14. Surprise

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"Quando l'amicizia
ti attraversa il cuore
lascia un'emozione
che non se ne va."

Passò circa mezz’ora rima di vedere spuntare Denise in lontananza, riuscii a scorgere una figura
accanto a lei e, nell’attesa che ci raggiugessero, tornai ad ascoltare il racconto di Jack riguardo la
sua ultima serata a lavoro.
Jack lavorava come buttafuori in una discoteca nel quartiere Lambeth e io l’avevo scoperto solo ora.
“Ciao ragazzi” sentii la voce di Denise provenire dalle mie spalle.
Mi voltai e la salutai, poi rivolsi lo sguardo alla ragazza al suo fianco e rimasi come pietrificata; il
mio battito cardiaco cambiò ritmo e un sorriso spuntò sulle mie labbra.
“Ho incontrato questa ragazza mentre venivo da queste parti, ha detto che era diretta qui,
qualcuno la conosce?” continuò con tono divertito.
Senza dire nulla mi alzai e mi diressi verso le braccia della mia migliore amica che mi aspettavano
spalancate.
“Mi sei mancata” sussurrai sulla spalla di Nicole mentre una lacrima di gioia solcava la mia guancia.
“Non sai quanto sei mancata tu a me” sussurrò in risposta.
Mi voltai e notai con piacere che gli altri avevano ricominciato a parlare senza prestare troppa
attenzione a noi. Tutti tranne tre persone.
Incontrai prima lo sguardo di Mason che ci osservava con uno strano sorriso sul volto, come se
fosse felice di assistere a quella scena.
Successivamente sostai il mio sguardo in quello di Brad e dal modo in cui lo guardai caì subito che
era il momento di avvicinarsi a me e darmi delle spiegazioni.
Mentre Brad si avvicinai notai un terzo sguardo puntato su di noi, anzi puntato su Nicole. Quando
percepì il mio sguardo su di lui, Ethan spostò i suoi occhi gelidi su di me per poi distoglierli
immediatamente. Sentì una punta di delusione nel momento in cui quegli occhi si distolsero dalla
mia figura.
“Brad!!!” le braccia della mia amica erano al collo del mio fratellastro quando mi voltai. I due si
conoscevano da qualche anno, precisamente dall’anno in cui pregai i miei genitori di far venire
pure Nicole con me da mio padre e loro, per farmi smettere, accettarono la mia unica richiesta.
“Niky, come ti va la vita?” la salutò Brad stringendola più forte.
“Basta con le smancerie, Brad che hai organizzato” interruppi il loro discorso.
“Te lo dico io” si propose Nicole, mi era mancata la sua voce squillante “Qualche giorno fa ho
ricevuto una chiamata da parte di Brad in cui mi diceva che i biglietti per l’aereo erano già
prenotati e non potevo tirarmi indietro, così ho fatto le valigie e sono partita. Ha detto che
percepiva che avevi bisogno di qualcuno a cui affidarti accanto, quindi eccomi qui, non ti avrei mai
lasciata sola” concluse la mia amica stringendomi la mano.
La guardai ancora un po' stupita e poi spostai il mio sguardo su Brad e mi avvicinai ad abbracciarlo,
mentre ero stretta a lui lo sentì dire “Non è stata una mia idea, qualcuno mi ha detto che i tuoi comportamenti e i momenti in cui ti estranei esprimono tutto il tuoi disagio nel vivere una
situazione nuova senza nessuno di conosciuto accanto”
Lo guardai negli occhi e stavo per ringraziarlo quando i suoi occhi si spostarono verso gli altri e la
sia espressione cambiò. Mi voltai anche io e un sorriso apparve sul mio volto.
Mason era al centro del cerchio che faceva gestri strani mentre gli altri lo guardavano divertiti,
tornai a voltarmi verso Brad che mi fece cenno con il capo per avvicinarci e poi si incamminò.
Nicole mi strinse la mano e, insieme, ci dirigemmo verso gli altri anche noi.
Quando Mason finì la sua performance presentai Nicole a tutti e lei, un po' impacciata, ricambiò il
saluto degli altri.
Scoprimmo che stavano raccontando delle vecchie esperienze e, quello che stava imitando Mason
prima era un tizio che ballava ubriaco in discoteca.
Il pomeriggio trascorse in fretta, tra risate, snack e birra. Il mio sguardo si rivolse spesso a Nicole,
non mi sembrava vero fosse lì accanto a me; sembrava così a suo agio in mezzo agli altri e questa
cosa mi fece stare bene.
A Brad non sfuggirono neanche le occhiate che ci scambiavamo spesso con Mason; ogni tanto i
nostri occhi si incontravano e ad entrambi sfuggiva un sorriso complice. Quel ragazzo iniziava a
piacermi sempre di più.

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"Love me like there's no tomorrow
Hold me in your arms, tell me you mean it
This is our last goodbye, and, very soon, it will be over
But today just love me like there's no tomorrow

Cantava così Freddie Mercury nella canzone che stavamo ascoltando mentre tornavamo a casa;
non era il mio genere eppure la canzone non mi dispiacque.
Brad stava guidando ed io e Nicole eravamo nei sedili posteriori, accanto a Brad ovviamente
sedeva Ethan. Quest’ultimo sembrava perso nei suoi pensieri e, se non fosse stato per la musica
anni Ottanta che riempiva l’abitacolo, avrebbe regnato un silenzio imbarazzante per tutto il
viaggio.
Quando Brad parcheggiò il pick-up non mi sorprese vedere Ethan scendere e dirigersi verso la
porta di casa nostra insieme al mio fratellastro. Io e Nicole li seguimmo a qualche passo di distanza e, appena arrivate in camera mia mi fiondai tra le braccia della mia amica e la strinsi forte per farle
capire tutto il bisogno che avevo di lei.
Più tardi i ragazzi ci aiutarono a portare un letto nella mia stanza e io e la mia amica lo
preparammo entusiaste di poter stare vicine.
Quando arrivò ora di cena Ethan era già andato via e mio padre salutò Nicole con il suo solito tono
rigido. Papà fece qualche domanda alla mia amica per poi distogliere l’attenzione e continuare a
parlare con Brad e sua madre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 12, 2023 ⏰

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