Capitolo 4

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2 gennaio 2020

<<Raga, io vado a fare una passeggiata. Torno tra un po'>> dico prendendo la borsa e il telefono.

<<Va bene, a dopo>>

Esco dall'hotel e inizio a camminare. Sono passati due giorni da quella sera. Non ho più avuto ricordi e di quella sera non ho raccontato nulla alle mia amiche. Per ora la cosa deve rimanere solamente mia. Voglio essere sicura di quello che faccio, non devo sospettare ma soprattutto devono essere sicure che io non riviva più il sogno almeno fino a quando non deciderò che fare. Domani si parte e voglio essere serena.

Non so precisamente dove sto andando, cammino a vuoto verso una destinazione ignota. Dopo un po' mi ritrovo in un piccolo parco con una fontana al centro. Non c'è nessuno, sembra un luogo isolato dal resto della città senza rumore, solamente il suono dell'acqua nella fontana.

Mi siedo sull'erba appoggiando la schiena alla fontana. Prendo le cuffie dalla borsa e le collego al telefono facendo partire la musica. Chiudo gli occhi e mi faccio cullare dalle note delle canzoni. In questo momento quanto vorrei non avere pensieri, ogni cosa al proprio posto. Comincia "Ho paura" di Mose.

Caro diario, ti scrivo perché ho paura
E non me ne vergogno
Ho paura di me stesso, di non essere accettato
Paura dei ricordi, di ciò che ho passato

Ed è esattamente quello che provo io in questo momento. Paura dei ricordi che continuano a ritornarmi in mente. Non so quello che sono stata prima di quell'incidente, non so cosa è successo prima di quel dannato incidente.


E ho paura dell'ansia perché non mi lascia
Ho paura di non essere abbastanza

Ansia. Incredibile come una semplice emozione come l'ansia modifica il nostro stato d'animo in un secondo. Prima c'è e poi non c'è in un attimo. L'ansia crea paura, tutti la vorrebbero eliminare completamente. Eppure senza di lei la vita non avrebbe lo stesso gusto; la paura, l'ansia e tutte le emozioni colorano la nostra vita in positivo o negativo. Senza le emozioni negative sarebbe inutile vivere perché è inutile vivere in una vita solo positiva.

È strano che a vent'anni abbia paura del tempo
Paura di buttarmi nel vuoto che ho dentro
Ho paura come quando papà è scappato di casa
Ed io solo ad aspettarlo all'angolo della strada

Che stupido, al mondo siamo un numero
Ma forse ciò che ho passato mi ha reso unico

Almeno io un padre ce l'ho. Non è il miglior padre del mondo e non lo sarà mai ma almeno non è stato così codardo da andarsene, è rimasto. Forse però era meglio se se ne fosse andato, avrei vissuto libera e non rinchiusa in una marea di regole e preferenze.


E ho paura di restare ancora solo, di nuovo
In una stanza con il male in sottofondo

Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine. Solitudine.


E ho paura di parlare, paura di amare
Paura di non essere capito a questo mondo

Quando non riesci a esprimerti è una delle sensazioni più brutte che esistano ma non la più brutta. La più brutta è quando ci riesci ma non ti capiscono, non ti credono, non ti considerano mentre tu parli e gli doni una parte di te stesso.

Caro diario, ti scrivo perché ho paura
E non me ne vergogno
Perché in fondo sai che dalla paura nasce il coraggio
E dal coraggio che ho portato avanti un sogno

Strano come chi ha più paura diventi il più coraggioso e i più coraggiosi si tirino indietro all'ultimo minuto.


Caro diario, ti scrivo sull'ultimo foglio
Perché ho paura e non me ne vergogno
Dalla paura nasce poi il coraggio
E ce l'ho messo in tutto quello che ho fatto

Si ricomincia su quel trenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora