02. Sono ancora io?

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"Resta te stessa.
Resta ribelle.
Arriverà qualcuno a cui piacerai così come sei.
Così testarda, così lunatica, così impacciata con il mondo.
Ma te stessa, fino alla fine."

A volte penso di essere strana, diversa. Ho paura di sbagliare, di fare un torto agli altri senza rendermene conto, di non essere accettata. Mi chiedo cosa ci sia in me che non va. Penso a come sarebbe bello essere invisibile, solo questo. A volte la gente cambia per piacere agli altri ma io non mi cambierei per nulla al mondo. Mi piaccio così, esattamente così, con la testa perennemente tra le nuvole e un libro in mano, con i sogni nel cassetto e sempre immersa nei miei pensieri.  Mi viene sempre chiesto il perché di ogni mia singola azione, di ogni mio gesto, ma ahimè non ho mai una risposta. Sono impulsiva e per molti agisco sempre in modo del tutto irrazionale, se qualcosa non mi sta bene non ci metto molto a farlo notare ma ciò che mi rende diversa agli occhi degli altri è il mio perenne disinteresse nei loro confronti. Sono dell'idea che a volte la cosa giusta da fare sia lasciare correre e ignorare la gente.
Lascio i miei pensieri vagare confusi nella mia mente mentre con la testa poggiata al cuscino aspetto una telefonata da Nicole che non tarda ad arrivare.
Il cellulare inizia a squillare tra le mie mani mentre, finalmente, metto a tacere i miei pensieri.
-Nicole!
-Ei Cami. Stavo pensando, secondo te perché gli ippopotami sono così carini? Cioè sono così grandi e teneri
-Non ci credo che la prima cosa che mi dici dopo due giorni che non ci sentiamo sia questo.
-Ah si scusa come stai? Io tutto bene, oggi sono andata a fare un giro con qualche amica e ho incontrato un ragazzo, sai è così carino, stavo per avvicinarmi per parlargli ma mi hanno portato via...

Continuiamo a parlare per un po' di tempo, o meglio continua a parlare raccontandomi tutti o dettagli del ragazzo di cui si è innamorata stavolta. Nicole è stravagante in ogni sua azione, è sempre allegra all'apparenza ma per chi la conosce sa che quello che ha passato non è facile. Ricordo ancora quando la prendevano in giro per il suo aspetto fisico e piangeva pomeriggi interi sulla mia spalla. Le voglio bene e non smetterò mai di farlo.

Dopo ore passate a parlare poso il cellulare e resto sdraiata. Chissà come andrà domani.
Cado in un sonno profondo con in testa un solo pensiero: perché sono qui?

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