-non iniziare Cody, lo sai che non potevo venire-
-o non volevi Bryan?-
-non essere sciocco, dovevo chiudere il nostro caso e trovare quello che ha ordinato il tuo assassinio - rispose Bryan
- sappiamo entrambi chi sia il mandante, ma ti ascolto...- disse incrociando le braccia per una sfida che l'avrebbe visto perdente
- abbiamo seguito il tuo piano e seguito Mike e Michel fino alla bisca ...e abbiamo fatto irruzione la sera stessa, appena saputo della presenza del padre del biondo- non finì il resoconto che Cody intervenne dicendo
- non era questo il piano, DANNAZIONE...cosa avete risolto così?-
-SCUSAMI ...MA DOVEVAMO TIRARE I REMI IN BARCA, non si poteva piu aspettare non dopo l'agguato ai tuoi danni- Bryan abbassò lo sguardo, trovando improvvisamente le sue scarpe interessanti.
Cody, dall'altrocanto cercava di ritornare in se, ritrovandosi a massaggiare l'intero volto con la mano sinistra.
-continua...-
-il blitz andò bene, oltre ai clienti ed ai collaboratori arrestammo i due signori dietro alle bische clandestine.
Il padre di Michel Dillon si occupava del gioco d'azzardo e del reciclaggio del denaro, il suo amico Ralf Semmon gestiva i prive' ed il giro di ragazze e ragazzi al suo interno. La maggior parte dei clienti, per uscire puliti da questa faccenda, ha collaborato per incastrare i due uomini. È stato confermato anche il ruolo di Michel che avevi ipotizzato tu-disse tutto d'un fiato Bryan.
-Mike?-
- lui non è in città. ..il capitano l'ha mandato via per un po'...per la sua protezione- rispose impacciato Bryan.

Si aspettava quella domanda, ma non era riuscito a trovare una bugia migliore di quella ed anche a dirgli la verità cosa, di grazia, avrebbe dovuto raccontargli? Che il suo ex ragazzo si trovava in prigione accusato di aver passato informazioni per permettere l'agguato perpetrato ai suoi danni? poteva Cody reggere tutto questo nelle sue condizioni?

No. Bryan aveva deciso che avrebbe affrontato poi le conseguenze di quel gesto e che finché poteva mantenere il segreto, lo avrebbe fatto. Per tutto il resto ci avrebbe lavorato poi.

Ma Cody conosceva troppo bene il suo amico e sapeva che qualcosa non tornava nel suo racconto, anche se la sua ipotesi era ben diversa.
-devo crederci? Sono adulto e vaccinato, puoi dirmi che Mike non è voluto venire. Conoscendolo avrà riempito la solitudine con un bel ragazzo biondo conosciuto in qualche bar- lo corresse Cody evitando di guardare il suo collega.
- non pensarci... Piuttosto, non vuoi sapere chi ha commissionato il tuo assassinio?- cambiò argomento Bryan, consapevole che quello sguardo amicida che stava avendo di rimando se l'era meritato tutto.

Ovviamente il mandante altri non era che il padre di Michel, preoccupato per il suo ultimo affare...trasformare Mike nella gallina dalle uova d'ora. Il suo piano era quello di riempirlo di debiti fino al collasso finanziario e poi costringerlo a truccare le sue partite di basket, in modo tale da poter intascare le scommesse che prontamente avrebbe piazzato. Ed in tutto questo, un fidanzato ad aiutarlo ed a farlo ragionare non era gradito, poi, che fosse un poliziotto fu solo la goccia che lo fece condannare a morte.

-rimettiti presto in sesto Cody, fra due mesi mi sposo...lo ricordi?- disse alzandosi da quella scomoda sedia su cui si era spiaggiato.
-non mi reggo in piedi Bryan, trovati un altro testimone di nozze-
- tu..- disse avvicinandosi minacciosamente- tu..ti riprenderai e firmerai quei stramaledetti documenti a costo di portarti in braccio fino all'altare e farti sedere al mio posto....CI SIAMO CAPITI?-
-si seri...-
-Ci siamo Capiti?- rincaro' Bryan ad un palmo di distanza dal viso di Cody che sospirando annui stanco.
Un Brayn soddisfatto stampo' un piccolo bacio sulla guancia del suo amico e gli sussurrò un tenero grazie prima di alzarsi e dirigersi verso la porta.
-se un ruffiano BRYAN- gli urlò Cody, ma oramai il suo amico era già fuori dalla stanza.
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Le parole di Bryan mi hanno scombussolato, so benissimo che non sono vere che dietro a quella enorme stronzata, la verità pesa più di una montagna, ma non ho la forza per sopportare ne la volontà. Il mio brutto carattere ha creato una voragine intorno a me, tutti sono convinti che io non abbia bisogno di nessuno, che nulla mi tocca e di conseguenza quello che ricevo in cambio è solo indifferenza. Non voglio lamentarmi, le mie colpe sono tante, potevo cambiare le cose, ma ho preferito essere considerato un duro da tutti, piuttosto che ammettere che basta un Mike qualunque per farmi a pezzi meglio di un'ascia.
Supererò anche questa come tutto il resto, magari avrò bisogno di più tempo e di tanto alcol, ma la vetta è sempre visibile basta alzare gli occhi.

A pensarci bene, quell'idiota mi vuole davvero bene. Si è inventato una boiata improponibile, solo per vedermi sereno e non farmi preoccupare, perché non parlandone lui uscirà dal mio cuore? ovvio funziona proprio così. Certo che poteva inventarla meglio.

Ciò non toglie che appena riuscirò a scoprire la verità, qualunque essa sia, lo prenderò a calci fino a fargli rimpiangere la sua scellerata decisione.

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