capitolo 16

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Dale a tu cuerpo alegría Macarena
Que tu cuerpo es pa' darle alegría why cosa buena
Dale a tu cuerpo alegría, Macarena
Hey Macarenaaaaa

Perché stanno ballando la Macarena?

"berlinooo BERLINOOOOOO" urlo ma non mi risponde "ragazzi siamo in un convento abbassate la musicaaa"

Niente, nessuno risponde.
"berlinooooo" mi sto avvicinando a lui ma ogni volta sembra essere più lontano.
"ehi ci sono" mi cinse i fianchi abbracciandomi da dietro, le sue calde mani vorrei averle sempre su di me.
"ah amore, ho avuto paura di non riuscire a venire da te" mi giarai di scatto e non era Berlino. RIPETO. NON ERA BERLINO.
"Jorge che ci fai tu qui, non di resti sapere dove siamo"
"shhh zitta e baciami"
"no, cos.."
Sento qualcuno chiamarmi e mi giro verso Berlino ma non c'è più nessuno.
Sento queste voci sempre più vicini ma non so da dove provengono.
-new yooooooork svegliati cavolo-
Mi alzai di soprassalto.
Era tutto un sogno fortunatamente o un incubo, dipende dai punti di vista.

Mi trovavo su un divano di pelle nero, da come è adornata direi che é la stanza dle direttore.

Il mio sguardo incroció quello della targhetta incisa sulla scrivania "Director"
Affianco a me c'era Valencia con uno sguardo interrogativo.

-buongiorno- ho la voce ancora impostata dal sonno.
-buongiorno anche a te, sai non siamo in vacanza dovresti sistemarti tra poco è il tuo turno-

-ufff voglio dormire -
-dai su muoviti... Ah nel sonno ti agitavu successo qualcosa? -

Mi alzai per andare nel bagno, devo solo capire dove si trova.
È il direttore un bagno privato lo deve avere perforza, no?

-avevo solo un pò di caldo, sto bene tranquilla-
Mi sorrise e uscì. Sicuramente ha capito che sotto sotto qualcosa non andava.

Attraversai una porta, ma non era il bagno, era pieno di scartoffie.

Uscii rassegnata e decisi di andare nei bagni al piano di sotto.

Feci scorre l'acqua dal rubinetto e mi guardai allo specchio.
Cosa vuol dire quel sogno? Iniziai a rifletterci su e a poter interpretarlo in qualche modo.

Sono stata chiaramente turbata dalla presenza di Jorge. Il mio inconscio perché ha voluto che io baciassi Jorge?
L'acqua del rubinetto era gelida, spero possa aiutarmi a ragionare.

Mi sciaquai velocemente la faccia e quel contatto con l'acqua fredda mi fece sussultare.
Quando alzai lo sguardo verso lo specchio trovai la figura di Berlino intenta a fissarmi di sottecchi.

-mi hai fatto spaventare stupido-

Lasciai la faccia bagnata anche perché non sapevo come asciugarmi.

Lui non sembrava voler muovere un muscolo, è strano.

- amore mi spieghi che ti prende?-
mi avvicinai ma abbassò lo sguardo.

-Helsinki mi ha detto che quel coso ieri sera ha voluto vederti - ah ecco spiegato il motivo della sua indifferenza totale.

-si, esattamente ha voluto vedermi per poter parlare, e bhe? - c'era una specie di divanetto e mi misi comoda sdraindami come se fino ad ora non avessi dormito.

-non mi piace quel tizio, e al solo pensiero che lui possa averti avuto tutta per sé in una stanza mi fa incazzare- era rimasto nella stessa posizione,era in piedi ma questa volta si era degnato di far incrociare i nostri sguardi.

-a me non piace più e non so quante altre volte debba ripetertelo affinché tu mi creda- incrociati le braccia al petto, mi da fastidio pensare che lui non si fidi di me.

𝗖𝗛𝗜 𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗦𝗢𝗙𝗙𝗥𝗘 𝗦𝗘𝗠𝗣𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗣𝗜𝗨̀/𝓑𝓮𝓻𝓵𝓲𝓷𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora