𝗖𝗛𝗜 𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗦𝗢𝗙𝗙𝗥𝗘 𝗦𝗘𝗠𝗣𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗣𝗜𝗨̀/𝓑𝓮𝓻𝓵𝓲𝓷𝓸

capitolo 7

Per fortuna il professore ha deciso di voler fare una seconda esercitazione,nella prima come vi ho già raccontato,sono stata un disastro. Questa sera perciò devo andare a letto presto quindi mi tocca rinunciare ai miei incontri abituali con Berlino. Ogni sera gli  racconto un tassello della mia vita,dei miei sogni una volta finita la rapina e lui a me altrettanto. Agendo così abbiamo infranto  una regola del professore,vietato interagire mischiando le questioni personali.Nessuno dei due,ne io e ne Berlino riusciamo a stare senza scambiarci baci o dimostrazioni di affetto,qualche volta lui vorrebbe andare oltre,me lo ha fatto capire non proprio esplicitamente ma con i suoi gesti. Abbiamo deciso di andare avanti con questa specie di ''relazione'',senza impegno,non so fino a che punto prenderà una piega questa storia. Credo che provo qualcosa,non lo so con certezza ma mi affascina come parla,come riserva quei sguardi solo per,mi fa sentire speciale.

Forse le regole infrante sono due,considerando il fatto che ha detto chiaramente che ogni relazione personale tra membri del gruppo è proibita. Ha fissato la regola perché crede solo nelle potenzialità della mente e considera pericolose le dinamiche del cuore o della passione,però poi alla fine lui stesso ha infranto questa regola fidanzandosi con l'ispettrice Rachel,Lisbona.  

Mi sono alzata presto,nonostante fossi stata con Berlino a parlare dall'una fino alle due di notte,avevo la testa sommersa dai pensieri da permettermi di dormire si e no 6 ore,cosa abbastanza insolita per me. 

Decido di fare tutto con calma,indosso un maglione grigio e un pantalone nero ,ai piedi le mie amate vans e legai i miei capelli in uno chignon disordinato.Osservo allo specchio,anche se è un pò rotto,la mia figura. Mi viene da pensare allo stile di Berlino,lui è sempre elegante con i suoi completi,io invece sempre casual.

Sentii bussare alla porta,appena chiesi chi fosse, mi rispose una voce roca e sul mio viso si formó un sorriso. Si presenta alla mia vista un Berlino con uno dei suoi completi blu,che mi fanno impazzire.

-buongiorno signor Berlino-  si avvicinò e mi diede un bacio casto per poi dire  -buongiorno anche a te ragazzina- 

-come sapevi che fossi sveglia? - non pensavo di aver causato tanto rumore

-sono nella stanza affianco,ho sentito i tuoi passi, sei una balenottera- alzai istintivamente il sopracciglio e incrociai le braccia al petto.
Lo guardai di sottecchi, lui in compenso si mise a ridere. 

Cercai di trattenere le risate ma fallii miseramente per poi scoppiare a ridere insieme a lui. 

Dopo pochi secondi gli annunciai che questa sera,purtroppo, non potevamo incontrarci. Si mise seduto sul letto, rivolgendo lo sguardo verso di me, ero appoggiata alla, seppur malandata, scrivania. 

-che problema c'è ragazzina? Dopo cena vieni in camera mia, siamo anche vicini, così appena vorrai te ne andrai- lo disse con tanta naturalezza. Non so se accettare, e se avesse voluto un rapporto fisico? Non ero esperta di sesso, lui ha avuto cinque mogli, avrà sicuramente esperienza in questo.
Leggendo la mia espressione preoccupata cercò di rassicurarmi dicendo - sta tranquilla ragazzina non voglio portarti a letto- come risposta gli sorrisi e lui ricambió subito.
-per ora- fece un sorrisetto sghembo e io sentii un caldo improvviso.
-Berl.. Berlino ho una fame incredibile tu no? - tutta colpa sua e dell'effetto che mi provoca.
Sta ridendo, si diverte a vedermi in questo stato.
-si ho fame andiamo- stava continuando a ridere e prese la mia  mano conducendomi verso la porta. Appena mise la mano libera sulla maniglia della porta gli chiesi se avesse intenzione di uscire in queste condizioni.
-hai ragione scusami, mi ero dimenticato - era imbarazzato, che bello, per una volta non ero io ad esserlo.
Gli diedi un bacio e lui come risposta mi mordicchió il labbro inferiore.
....
-ragazzi, la lezione oggi termina qui, ricordatevi domani mattina puntuali alle 7:30-