Capitolo 16

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Luca disfò per l'ennesima volta il nodo della cravatta, guardandosi allo specchio del bagno della casa di Alessia sbuffando innervosito.

Era la sera di Natale e tra poco meno di un ora dovevano partire per andare a casa dei genitori del giovane medico.
Avevano inizialmente deciso di passare il Natale tra di loro, scambiandosi i regali tra di loro e poi il 26 con le rispettive famiglie, ma la madre del ragazzo aveva insistito affinché passassero almeno la cena di Natale con loro.

Sbuffò nuovamente ed uscì dal bagno, andando davanti alle scale che portavano al piano superiore «Ale?» la chiamò «Sei pronta?»
«Sì, arrivo.» le rispose lei alzando la voce per farsi sentire.
Si allontanò dalle scale provando un'altra volta a fare il nodo alla cravatta e poco dopo il rumore dei passi che scendevano le scale risuonò nel salotto di Alessia.
«Ho qualche problema con la cravatta.» borbottò Luca «Mi daresti una ma...» non riuscì a terminare la domanda una volta che alzò lo sguardo verso Alessia.

Un po' incerta sui tacchi neri, con un maglione bianco e una gonna bordeaux che risaltava le sua pelle chiara.
Si era truccata, cosa che non faceva mai e i capelli scuri erano liberi dall'elastico e resi mossi.

Non l'aveva mai vista in quelle vesti ed era bellissima.

Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio visibilmente imbarazzata e se era possibile la amava ancora di più così.

«Piacerò a tua mamma secondo te?» gli chiese allargando leggermente le braccia, potendo sentire la sua ansia nel suo tono di voce.
Il ragazzo si avvicinò a lei prendendole le mani e facendole fare una giravolta per guardarla meglio «Tu saresti bella anche con un bel vestito comprato su Amazon prime.»
Arrossì a quella affermazione abbassando poi lo sguardo «Non mi vesto mai così, mi sento strana.»
«Sei bellissima.» le sussurrò lui all'orecchio stringendola tra le sue braccia «E mia mamma ti adorerà.» aggiunse prima di allontanarsi per vederla accennare un sorriso.

«Mi dai una mano?» le chiese poi, ricordandosi della cravatta e subito la ragazza portò le sue mani attorno al collo del più alto.
Rimase a guardarla mentre in poco tempo riusciva a fargli un nodo perfetto.
Poi le spostò sul colletto della camicia, sistemandoglielo e finalmente lo guardò negli occhi «Grazie".» mormorò il corvino ricevendo in cambio un sorriso.

***

Il freddo invernale travolse i due giovani una volta scesi dall'auto, costringendo Alessia a stringersi nel suo cappotto.

L'ansia di conoscere i genitori di Luca che anch'essa la travolgeva non la faceva pensare lucidamente e un limbo di pensieri superavano i rumori del mondo esterno.
Erano tanto forti da non accorgersi che Luca le stava parlando e che erano arrivati davanti alla porta della casa dei suoi genitori.

Fece un respiro profondo nel tentativo di calmarsi dopo che Luca ebbe suonato il campanello e quest'ultimo sembrò accorgersene perché la sua mano strinse più forte quella più piccola della ragazza, come a infonderle sicurezza.

Bianca, la mamma di Luca, andò ad aprire la porta con un enorme sorriso e li invitò ad entrare prima di abbracciare il figlio che subito emise un lamento divertito.
«Ciao Ale.» la salutò subito dopo con un sorriso e travolgendola in un abbraccio, prendendola alla sprovvista.
La mora incrociò lo sguardo di Luca, che le mimò uno 'scusa' per il carattere troppo espansivo della madre ma quello che gli ritornò fu un sorriso sincero.
«Come stai?» le chiese una volta che si furono allontanate.
«Bene grazie, lei invece?» chiese cortese dopo un momento di incertezza non sapendo se darle del lei, insieme all'imbarazzo.
«Io sto bene.» le sorrise di nuovo «E per favore dammi del tu, senza problemi.»

A quella affermazione anche Alessia sorrise ancora imbarazzata e per fortuna ci pensò Luca a toglierla da quella situazione, prendendola per mano dicendole che sarebbero andati in camera sua.
Passarono davanti al salotto dove la salutarono Matteo, suo fratello e Marco, suo padre con un enorme sorriso.

Come stelle ad agostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora