"Il biliardo è come la vita.
Dipende da un soffio.
Un istante.
Un incontro.
Un millimetro."Non vidi né sentii i ragazzi per tutto il pomeriggio e questo mi fece preoccupare dato che Brad non era mai stato un tipo silenzioso.
Verso sera decisi di cercarli dopo un pomeriggio passato sui libri e tra mille pensieri.
Il primo luogo in cui li cercai fu la stanza di Brad; dopo aver bussato più volte senza ricevere risposta decisi di aprire la porta ma trovai solo il buio ad accogliermi e nessuna traccia dei due. Girai le altre stanze tra cui la cucina e il soggiorno.
Mi era rimasto solo il retro del garage, poi mi sarei arresa e sarei tornata in camera. Mi avviai quindi verso la mia ultima possibilità e a qualche metro dalla porta capii che si trovavano lì.
Voci maschili risuonavano nella stanza e quando aprii la porta me ne pentii all'istante.
Un gruppo di ragazzi a torso nudo si voltarono a guardarmi interrompendo le loro chiacchiere e io mi sentii morire sotto i loro sguardi interrogativi.
"Cami, aspetta arrivo" mi disse Brad districandosi tra i corpi e le bacchette da biliardo.
"Okay, ciao a tutti comunque" dissi imbarazzata e i ragazzi ricambiarono il saluto un secondo prima che Brad mi trascinasse fuori di lì.
"Che ci fai qui?" mi chiese beffardo.
"Sai com'è, è anche casa mia questa. Comunque cercavo te, non ti sei fatto sentire per tutto il pomeriggio e mi sono un po' preoccupata."
"Scusa hai ragione. I ragazzi sono qua da tutto il pomeriggio e non ho fatto caso all'ora. Tra poco vanno via comunque, se vieni te li presento"
"No tranquillo, torno in camera" risposi imbarazzata. Non avevo proprio voglia di tornare in quella stanza.
"Dai vieni, giochi un po' con noi e poi ceniamo" disse afferrandomi la mano e tirandomi con sé.
Fortunatamente i ragazzi si erano rimessi la maglia ed entrare in quella stanza mi fu meno imbarazzante.
Brad mi presentò i suoi amici, alcuni li avevo già visti a scuola. Tra di loro c'era Ethan. Il suo sguardo cupo era in contrasto con l'azzurro dei suoi occhi e questo mi portò a chiedermi come facessero occhi così belli a mettere paura.
"Ci conosciamo già" disse a Brad mentre si avvicinava a lui per presentarmelo.
Da quando avevo varcato quella soglia i suoi occhi non si erano staccati da me e mi facevano sentire in soggezione.
"Meglio così." Concluse Brad.
"Allora ragazzi che ne dite di dare una stecca a Cami? Vi assicuro che sa giocare meglio di alcuni di voi" disse Brad facendo ridere e voltare tutti nella direzione di un ragazzo; evidentemente parlava di lui.
"No Brad, vado di sopra, davvero. Devo ancora fare alcune cose di scuola e..."
"Tieni. Sono abbastanza sicuro di aver sentito dire alla signorina Brown che sei tra le migliori del corso" sentii dire prima che mi si piazzasse una stecca davanti.
Mi voltai e piantai i miei occhi in quell'azzurro senza riuscire a dire nulla se non "grazie".
Giocammo per almeno un'ora prima che i ragazzi decidessero di andar via. Ad uno ad uno salutarono prima di uscire e dirigersi verso casa. Tutti tranne uno.
"Brad ti ricordo che tua madre e mio padre stasera torneranno dopo cena quindi se ti va possiamo ordinare d'asporto"
"Certo, decidi dove vuoi ordinare"
"Messicano?" chiesi. Ho sempre amato il cibo messicano.
"Perfetto, ditemi cosa volete così chiamo per ordinare"
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Mentre Brad faceva la telefonata pensai al fatto che avremmo mangiato tutti e tre insieme e il solo pensiero mi fece uno strano effetto.
Il suono del cellulare di Ethan mi distrasse dai miei pensieri e mi avvicinai istintivamente per vedere chi era. Il nome MAMMA lampeggiava sullo schermo.
Mi voltai e lo vidi fuori, con gli occhi alzati ad osservare il cielo mentre il fumo della sigaretta usciva dalle sue labbra. Mi avvicinai dopo aver preso un lungo respiro.
"Ei, ti sta suonando il cellulare" dissi avvicinandomi a lui.
Abbassò il viso, mantenendo quello sguardo sicuro e puntando i suoi occhi nei miei.
"Va bene"
Imbarazzata restai lì a fissarlo senza sapere cosa fare.
"Okay" dissi prima di voltarmi per tornare dentro.
"Camille" mi immobilizzai. Sentire il mio nome uscire dalle sue labbra mi fece venire i brividi.
"Si?" chiesi voltandomi. Aveva alzato nuovamente lo sguardo al cielo.
"Sei davvero brava a giocare".
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Spazio autrice
Ciao! Spero vi stia piacendo la storia! Sto cercando di scriverla al meglio e di fare meno errori possibili ( qualcuno sarà sfuggito sicuramente).Se vi piace come sta andando la storia o vorreste cambiare qualcosa fatemelo sapere nei commenti!!
Se volete mettere una stellina⭐
Grazie per aver letto❤️❤️❤️
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