QUINDICI

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Sabato 7 novembre, 14:27

I due ragazzi erano, da qualche minuto, davanti al duomo fiorentino. Lisa aveva le lacrime agli occhi, i pensieri che le riempivano la mente portavano appresso inevitabilmente un velo malinconico, tutti i ricordi legati a quel luogo, a quella città, ai suoi amici e alla sua famiglia, le facevano spezzare il cuore e la voce, bloccata in un amaro nodo fermo alla gola, stretto ancora più forte per trattenere le lacrime salate che ormai strabordavano dagli occhi.
Emozioni opposte, quelle che invece provava Elia nel stare di fronte per la prima volta ad una bellezza imponente diversa da tutto ciò che era abituato guardare, senzazioni di stupore e di curiosità riempivano la sua mente, per un attimo, libera da tutti i pensieri e le preoccupazioni.

Quando il ragazzo le si avvicinò dolcemente, lei sobbalzò come a tornare alla realtà e facendo mente locale.

Elia: "mi fai vedere il resto?" chiese lui percependo cosa stesse provando l'amica.

Lisa: "con piacere" rispose lei con un tenero sorriso.

Si incamminarono verso Palazzo Vecchio e iniziarono a parlare un po' del più e del meno, Lisa gli raccontò per bene chi fossero i suoi amici e la Bianchi, la ragazza della festa che prima era loro amica, ma che da quando la madre si era risposata e aveva così acquisito due fratelli maggiori, era negli anni cambiata e si era allontana da loro.
Gli argomenti si fecero via via più seri, quando egli pose appunto una domanda leggermente avventata.

Elia: "ma Lisa... Come mai non sei rimasta, o meglio, siamo rimasti a mangiare... Ehm, da tuo padre?"

Lisa: "detto sinceramente? Ci ha liquidati dicendo che andava a mangiare da mio zio e che non poteva disdire". Abbassò lo sguardo, prese un gran respiro e riprese a spiegare.
"vedi... Io so che lui non è andato da mio zio, saranno tre o quattro anni ormai, che va avanti questea storia"

Elia: "se posso permettermi, quale storia?" Chiese lui timido nei modi.

Lisa: "è lecito chiedere tranquillo. Beh, la storia in cui mio padre tradisce mia madre, lei fa finta di nulla e sopporta, mentre io fingo di non esserne a conoscenza. In realtà è per questo che ci siamo trasferite. Mia mamma si era promessa di lasciarmi finire qui il liceo, ma capisco che sia arrivata al limite della sopportazione, quindi accetto e anzi, condivido la sua scelta."

Elia preferì non rispondere, si sarebbe sentito a disagio nel commentare la sua situazione.

15:51

I due decisero di girare un po' per i negozi del centro, spesso incontrando amici o conoscenti della ragazza e fermandosi con loro per scambiare due parole.

17:29

Finalmente arrivarono al Ponte Vecchio, un altro dei posti preferiti da Lisa. Guardandosi intorno le tornarono nuovamente i ricordi di pensieri e momenti vissuti in quel luogo.
Quella volta però, ella non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiò in un silenzioso pianto, il ragazzo accanto a lei lo percepì e piano piano le si avvicinò stringendola in un caldo abbraccio.
Lisa si calmò poco dopo e tentò di tenere bassa la testa e lo sguardo, ma Elia, con fare più dolce del solito, le sollevò lentamente il capo tenendole una mano sulla guancia. Con quella stessa mano provò ad asciugare le lacrime che le circondavano gli occhi, occhi che non aveva smesso di guardare neanche per un attimo, occhi che ricambiavano quello sguardo continuo, occhi che piano piano si stavano avvicinando ai suoi, occhi che si chiusero, quando le loro labbra si sfiorarono, per poi sprofondare le une dentro le altre in un bacio tanto atteso.

Dopo quanto accaduto, nessuno dei due ragazzi aveva quasi aperto bocca, entrambi erano molto imbarazzati, l'unica cosa che continuarono a fare fu visitare la città e qualche volta prendersi per mano un po' di sfuggita.

23:37

Lisa ed Elia sedevano accanto sul treno semivuoto di ritorno per Roma. Lei poggiava il capo sul petto del ragazzo, mentre lui le teneva un braccio stretto intorno, era stata una giornata stancante e piena di emozioni ed entrambi si meritavano un po' di riposo se solo non fosse stato per i loro amici che, quasi contemporaneamente, iniziarono a scrivere decine di messaggi sui due gruppi facendo il resoconto della serata.
Luchino era contentissimo perché, secondo lui, aveva conquistato Silvia, cosa che invece Giovanni negava ridendo, poiché a parer suo, la bionda aveva puntato un giovane cameriere intraprendente.
Eva disse di essere molto soddisfatta dalla serata, era riuscita a parlare da sola con Gio ed entrambi si erano resi conto di non essere ancora pronti a ricominciare con altre persone, perché l'uno faceva costantemente parte dell'altro.

00:16

Finalmente i due ragazzi scesero dal treno e dopo aver accompagnato Lisa a casa ed essersi salutati con un abbraccio, Elia tornò a casa stanchissimo, ma al settimo cielo, dubbioso se raccontare o meno agli amici del bacio con la ragazza.

Domenica 8 novembre, 11:50

Era una giornata piovosa e senza sole, un po' triste insomma. Lisa era appena stata svegliata dalle grida della madre che l'avvertivano dell'orario e che erano curiose di sapere come fosse andata la giornata a Firenze.

Lisa: "tutto bene mamma, siamo andati dai' babbo, dai miei amici e abbiamo fatto un giro per il centro" rispose lei mentre faceva colazione.

Valeria: "sono contenta dai, ringrazia ancora il tuo amico, è stato molto gentile ad accompagnarti".

La figlia rispose annuendo con la testa mentre beveva un sorso di the caldo dalla sua tazza blu.

15:18

Il tefono di Lisa squillò, erano Eva ed Eleonora che scrivevano sul gruppo e che erano curiose di sapere se fosse successo qualcosa con Elia.

Telefono di Lisa

Ragazze tranquille, è andato tutto bene e basta.

Eva: io non ci credo che non è successo nulla.

Silvia: nemmeno un bacio?

Eleonora: guarda che Elia lo conosciamo bene noi.

Okok, mi avete scoperta. Solo un bacio, nulla di ché.

Silvia: Eva te lo avevo detto io ieri sera!

Federica: finalmente un'altra coppia

Eva: secondo me con te lui farà il tipo serio, non ti preoccupare

Eleonora: esatto!! Tutti cambiano.

Lisa non rispose, era molto pensierosa, si chiedeva se avesse fatto la cosa giusta, se non fosse solo stato un gesto dettato dalle lacrime e dalla malinconia che quei luoghi le suscitavano.

Sana non scrisse nulla, in realtà lei sapeva già tutto.
Elia le aveva raccontato com'era andata e l'aveva anche ringraziata per quei seppur pochi consigli, che gli aveva dato e che avevano funzionato.

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Spazio autore

Ciau ragaz,
Siamo quasi alla fine insomma...

Io ho già scritto la fine, strano, perché come sempre (anche in questa storia) scrivo man mano va avanti la pubblicazione.

Ho finito di scrivere per un motivo, il contest di Netflix it. Grazie a voi che me lo avete consigliato!❤️

Ps. Non succede, ma se succedeeeee

Giorginaaa✨

SKAM ITALIA // Elia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora