capitolo 24

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Vederla lì inerme su un lettino come un vegetale scaturisce in me la voglia di fregarmene della rapina e portarla in un ospedale.
Non posso, ma lo vorrei tanto, per lei e per il bambino.

Il professore ha provato a contrattare con la polizia ma ovviamente noi non avremmo guadagnato nulla.

Nairobi si trova ancora sotto effetto dell'anestetico, intubata.
È stata "operata" non meno di quattro ore fa non credo che si sveglierà subito.

Provo a parlarle prendo le la mano e agganciandola alla mia, sedendomi su una sedia di fianco.

-ehi Nairobi, lo sai che sei una figona anche così?- eccole le maledette lacrime, vi odio.

-probabilmente non mi sentirai, ma io voorri tanto che tu ti svegliassi subito..-

-è per questo motivo che non ti ho voluto far assistere mentre le toglievamo il proiettile- Berlino sbuca da dietro una libreria in legno e lo guardo titubante.

-se qualcosa fosse andato storto non volevo che tu vedessi-

- io volevo assistere lo stesso, non me ne frega che ora dirai "è stato per il tuo bene".. mi sono smepre salvaguardata da ogni male da sola, contando sulle mie forze, so i miei limiti e se ti ho detto  che potevo assistere era la verità-

mi alzo da quella maledetta sedia per andargli in contro

-devi essere sempre così testarda? Lo capisci che ho fatto questo per te?-

-che cazzo significa?ora io sono qui e non è la stessa cosa?-

-no, perché non potevo perdonarmi di vederti in delle condizioni strazianti, non voglio vederti soffrire, non voglio vederti piangere.. era come se mi potessi sentire repsonsabile-

mi avvicino ulteriormente guardandolo dritto negli occhi
-lo sai che non sei tu il responsabile ma solo quell'ispettrice-

-responsabile su di te.. lo so che non vuoi che gli altri si occupino di te ma io si lo voglio e non me ne frega niente se tu sarai in disaccordo....io voglio potreggerti, amarti come posso e questo è la mia dimostrazione.. voglio prendermi cura di te-

-per quanto siano belle le tue parole questo non giustifica il tuo comportamento-

-perché devi sempre rendere tutto più difficile?mi sto dichiarando a cuore aperto e sai  quanto è difficile per me esternare i miei sentimenti-

-Berlino come puoi fidarti di una di cui non sai nemmeno il nome?in fin dei conti non mi conosci neanche-

-a me non interessa come ti chiami, io mi sono innammorato di quello che c'è qui dentro- con le su dita percorre la mia tempia

-ma soprattutto di loro- scende verso le labbra ed è un bacio che aspettavamo entrambi da tempo, era voluto fortemente.

-perché quando ci sei tu la me razionale se ne va a farsi fottere?-

-non lo so ragazzina, non lo so-

Dopo averlo salutato con un altro bacio, usciamo dalla stanza per far riposare Nairobi.

Gandía tenta di uccidere Nairobi, che seppur ancora a letto ormai respira autonomamente, la ragazza oppone resistenza e riesce a ferirlo con una siringa, così la guardia scappa prima dell'arrivo degli altri membri della banda.

Poco dopo riesce quasi a uccidere anche Helsinki impiccandolo prima di dileguarsi tra i cunicoli della Banca, ma il serbo viene salvato appena in tempo da Tokyo e Bogotà.

Nel frattempo il Professore impone ad Alicia Sierra di annunciare per mezzo della stampa l'inizio di una tregua con conseguente consegna di cibo davanti alla Banca.

Gandía blocca le connessioni esterne perciò il Professore non ha più la visuale sulla Banca e raggiunge la panic-room da dove chiama il colonnello Tamayo ottenendo il via libera (nonostante la tregua) a farsi giustizia da solo per mezzo dell'armamento militare lì nascosto.

Il Professore, avvisato da Antoñanzas, cerca di mettere in guardia Tokyo ma la ragazza in quel momento viene colpita alle spalle da Gandía.

......
-Tokio dove sei, perché non mi rispondi?-

Sentivo Palermo che cercava di comunicare con Tokio ma lei non rispondeva,avevo paura per leibdi solito risponde subito.

Non so per quale motivo il Professore ha deciso di liberare e far ritornare nella banda Palermo,se Gandía è scappato è colpa sua.

-Palermo,Palermo cazzo rispondi-

-professore, ci sono-

-Gandia credo che abbia preso Tokio, ma non so dove l'abbia portata-

-professore ci divideremo e ispezoonareko da cima a fondo la riserva-

-ottimo, io cerco di capire dove l'abbia potuta nascondere-

Io Denver e Río ci mettiamo alla ricerca di Gandía, Stoccolma e Helsinki portano gli ostaggi nella biblioteca guidati di nuovo da Palermo mentre Nairobi e Bogotá scendono nella fonderia a controllare il lavoro degli “operai”.

Mentre siamo nell'ascensore Gandía ci lancia contro una granata che esplode.

All'improvviso non sento più nulla, vedo fumo ovunque e una figura maschile che tenta di sollevarmi.

-amore, amore sono io-

Riapro gli occhi dopo non so quanto tempo e quello che vedo intorno a me sembra la scena di un videogame.

Gandía esce di nuovo fuori da una porta e spara all'impazzata.
Con l'arrivo di Bogotá e Stoccolma dall'altro lato del corridoio lo mettono in fuga e dove va non si sa.

Mi rialzo appoggiandomi Berlino il qule non accenna a distogliere lo sguardo da me neanche a pagarlo.

-sto bene, non devi preoccuparti-

-non devo preoccuparmi? ti hanno lanciato una granata addosso-

-puoi controllarmi tu stesso.. non riporto ferite, i caschi e i giubbotti antiproiettile hanno contenuto l'esplosione-

Riprendo la mia m-16 e andiamo ad aiutare il resto della banda.

𝗖𝗛𝗜 𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗦𝗢𝗙𝗙𝗥𝗘 𝗦𝗘𝗠𝗣𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗣𝗜𝗨̀/𝓑𝓮𝓻𝓵𝓲𝓷𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora