Capitolo 19

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Era arrivata.

La sera del concerto era arrivata.

E con lei tutta l'ansia e la paura che nell'ultima settimana difficilmente si erano presentate in lei, troppo impegnata tra libreria e le ultime prove con i ragazzi.

Mancava poco meno di mezz'ora all'inizio e nel retro del palco iniziava a farsi sentire tensione da parte di tutti, mentre si sistemavano le ultime cose.

«Ti senti bene in cuffia?» chiese Eddy ad Alessia mentre le sistemava l'in-ear monitor, nonostante glielo avesse chiesto anche durante le prove.
Annuì impercettibilmente, cercando di sorridergli per ringraziarlo mentre tra le mani stringeva lo spartito che controllava ogni 10 secondi come per paura di dimenticare o che le sfuggisse qualcosa di importante.

«Non penso che a far così diminuisca l'ansia.» la voce profonda di Davide, arrivandole alle spalle, le fece alzare lo sguardo da esso.
«Hai ragione.» mormorò la ragazza piegando in due lo spartito, portandolo finalmente lontano dagli occhi «È solo che..» non riuscì nemmeno a finire la frase.

Il riccio sorrise a malapena «Ti ricordi quasi un anno fa? Non volevi nemmeno sentirne parlare di musica e guardati ora.»
La mora si guardò intorno, osservando tutti gli altri che si stavano preparando nella sua stessa situazione, chi più chi meno, nonostante non fosse la prima volta per loro.

«Ti saresti mai immaginata tutto questo?»

Scosse la testa, sorridendo un po' più tranquilla e poi si lasciò abbracciare da Davide, mormorando un grazie sincero per tutto quello che aveva fatto per lei.

Non appena si allontanarono altre braccia le circondarono la vita.
«Sei venuto a trasmettermi tutta la tua ansia?» gli chiese ironicamente, alzando lo sguardo verso di lui.
Luca alzò gli occhi al cielo facendola sorridere «Sei pronta?»
Si girò completamente verso di lui, fece un lungo respiro profondo chiudendo gli occhi per qualche secondo prima di annuire.

Le loro mani si unirono, come se così si stessero unendo tutte le emozioni che gli stavano travolgendo in quel momento.

Paura.
Ansia.
Tensione.

Con gli occhi uniti, nel loro momento di puro silenzio e conforto, nonostante si sentissero i fan chiamarli a gran voce.

In fondo cosa ne sapevamo noi del silenzio?

Con tutte le volte che lui aveva messo del tempo per lei, a lui che aveva preso spazio nella sua vita e che da quel momento non aveva lasciato nemmeno un momento di silenzio.

La guardò ancora per qualche secondo, prima di baciarla producendo dei fischi di approvazione da parte dei loro amici, sempre in grado di farla sorridere anche in quei momenti.

Eppure, una sensazione strana la prese in quel momento, come se qualcuno li osservasse con disapprovazione e ancora una volta la giovane cantante sentì come se qualcosa turbasse Luca.
E ancora una volta decise di lasciare al vento quei pensieri, lasciando credere a se stessa che fosse l'ansia del momento.

«Ragazzi, 5 minuti.» gli annunciò Eddy, come una frase magica che sembrò aumentare ancora di più le sensazioni che provava.
Sembrava che anche i cori del pubblico si fossero amplificati.
E con quella frase improvvisamente tutti furono pronti.

Si riunirono in cerchio e Alessia venne trascinata all'interno da Stiva per farle prendere parte ad esso perché «Ormai fai parte della famiglia rovere.» e unirono le nostre mani al centro.

«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.»

Le loro voci all'unisono si andarono a perdere in torno a loro, portando le mani al cielo per darsi la carica.

Marco subito si posizionò sulle scalette per salire per primo sul palco, tenendo il tempo della melodia della intro che Alessia nemmeno si era accorta esserci.

Il suo sguardo cercò un'ultima volta quello dei suoi compagni e quello di sua sorella Gioia, che gli sorrise di rimando.
Anche il ragazzo fece un sorrisino compiaciuto per poi salire sul palco, scaturendo le urla del pubblico.

Davide, dietro di lui, stava aspettando il momento giusto per raggiungerlo.
«Ci vediamo su.» mimò ad Alessia con le labbra sorridendole mentre si sistemava gli auricolari per poi sparire anche lui sul palco.

Il cuore le batteva sempre più forte, tanto da credere che a momenti le uscisse dal petto.

Stiva nel frattempo aveva raggiunto i suoi compagni sul palco, dopo aver baciato Gioia e abbracciato Nelson e Luca.

Le mani del pubblico a tempo con la melodia.

La mano di Luca strinse la sua, prima di stringere la fidanzata a sé.
«Ti amo.» le sussurrò prima di allontanarsi, verso il palco, guardandola un'ultima volta.
«Ti amo anche io.» sussurrò la ragazza a sua volta, guardandolo sorridere mentre raggiungeva la sua chitarra salutando il pubblico.

Quando anche Luca salì sul palco, la giovane Landini cercò la sua amica per farsi abbracciare e poi con lo sguardo cercò Federico e Cris, posizionati proprio in prima fila come se in quel modo le trasmettessero sicurezza, anche se lui non la poteva vedere.

Solo allora chiuse gli occhi, iniziando a fare dei respiri profondi.
Cercò di concentrarsi, cercando di isolarsi dai rumori che la circondavano.
Ripassò mentalmente le parole e le note, scrollando le spalle per rilassarsi.

Riaprì gli occhi solo quando Eddy le toccò la spalla con il microfono che avrebbe usato quella sera.
Lo ringraziò e poi mi avvicinò a Nelson, che per l'ansia si stava passando il suo microfono da una mano all'altra.

Quando avvertì la presenza dell'amica, si voltò verso di lei, sorridendole complice.

E poi i loro microfoni si toccarono, come se stessero brindando.

Era il loro rito, nato in una sera qualunque, in una delle tante che avevano passato in saletta durante le prove

La melodia ormai era incalzante, il pubblico ancora a tempo con le mani e più carico che mai.

«Sei pronta?» le chiese Nelson.

Alessia guardò verso il palco, rivolse uno sguardo a tutti i suoi compagni.
Con la mente si immaginò le loro famiglie tra il pubblico, che gli trasmettevano forza e gratitudine.

Si soffermò su Luca, che parve avvertire il suo sguardo su di sé voltandosi verso la ragazza e le sorrise.

Sì, era finalmente pronta.

I due cantanti si guardarono di nuovo, i loro sguardi complici.

E poi successe.

Sentì le scalette di metallo fare rumore mentre saliva, le luci la abbagliarono, le urla del pubblico la travolsero, le emozioni al massimo, il cuore a mille.

Capì subito che quel posto era adatto a lei.

Quel posto, il palco, insieme a quei 5 ragazzi meravigliosi, era casa.

Come stelle ad agostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora