capitolo 15

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-puoi ripetere?-
-Valbuena Jorge-

Non mi ero accorta che stavo tremando fino a quando Denver si avvicinò per chiedermi cosa stesse accadendo.

-d.. devo anda.. devo andare fuo.. fuori-
-ma che dici sei impazzita fuori? -
-Denver non rompermi i coglioni-

Andai verso non so dove, non conoscevo nemmeno questo posto.
Le lacrime stavano inziando a scendere, stringevo le mani a mo di pugno.

Camminai dritta come un treno,non potevo crederci  è qui
Lui è qui.
Ma con tutte le persone che ci sono qui dentro proprio lui doveva esserci proprio oggi?

-New York- quando sentii la voce di Berlino provenire dal fondo del corridoio in cui mi ero imbattuta mi rilassa

-Denver quando mi ha chiamato ha detto che sei impazzita, dimmi che succede-

Lo raggiunsi e mi fiondai tra le sue braccia.
-devo dirti una cosa- feci due sospiri e iniziai a dirgli che mentre stavo aiutando Rio a ritirare i codici di sblocco dei cellulari degli ostaggi, a me capitò Jorge, quel Jorge.

La sua espressione mutò improvvisamente, il suo sguardo era diventato gelido da far paura.

-me ne occupo io di lui- lo strattonai  da un braccio

-cosa hai intenzione di fare? -

-fargliela pagare per averti fatto soffrire-

-come scusa?puoi ripetere? -

-non voglio torturato, non per il momento,voglio che tu stia al mio fianco sempre, ora scendiamo dobbiamo presentarci-

Sbuffai alzando gli occhi al celo e scendiamo di sotto.

Berlino fece togliere le mascherine a tutti cosi potevano vederci meglio.
Avevo lo sguardo puntato per terra, non volevo incontrare  lo sguardo di Jorge.

Stavo tremando.
A momenti sentivo il cuore usciremi dal petto.
Aiuto.

Mi aggrappati all braccio di Berlino e lui strinse di più la mia mano.

-io sono al capo di questa splendida rapina, insieme a Palermo il mio vice-, Palermo a sua volta avanzò e si presentó, - ma soprattutto grazie alla mia forza più grande, New York, la mia ragazza-

Alzai gli occhi per incrociare i suoi e vorrei baciarlo davanti a tutti freganromene di dove fossimo.

-lei non è la ragazza di nessuno-
La folla degli ostaggi si apri in due lasciando libero un corridoio in mezzo.
Spuntò Jorge, quel Jorge.

Berlino sciolse le nostri mani e andò verso Jorge. Ho paura tanta paura.
-amore ti hanno costretto a partecipare a questa rapina? - si stata rivolgendo a me e mi avvicinai al grand corridoio che si era creato.

-non mi hanno costretto e non chiamarmi amore- stava cercando di venire verso di me, ma Berlino gli mise una mano sul petto.

Jorge lo guardava in cagnesco, la risposta di Berlino non tardò ad arrivare.
-sai bimbo, non ti conviene far arrabbiare uno con l'm16-

Jorge si ritirò dalla sua posizione e credo che per il momento la discussione terminó lì, fino a quando Jorge disse
-non credo lei starà a lungo con te, si stanca facilmente delle persone noiose-

-in effetti mi chiedo come mai io non mi sia stancata di te molto tempo fa- avevo preceduto Berlino, per fortuna perché non só cosa poteva mai dire.

-questa è la mia donna- stavo sorridendo quando mi prese alla soporvvista, per i fianchi e mi baciò ardemente.

A Jorge a momenti potevano entrare le mosche nella sua bocca spalancata.
Berlino fece un sorrisetto vittorioso e con il capo fece un cenno a Palermo per dirgli di continuare.

Noi intanto stavamo raggiungendo Nairobi di sotto, dove avremmo trovato l'oro da colare.
-sei completamente impazzito-
Svoltammo l'angolo del corridoio e dopo pochi secondi disse -tantissimo ma di te-
......
Il primo giorno sta trascorrendo tranquillamente eccetto per quell'inconveniente di stamattina.

Aver visto Jorge dopo mesi mi ha destabilizzato.

Le ferite si sono riaperte, pensavo fosse un capitolo chiuso, si fa di nuovo strada tra i miei pensieri e ho paura.
Paura perché credevo di averlo dimenticato, paura perché non so che fare.
Do sempre consigli a tutti e ora quella disperata che ha bisogno di qualcuno che le faccia imboccare la via giusta, sono io.

-New York-
Sentivo Helsinki che mi chiama dall'auricolare
-Helsy dimmi-
-lui volere te-
Speravo non fosse sospiri rassegnata e gli chiese chi fosse
-ostaggio maschio-
-vabene grazie arrivo-

Arrivai dagli ostaggi, c'e chi mi vede impaurito e chi invece mantiene lo sguardo basso per paura di non riuscire a sottostare al mio di sguardo.

Hanno paura di me? Come biasimarli, siamo piombati qui facendoli diventare ostaggi privandoli della loro libertà.

Cazzo mi faccio schifo da sola.

Vidi Helsinki sbucare da una porta e mi fece segno col capo di seguirlo.
-ho messo qui ostaggio, spero non dispiace te-
-nono helisinki tranquillo hai fatto bene-mi diede un bacio sulla guancia.
Gli volevo un mondo di bene, di solito gli raccontavo continuamente i miei turbamenti, era una valvola di sfogo parlare con lui.
Ora devo affrontare un problema, parlare con Jorge.
-cosa vuoi, muoviti non ho tempo da perdere-
-mi sei mancata-si avvicinò per accarezzando una guancia ma girai di scatto la faccia.
-perché fai così?- non volevo rispondere, non dovevo cedere.
-parlami ti prego-  NON DOVEVO CEDERE.
-dimmi qualcosa,dai non fare la bambina-

Voglio uscire da qui, voglio allontanarmi da questo imbecile. Ma mi sentii afferrare dal polso e mi faceva un pò male.
-stronzo laeciami- mi fece voltare di scatto
-cavolo ho detto lasciami Jorge-
Improvvisamente mi lasciò il polso
-mi era mancato sentire il mio nome pronunciato da te-
-a me tu non eri mancato  per niente, ma ora finiamola e dimmi perché hai voluto vedermi-
-perché sei qui? Mi hai abbandonato per diventare una criminale come loro compreso quel "Berlino"? E in.. -
-ehi ehi, calmati ok? Non sono assolutamente dei criminali.Quel "Berlino" e io stiamo insieme. Con i tuoi commenti inutili mi pulisco il sedere. E ora vai dagli ostaggi che qui tu non sei privilegiato.-

-ma come sei diventata? Sei diversa, non ti riconosco più-

-io sono sempre stata così, sei tu che non mi  hai mai saputo vedere realmente per quella che sono-

-finiscila con queste frasi prive di senso, tu mi ami ancora- stava alzando la voce ora sono io quella che non lo riconosce più.

-tu hai qualche problema secondo me. Ti ho detto che sto con Berlino, e lo amo davvero-

-lo amo come hai amato me? Andandotene senza sapere più niente di te? -

Stiamo alzando troppo la voce e a momenti qualcuno piomberà da quella porta chiedendoci cosa sta accadendo.

-tu non mi sembra abbia perso troppo tempo ad andare a letto con un'altra-

Il suo pallore cambiò, prima era rosso per il tono troppp alto adesso era diventato bianco cadavere.

-com'è ora non fai più il gradasso? Ma pensi che io sia stupida da non potermene accorgere quella volta in chiamata?-

-come hai fatto a capirlo?-
Mandava giù la saliva a fatica

-ho sentito la sua voce quando ti ho telefonato l'ultima volta....diceva che dovevi ritornare a letto-
le sentivo, le sentivo scendere quelle maledette lacrime. Devo mostrarmi forte ma non ci riesco.

-io..no..- non sapeva che dire, l'ho fregato.

-ora vai... qui fuori c'è Helsinki.. Ti riporterà dagli altri... e non venirmi più a cercare di proposito per parlare con me-

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Ciao belli, come state? Vi ringrazio tantissimo come sempre per le visualizzazioni commenti e stelline, state diventato davvero importanti❤️
Vi volevo consigliare una storia della mia amica Rossella_mau passate sul suo profilo se vi va!!
Un bacio e al prossimo capitolo!!! 🥰

𝗖𝗛𝗜 𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗦𝗢𝗙𝗙𝗥𝗘 𝗦𝗘𝗠𝗣𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗣𝗜𝗨̀/𝓑𝓮𝓻𝓵𝓲𝓷𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora