capitolo 9

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Siamo già di ritorno nel grande monastero,durante il tragitto ero immersa nei miei sensi di colpa.
Pensai a Jorge e a me che ero stata a letto con Berlino. Non può dispiacermi per Jorge,se non lo avessi chiamato quella sera,lui continuava a fare i suoi porci comodi con un'altra ragazza e io non l'avrei mai scoperto.
Sentivo il telefono vibrarmi ed era ancora una volta la mia migliore amica,Patricia. Ogni giorno mi chiamava,mi tartassava di messaggi,voleva sapere perchè fossi sparita di punto in bianco,posso capirla,non le ho detto nulla della mia ''fuga'' e della mia partecipazione alla rapina,il professore me lo aveva vietato. 
Ero raggomitolata,con le ginocchia verso il petto sul mio sedile fissando il numero di telefono di Patricia.
Valencia sedendosi accanto a me disse  se avessi voglia di parlare, ma in questo momento avevo avuto uno dei miei crolli emotivi, così dal nulla, forse perché penso troppo e delle volte sento come un martello pneumatico che senza sosta rimane accesso dentro la mia testa.
Quando vi dissi che ero brava fin da piccola nel cavarmela da sola, se stavo male reagivo,bhe si è vero... ma come si fa a reagire dopo aver scoperto che la persona a cui hai dato te stessa per tre anni ti ha tradito?
Mi dispiace averla risposto bruscamente. Forse aveva intuito il perchè del mio malessere, in precedenza glielo avevo raccontato e prese la mia mano stringendola.
-NewYork, non devi stare male per Jorge, lui si è comportato come uno stronzo, non devi sentirti in colpa se hai pensato all tua felicità per una volta- in qualche modo, sentirmi dire quelle parole mi aiutarono a far ritornare il sorriso sul mio volto.
Continuammo a chiacchierare per un bel pò tanto da non aggorgermi che fossimo arrivati già al monastero.
-Valencia grazie di tutto, senza di te non saprei come superare questi momenti- mi abbracciò e subito dopo che ci fummo staccate le dissi in condice che io e Berlino prima siamo stati a letto.
Lei emise un gridolino e scoppiammo a ridere, non pensavo fosse così eccessiva la nostra risata, ma fece girare tutti quanti.
-ah NewYork le tue battute fanno sbellicare- tutti abboccarono e  inziarono a scendere dal pulmanino come se non fosse accadduto nulla.
....
Ero stesa sul grande tappeto verde naturale, lasciandomi baciare dai raggi del sole. Amavo la natura, amavo l'odore dell'erba appena tagliata.
Forse amavo troppo.
Amo a modo mio,
amo tutto,
persone,oggetti,sensazioni,momenti,ricordi.
Puoi amare una sensazione?
Da quello che ho imparato sulla mia pelle,io che amo la vita,amo ogni momento che la caratterizza,ogni attimo goduto,la sensazione che provo nel godermi quell'attimo è la parte più bella di quandi arrivo a fine giornata.
Potrò anche considerarmi strana,ma amo anche essere strana,
non essere come gli altri ma costruire una mia personalità.
«è facile tornare con le tante stanche pecore bianche! Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!»
Non capisco perchè molte persone intendono la parola "amore" solo come quel sentimento che provi verso il tuo partner.
Non potete amare la vostra squadra del cuore, nuotare,viaggiare o la politica?
Cosa c'è di male nell'amare la proprio casa,un giardino ricoperto da un immenso tappeto di fiori appena sbocciati?
Ad esempio amare il fatto di considerarsi persone libere da ogni costrizione sociale.
Non la consideri una forma di libertà che cammina di paripasso con l'amore ,essere se stesso?

Riaffiorano in mente tutti i ricordi delle superiori, una ragazza piena di sogni, che ancora devo realizzare,
il suo amore disinteressato per la filosofia la letteratura e la psicologia. Con i suoi look stravaganti, ogni giorno sperimentava sempre qualcosa di diverso.
E ora invece? Cosa voglio dalla vita non lo so più.
Ho preso questa decisione, sono qui in mezzo ad una rapina e senza rendermene conto ho causato del male a le persona che amo,alla mia famiglia e a Patricia.

Devo smetterla di importunarmi il cervello,volevo rilassarmi,volevo correre e volevo stare in compagnia di Berlino. Andai verso la sua camera per chiedergli se avesse voglia di correre insieme a me. Nel frattempo mi vennero in mente le su parole di oggi,quando eravamo nel letto dopo aver fattol'amore.

FLASHBACK \6 ORE PRIMA 

-non pensi che dovremmo dirglielo?-

Avevo ancora la testa poggiata sul suo petto, credo che potrei abituarmi alle sue mani nei miei capelli, era davvero rilassante.

-quindi è una cosa seria tra di noi? -
non sapevo come potesse prenderla per questa mia domanda,non so se con me intende fare sul serio o è stata una botta e via.
Stava ridendo e sentivo il suo petto vibrare.
-ragazzina,ormai non si scappa più, sei mia- mi provocava lo stesso effetto a distanza di 2 mesi, aveva la capacità di mettermi in imbarazzo facendo diventare le mie guance rosse.

Arrivai verso la sua porta,bussai e venne ad aprirmi un Berlino tutto  sorridente.

-Berlino è successo qualcosa?sei stranamente sorridente-

-ragazzina mi fa ridere il fatto che tu neanche a distanza di 24h sia qui- mi verrebbe voglia di sferrargli un pugno su quel sorrisino.

-possibile che sei così sicuro di te?-

-dai scema dimmi cosa vuoi- venne verso di me e mi diede un bacio. Ora casualmente non vorrei più sferrargli un pugno in faccia.

-stavo pensando che magari potremmo dire a tutti,di noi- ero agitata e tentennavo e non sapevo il perchè,il cuore mi batteva all'impazzata. 

Corrucciò la fronte facendo un'espressione divertita nel vedermi in quella situazione. Lasciai che fu lui a prendere parola.

-eri stata tu stessa a dirmi che volevi aspettare-  aveva le mani in tasca e piano piano avanzava verso di me che ero ancora vicino alla porta.

-si lo so,però ho riflettuto sulle tue parole di stamattina- provavo imbarazzo se avessi dovuto riprendere quel discorso,mi limitai ad essere vaga.

Con un sorriso sghembo disse -non mi ricordo cosa ti abbia detto,mi rinfreschi la memoria per favore?- 

BASTARDO LO STA FACENDO APPOSTA.

Incrociai le braccia al petto e assottigliai gli occhi -Signor Berlino io invece sono sicura che se le chiedessi il colore del mio intimo lei se lo ricorda o mi sbaglio?-

-ragazzina non sbagli affatto- si stava avvicinando pericolosamente e indietreggiai sbattendo la schiena alla porta.

-Berlino è possibile che ogni volta le nostre conversazioni sfocino nel sesso?-

-ragazzina è perchè mi fai impazzire- mi vennero i brividi quando il suo naso sfiorò il mio collo.

-sono venuta qui per chiederti altro-interruppi quel momento staccandomi da lui e lo sorpassai.

Sbuffò rassegnato -dimmi-  

-volevo andare a correre vuoi venire con me?- 

-si,basta che non finisce come l'ultima volta- roteo gli occhi e iniziò a cacciarsi la giacca con un movimento elegante.

-sei il vecchietto più sexi che abbia mai visto-

-ragazzina la finisci di stuzzicarmi?-si sbottonò i polsini - e per quanto riguarda quello che mi hai detto prima,se ci tieni stasera a cena glielo diciamo- 

Saltellai contenta verso di lui mettendogli le braccia intorno al collo e gli lasciai un bacio sulla guancia. 

-vado a cambiarmi ci vediamo sotto?- si limitò ad annuire e a sorridere.

Appena uscita dalla sua camera tirai un sospiro di sollievo. Ero felice che non avrei più mentito a loro che ormai erano diventati la mia famiglia.

SPAZIO AUTRICE 

Ciao,ragazzi come va?mi farebbe piacere se mi faceste sapere cosa ne pensiate dell storia!

La parte che avete letto in corsivo mi è venuta in mente una sera quando non riuscivo a prendere sonno.Spero che l'abbiate apprezzata,un bacio,grazie a tutti per le visualizzazioni.💖 

𝗖𝗛𝗜 𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗦𝗢𝗙𝗙𝗥𝗘 𝗦𝗘𝗠𝗣𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗣𝗜𝗨̀/𝓑𝓮𝓻𝓵𝓲𝓷𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora