capitolo 8

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   ''𝚘𝚌𝚌𝚑𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚒 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊𝚗𝚘,
𝚌𝚞𝚘𝚛𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚒 𝚝𝚛𝚘𝚟𝚊𝚗𝚘''ღ

POV'S BERLINO
La osservavo mentre dormiva, non avevo visto tanta ingenuità e testardaggine in una persona sola.
Mi domandavo se mi stessi approfittando della sua purezza e innocenza.
Quando è vicino a me, sento che tra di noi c'è adrenalina,ci capiamo con un solo sguardo,c'è complicità.
Ero tentato se dirlo a Sergio o a Martin ma per il momento volevamo che restasse tutto segreto, anche perché non saprei dire cosa siamo. 
Mi ha raccontato dei suoi sogni una volta terminata la rapina, del suo futuro ed ero curioso se anche io rientrassi nel suo futuro,magari un giorno proverò a chiederglielo.

Deve completare gli studi, un solo esame,credo però che abbia sbagliato ad accettare la proposta di mio fratello se deve ancora dare un'esame, è una ragazza determinata, sa quello che fa e poi se non avesse accettato non sarebbe qui ora e io non avrei nessuno su chi fantasticare.
A parte tutto, mi piace quando tenta di sfidarmi, quando arrossisce sotto il mio sguardo, quando vuole tenermi testa,forse semplicemente mi piace lei. Diamine non mi riconosco più.
Controllai il mio orologio, erano le 7:00 decisi di svegliarla o avremmo fatto tardi per l'esercitazione.
Mi dispiaceva staccarmi da lei, eravamo ancora nella stessa identica posizione di ieri con le sue gambe sopra le mie e la sua testa sul mio petto. La scuotevo leggermente ma non si svegliava perciò decisi di darle dei baci così forse riuscivo nel mio intento.

POV'S CLARISSA
Sentivo qualcuno che mi dava dei piccoli baci sulla punta del naso e sulla bocca. Ero ancora con gli stessi indumenti di ieri,dovetti mettere a fuoco  per ricordarmi che la sera precedente avessi chiesto a Berlino di poter dormire qui con lui.
Mi stropicciai lentamente gli occhi, coprendoli a causa della luce del sole che filtrava dalla finestra.
-che ora sono? - chiesi sbadigliando con la voce impastata dal sonno
-le sette- la sua voce a prima mattina era ancora più bella.

Mi ricordai che il professore aveva detto di essere pronti per le 7:30 ed ero in ritardo.
A malincuore,dovetti abbandonare quel letto e quella posizione.
Mi avvia verso la porta e lo sentii dire -te ne vai così? - e indicò la sua guancia,così andai a dargli un bacio, posai il mio ginocchio sul letto per avvicinarmi meglio e con uno scatto fulmineo mi fece mettere a cavalcioni su di lui.
-signor Berlino, potrebbe gentilmente smetterla? -continuava a baciarmi il collo e da una parte desideravo che non smettesse mai, dall'altra parte invece il mio raziocinio non voleva fare tardi.
-ti prometto che un giorno dopo la lezione mi rintaneró in camera tua e non usciremo fino alla sera- per un attimo ho avuto la sensazione di cadere, si era alzato con me ancora a cavalcioni su di lui.
Ma è impazzito?
-perfetto, ci sto, ora puoi andare-
-bastardo, tu volevi esattamente questo- mi ricomposi e andai verso la porta ridendo.
-a dopo ragazzina- e mi regalò uno dei suoi più bei sorrisi.
La paura che ci scoprissero era alle stelle, guardai ai lati del corridoio a destra e a sinistra per accertarmi che non ci fosse nessuno per andare in camera mia.

Dovevo cambiarmi velocemente,presi il mio pantalone preferito dall'armadio,mi sentivo la protagonista di quei film d'avventura in chiave moderna,con quei pantaloni da combattente.

Sopra abbinai una felpa corta in pail all'interno e ai piedi dei stivaletti stringati neri.

Avevo portato con me due paia di scarpe,le mie amate vans e questi che ho deciso di indossare ora.

Avevo portato con me due paia di scarpe,le mie amate vans e questi che ho deciso di indossare ora

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