Capitolo 20

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<<Forse tu non hai capito, io non ti voglio in questa casa!>>

<<Va bene ma almeno ascoltami...>>

<<No! Ti voglio fuori da qui adesso!>>

<<Due minuti e me ne vado, dammi la possibilità di parlarti>>

<<E dirmi cosa? Che hai sbagliato e sei dispiaciuto?>>

<<Sì...>>

<<Mi dispiace ma è no!>>

<<Ti prego Lele... non devi credermi, solo ascoltarmi>>

<<Per il momento te ne vai poi vedremo>>

È da dieci minuti che continua la discussione tra Lele e Tanc. Lele apre la porta per farlo uscire, Tancredi lo guarda tristemente un ultima volta per poi uscire <<Ho sbagliato ma troverò il modo di far tornare i tankele>> si volta e se ne va.

Lele chiude la porta e si torna a sedere sul divano.

<<Non posso andare avanti così...>> si passa le mani sul viso mentre sbuffa.

Quando Lele si è svegliato e ha notato che Tancredi era ancora qui, è scattato nuovamente il caos. Nel frattempo Edo e Ale se ne sono andati; Gian e Diego sono usciti con Marta e Elisa; Kekka, Giada e Costanza sono rimaste con Tancredi mentre io e Valerio aspettavamo insieme che Lele si svegliasse.

Dalla cucina vedo Valerio entrare in salotto e sedersi accanto a Lele sul divano.

<<Lo so, bro. Non potete andare avanti così per molto, né tu né Gina>> gli dice.

<<Mai avuto mesi più movimentati di questi, Vale>> dice Lele ridendo leggermente.

<<Lo so sono stati per noi, non immagino nemmeno voi>>

<<E già... mi dispiace per lei che non c'entra nulla in questa situazione con Tancredi>>

<<Sono felice per te, meritavi qualcuno come lei ma entrambi non meritate tutto questo caos e questa sofferenza>> Lele gli sorride <<Grazie bro, sono felice di avervi ritrovato tutti qui>>

Esco dalla cucina per andare in camera dalle ragazze, gli sorrido leggermente quando gli passo accanto ma Lele mi chiama <<Gina>> mi giro verso di lui.

<<Sì dimmi>>

<<Vieni un minuto con me di là?>>

<<Certo>>

<<Scusa bro, torno subito>>

<<No andate tranquilli>>

Lele mi prende per meno e mi porta in camera nostra. Si siede sul letto e mi fa appoggiare sulle sue gambe.

<<Cosa volevi dirmi?>> gli chiedo mentre gli sorrido.

<<Nulla, volevo fare questo>> mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi avvicinarsi e baciarmi delicatamente. Dopo un po' ci stacchiamo.

<<Avevo voglia di stare un po' da solo con te>> mi dice.

<<Anch'io, come va?>> gli chiedo.

<<Dovrei chiedertelo io... sono scomparso per ore dopo averti urlato contro e sono tornato ubriaco che non mi reggevo in piedi...>>
<<Per favore non iniziare di nuovo con le paranoie Lele... voglio stare un po' con te senza pensarci...>>

Si ricomincia su quel trenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora