Samus (Metroid)

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Tutti i diritti sul personaggio di Samus Aran e sulla serie di Metroid appartengono alla casa videoludica nipponica Nintendo. Buona lettura.

Samus POV
"Hai visuale sull'ingresso del deposito?" dissi "non è buona, riesco a vedere solo uno dei pirati di guardia" disse lui. "fai il giro del container, io vado dall'altra parte così da colpirli assieme" gli ordinai "sissignora" rispose annuendo. Fece come gli avevo detto e uccidemmo i pirati, entrammo nel deposito cercando delle batterie per la navetta e delle provviste. Erano passati alcuni mesi da quando la Federazione Galattica mi ha decretato come fuorilegge dopo la missione sulla stazione spaziale, infettata dai parassiti x, sono fuggita di pianeta in pianeta lavorando sempre come cacciatrice di taglie. Uccidevo chi meritava di morire e a volte sono stata costretta ad ammazzare dei miei vecchi alleati della federazione, avevo sempre avuto la compagnia di Adam, il computer di bordo con all'interno la mente del mio defunto mentore Adam Malkovich, ma avevo bisogno anche di aiuto pratico in questo periodo.

Nel passato
Sono su un pianeta in cui apparentemente piove sempre, non che per me sia una novità, ma almeno la civiltà qui si è sviluppata parecchio dal punto di vista tecnologico. Ognuno qui sembra avere una parte bionica, le macchine vanno a levitazione magnetica, le insegne dei negozi e di ogni altro edificio commerciale sono al neon e nei bassifondi la criminalità regna sovrana. Almeno qui avrò del lavoro anche se dovrò farlo per per persone poco raccomandabili, decisi di entrare in un negozio per potermi riparare dalla pioggia e disattivare la mia tuta così da prendere un po' d'aria. Finii per entrare in una locanda "ehi, niente armi qui, togliti la tuta" dato che non volevo cercare rogne disattivai subito la tuta energia rivelando il mio corpo nella tuta zero.

Molti erano sorpresi e rimasero a bocca aperta, il locandiere non era tra quelli "che avete da guardare?" dissi a tutti quelli che mi guardavano, loro si votarono di scatto, conigli

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Molti erano sorpresi e rimasero a bocca aperta, il locandiere non era tra quelli "che avete da guardare?" dissi a tutti quelli che mi guardavano, loro si votarono di scatto, conigli. Mi misi seduta ad un tavolo e davanti avevo un uomo alto quanto me con una cicatrice che gli tagliava in diagonale la bocca, aveva degli occhi color (t/o), era vestito con un impermeabile lungo che nascondeva una corazza da  soldato della federazione, cominciai a sudare freddo "si calmi, se ha fatto un torto alla federazione non si deve preoccupare di me, sono un disertore" disse lui senza staccare gli occhi dal suo piatto, mi calmai e ordinai qualcosa da bere "posso sapere chi sei e da dove vieni?" dato che avevo davanti una persona che probabilmente era nella mia stessa situazione, tanto valeva parlare un po'. "Io sono (t/n) (t/c) e vengo dalla colonia terrestre Wolf 1061c, ho prestato servizio alla federazione galattica per dieci anni prima di andarmene dopo aver scoperto che non stavano rispettando i trattati sulle armi biologiche, lei invece?" disse lui guardandomi negli occhi, era decisamente molto cortese "io sono Samus Aran, provengo dalla colonia mineraria terrestre K-2L intestata alla Federazione Galattica, lavoravo come cacciatrice di taglie per la federazione per poi essere dichiarata fuorilegge, vista la quantità di cose che ho scoperto sul suo conto" dichiarai, nel mentre arrivò la mia ordinazione. I suoi occhi si illuminarono "aspetti, lei è la donna che ha sconfitto ripetutamente Ridley e i suoi pirati spaziali?" disse sottovoce, era ovvio che avrei incontrato qualcuno che mi conoscesse, per fortuna però ha pensato alla mia incolumità "sì sono io, cosa vuoi un autografo sul fucile?" gli chiesi "no, semplicemente, la volevo avvisare del fatto che la notizia riguardante il suo status di criminale si è già sparsa" disse indicando un tizio vestito in un modo piuttosto pesante e con degli strani occhi. "Lui è un abitante di TERRAPPIST-1f una colonia terrestre, su un pianeta ghiacciato, adibita all'estrazione di petrolio che era il carburante delle navi terrestri, diciamo che non l'hanno presa molto bene, gli operai e gli imprenditori, quando hanno scoperto che il petrolio era stato sostituito dall'afloraltite e successivamente dalle batterie, anch'esse ad afloraltite" mi disse. A quanto pare la colonia in cui sono nata ha creato dei problemi agli affari di parecchi uomini, in quanto era uno dei maggiori punti di estrazione di afloraltite "i residenti di TERRAPPIST-1f si sono trasformati in mercenari assetati sangue e denaro per giunta alcuni di loro, come quell'uomo, sono entrati in contatto con uno strano cristallo che gli ha dato il potere di controllare la temperatura dell'acqua" continuò sussurrando "ho affrontato minacce peggiori" dissi io con tranquillità bevendo il mio drink "con tutto il rispetto signorina Aran, queste persone non vanno prese alla leggera soprattutto in un pianeta come questo" mi disse ancora. Io feci due più due e capii cosa intendeva "quando finirà di piovere?" chiesi anche se avevo paura di sapere la risposta "la pioggia non smette mai di scendere qui, il pianeta è un oceano infinito, tutte le città sono costruite su delle navi così grandi che dall'alto si possono scambiare per continenti" mi rispose, beh, cazzo. Mi stesi sulla sedia, ero in svantaggio, ma che dico in svantaggio, ero praticamente un morto che camminava e parlava, guardai nella direzione dell'uomo senza farmi notare ed era ancora lì "è fermo nel suo tavolo... Aspetta un attimo, era fin troppo fermo" mi sporsi di nuovo, (t/n) si voltò e vedemmo l'uomo che praticamente era immobile "quello non è lui" dissi "è un suo simulacro di ghiaccio". Io sentii raggelarmi il sangue, ma non dalla paura, mi girai e vidi che quell'uomo mi stava lentamente congelando la gamba destra mentre spuntava da una pozza d'acqua "ma che diavolo?" dissi nel mentre prendevo la mia pistola stordente e sparai, lo mise KO e intanto la mia gamba si scongelò "ho detto niente armi" urlò il locandiere "quell'uomo ha tentato di ucciderla stia calmo e faccia andare via tutti" gli ordinò (t/n) con un tono cortese, ma allo stesso tempo molto alterato. Io mi girai verso il mio aggressore e lui non c'era più "dov'è andato?" chiesi, (t/n) si girò e dopo aver guardato in giro puntò verso la porta, si poteva vedere una pozza d'acqua che se ne andava oltre la porta "come fa a trasformarsi in acqua?" domandai mentre mi rimisi la mia tuta energia addosso

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