Angie I - L'ultima lettera

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Eastbourne, 27 Dicembre 1870

Adoratissima Julia,

leggere la tua lettera, ieri, è stato il momento più eccitante dell'intera giornata. I lunedì dovrebbero essere banditi dalla settimana, non trovi?

Avrei voluto già scriverti, in realtà, ma non ero affatto in vena e sapere di non poterti dare il meglio di me, così come fai tu ogni volta, mi ha convinta ad attendere una nuova giornata. Sono felice che tua madre sia tornata in forze, quella donna ha dovuto patire troppo per uno stupido raffreddore. Sono ancor più lieta che tu sia riuscita a trovare il tempo di arrivare a Cartmel, sai meglio di me quanto le passeggiate siano rinfrancanti per lo spirito e quanto a volte ci sia bisogno di staccare da Holker Hall. Devi fare attenzione, però, a non cadermi malata anche tu... questo inverno insolito può essere più beffardo di quanto crediamo... e tutto vorrei fuorché sapere che stai male.

Non ti nego che ormai sto contando i giorni che restano da trascorrere qui, prima del nostro ritorno, perché sentirti parlare di casa mi fa bruciare di nostalgia.

Come avete trascorso il Natale? Siete stati nelle mie preghiere e non mento nello scriverti che ho dovuto trattenere un grosso rospo nella gola per non scoppiare a piangere. È stata atroce la mancanza, come vivere senza un arto, perché non ricordo una festività trascorsa senza te, senza tutti voi e Holker Hall.

Ti ho già raccontato le giornate a Eastbourne ed eviterò di tediarti ancora. Anche se dovrei scriverti come promesso della cena di Natale del capitano Query, di cui ti avevo accennato l'invito. Purtroppo, c'è ben poco da dire: le danze sono state fantastiche e ne ho perduta solamente una, per intrattenermi un po' con la zia del capitano, Lady Mary Heartcote, ma se non fosse stato per Fred e Archie, probabilmente avrei finto un malessere o qualsiasi altro pretesto pur di tornare a casa.

Non fraintendere, il capitano Query non è una persona sgradevole e la sua compagnia non è ancora rientrata nella lista delle peggiori avute nella vita (non può avere questo privilegio). Sono assolutamente sincera, non è il mio solito atteggiamento, quello che mi rimproveri spesso e che mi rende, secondo il tuo punto di vista, l'essere umano più ingenuo al mondo. Non sto cercando di vedere ciò che non c'è pur di illudermi di essere soddisfatta di ciò che mi circonda. Tutti quanti si sono dimostrati essere delle persone eccezionali e questo mese non sarebbe trascorso con la stessa rapidità se non ci fossero stati. Ma la verità è una, ed è sempre la stessa: mi manca Holker Hall, mi mancano le nostre giornate. Mi manca la tua costante presenza al mio fianco; sì, fra tutte le cose che più mi mancano sei in cima. E perfino quell'ammasso di pelo puzzolente di Goldcell. Sapevo che avrei dovuto insistere e portarti con me, e quando tu stessa hai tentato di convincermi che fosse meglio così, per entrambe, avrei dovuto ignorarti e trascinarti con la forza. Anche a costo di sentirmi in colpa al pensiero che Jay rimanesse da solo. Accidenti, se fossi giunta prima alla soluzione più ovvia: sareste dovuti venire entrambi! Un Natale senza di voi, parte della nostra famiglia, non può considerarsi tale. Non sono solo io a dirlo, anche Frederick, sebbene non lo abbia mai sentito dire apertamente, soffre della vostra mancanza. In ogni caso, lo stesso errore non accadrà una seconda volta e quando ricapiterà di dover fare un viaggio fino a qui, verrai anche tu. Lo zio se ne dovrà fare una ragione!

Eastbourne è meravigliosa. Nulla a che vedere con casa nostra, ma il mare la rende speciale. Il mare d'inverno! Fa freddissimo e il vento che è abituale in queste zone è più fastidioso che mai, le mie guance ti potrebbero raccontare tantissime storie sui loro patimenti e rossori!

Non che da noi il mare sia distante, è vero, ma Holker Hall è unica per altri motivi che la riguardano direttamente, qui a Eastbourne, invece, si sente prepotentemente la bellezza delle onde, delle spiagge e delle coste, si respira aria magica e malinconica al tempo stesso: forse per questo mi piace, si addice molto bene con i miei sentimenti. Ieri mi sono svegliata ridicolamente presto, a causa di un brutto sogno (te l'ho detto che questo letto mi sta facendo dannare le pene dell'inferno) e non riuscendo più a dormire, sono sgattaiolata fuori dalle mie stanze e sono salita sulla terrazza, all'insaputa di tutti (sarà il nostro piccolo segreto, se lo sapesse lo zio mi riproverebbe con le sue solite ansie e, Dio, anche se lo venisse a sapere Fred! Ne approfitterebbe per farmi rimproverare dallo zio solo per il gusto di non essere sempre lui il protagonista delle sue lamentele). Ciò nonostante, una volta arrivata in cima senza essermi fatta scoprire da nessuno, ho assistito allo spettacolo più bello di questa mia vacanza. Fortunatamente non nevicava e la notte non ha fatto gelare tutto... perché altrimenti non sarei qui ora a scriverti, temo. Ma, insomma, ho visto l'alba, Julia!

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