01.🏈

138 6 0
                                    

Una splendida giornata soleggiata illuminava il campus universitario in quella mattinata di Febbraio. Anche se non tutti gli studenti camminavano tranquillamente nelle stradine adiacenti agli edifici; passi veloci si udivano nei pressi della facoltà d'arte: Mar era nuovamente in ritardo per le lezioni che si stavano svolgendo all'ultimo piano.
"Perché questo diavolo di ascensore non vuole muoversi?!" Si lamentò da sola continuando a premere il pulsante dell'ascensore ad una velocità supersonica. Lanciò uno sguardo al suo cellulare e lesse:

Park:
"Dove sei?! Ti presenterai o no?"

Si sentì passare una mano nei suoi capelli biondi e si voltò spaventata. Pensava di aver a che fare con il solito pervertito di turno.
"Milo! Ti sembra il modo di salutare? Che spavento." Sbuffó lei tornando a fissare l'ascensore. Il ragazzo più alto rise per prenderla in giro. Era il suo carattere da ragazzaccio di turno e lo si poteva ben notare anche dal suo modo di presentarsi: camicia sbottonata, cravatta allargata e classico percing sul naso.
"Anche oggi in ritardo Mar? Come diamine fai a non sentire la sveglia?"
La ragazza alzò gli occhi al cielo ma non si voltò verso Milo, lo trovava snervante in quella situazione.
"Wow vengo richiamata da te che neanche ti presenti alle lezioni, ora si che mi sento meglio." Sobbalzò una volta aperte le porre porte dell'ascensore; entrando si voltò verso il ragazzo "E poi...Tu non fai parte neache di questa facoltà!" L'ascensore finalmente si chiuse quando Milo era in procinto di dire qualcosa ma Mar riuscì a sentire un semplice "Hey tu!"
La ragazza riprese nuovamente il cellulare per rispondere al suo amico di corso Park.

Park:
"Dove sei?! Ti presenterai o no?"

Mar:
"Sono qui! Esco dall'ascensore e arrivo!"

Le porte dell'ascensore si aprirono dopo qualche secondo e la ragazza schizzò velocemente fuori come se avesse appena visto un ratto.
"Se mi perdo un'altra lezione non riuscirò a dare questo cavolo di esame!" Pensò lei ad alta voce poco prima di entrare in aula, senza rendersi conto che il cellulare le era caduto durante la corsa.

Milo ricevette uno schiaffo sulla testa da parte di Sip, il suo compagno di stanza.
"Sempre ad importunare le belle ragazze eh? Ma quando inizierai ad essere più serio?" Lo rimproverò portando le mani sui fianchi. Sip era un ragazzo di bell'aspetto: spalle larghe, capelli rasati che stavano bene solo su un visto come il suo e denti rigorosamente bianchi.
"Come se mi importasse qualcosa di queste noiose lezioni." Sbuffò lui appoggiandosi al muro adiacente agli ascensori.
Sip alzò gli occhi al cielo e lo colpì di nuovo. "Zuccone, se non ti piace studiare perché non lo dici a tuo padre e basta?" Milo fece per allontanarsi dall'amico ma si fermò riflettendo sulle parole di quest'ultimo, e sospirò amareggiato dopo qualche istante.
"Ci ho già provato, ma deve capirlo da solo che questo posto non fa per me, inoltre..." - prese una piccola pausa - "..la professoressa Pryat vuole vedermi nella sala ricevimenti. Forse è la volta buona che mi cacciano." E si avviò senza salutare.
"Che testa calda..." pensò Sip prima di entrare in ascensore.

La squadra di rugby dell'università si stava allenando sul campo principale. Il capitano della squadra, Bam, era il più taciturno di tutti, e nessuno capisse come fosse riuscito a diventare il capitano della squadra ufficiale dell'università, essendo solamente al suo secondo anno. Forse la sua bellezza e popolarità avevano contribuito a metterlo in quella posizione: mascella ben definita ed occhi vispi, marcati da spesse ma piccole sopracciglia corvine.
"Altri due giri di campo e poi in formazione." Disse freddamente dando poi il via ai suoi compagni.
L'unico a non partire fu Zaid, che osservava con sguardo arrogante il caposquadra.
"Cosa hai da guardare Zaid? Ho detto che dobbiamo fare due giri di campo."
"Sto aspettando che tu parta per primo, capitano." Rispose lui mostrando un sorrisetto di sfida. Tra i due non scorreva di certo buon sangue.
Bam lo guardò dritto negli occhi e dopo aver scosso leggermente la testa, iniziò a correre urtando la spalla di Zaid che, dopo un sorriso in risposta all'urto, iniziò a correre dietro il capitano.

Project U [BL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora