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Gli studenti entrarono nella sala ricevimenti già occupata da Drew, Green e Milo che erano seduti taciturni in lontananza. Restarono così composti fin quando non viderò entrare la professoressa Pryat, e da lì scattarono sull'attenti notando che la porta era stata chiusa in modo brusco da lei stessa.
Invitò gli studenti a sedersi e salì su un piedistallo, per mettersi in mostra ed essere ascoltata più chiaramente. La sua figura era piuttosto simpatica: si trattava di una donna di mezz'età piuttosto basa ma con tratti sinuosi e ben delineati. Lunghi capelli neri erano sempre raccolti in un enorme chignon, così grande da poterci nascondere un porta-penne; i suoi grossi occhiali rossi rendevano i suoi piccoli occhietti abnormi, senza di essi sarebbe una talpa.
"Studenti, siete tutti qui per far sì che le vostre vite prendano una retta via!" E tutti iniziarono a mostrare della vivida confusione tramite i loro sguardi. Non capivano perché la professoressa stesse parlando come se dovesse annunciare i futuri tributi degli Hunger Games.
"Come ben sapete, ogni fine semestre l'università organizza un progetto universitario a scopo di beneficenza, mettendo in mostra i propri talenti o svolgendo varie attività..." Ora la situazione sembrava più chiara per gli studenti che stavano seguendo attentamente il suo discorso.
"Dunque, per evitare di infliggervi una drastica punizione, tutti voi vi unirete a questo bellissimo progetto!" Sorrise lei mettendo in mostra i suoi denti sporchi di rossetto ma, purtroppo, non ottenne lo stesso sorriso da parte degli studenti che, anzi, sembravano contrariati.
"E se ci rifiutassimo?" Domandò Zaid. Lei lo interruppe subito con un semplice gesto della mano. Aveva già pianificato le possibili risposte da parte degli studenti.
"Beh, se uno solo di voi si rifiutasse... diciamo che tutte le attività che state svolgendo verrebbero cessate. Quindi niente più rubgy, basket, miss università ed altri club. In più, non potrete sostenere gli esami." Milo, ritenendosi soddisfatto, si alzò dalla sedia. Per uno come lui, il non poter svolgere gli esami, non è altro che da considerare una benedizione.
"Dunque, io non ho niente da perdere. Arrivederci!" Afferrò il suo zaino e si diresse verso l'uscita che però venne bloccata da Park.
"Ma sei stupido?! Non hai sentito che se uno di noi si ritira finiamo tutti quanti nei guai? Sei davvero così egoista?" Milo non lo stava ascoltando, si era perso nel suo sguardo e non riusciva a concentrarsi sulle parole dette dal ragazzo che in quel momento stava facendo da barricata davanti a lui. Milo posò il suo zaino e si voltò nuovamente verso la professoressa facendo cenno di proseguire.
"Per migliorare i vostri rapporti, nei giorni dispari di tutto il semestre, dovrete svolgere un incontro per discutere del progetto. Voglio che andiate d'accordo e che facciate fare una bella figura alla nostra università!" Terminò il suo discorso aspettandosi delle domande, ma non si aspettava di certo un così alto livello di dissenso.
"Io lavorare non questo scansafatiche? Mai!" Disse Green lanciando delle occhiatacce in direzione di Drew che, per risposta, gli fece delle pernacchie.
"Non esiste che io lavori con una ladruncola!" Sbuffò Mar guardando nella direzione di Leyn, che, dal canto suo, sembrava annoiata.
"Almeno lei si presenta in orario alle lezioni." La difese Milo ridacchiando.
"Almeno lei si presenta, alle lezioni." Intervenne Kat per difendere la sua compagna di corso.
In pochi minuti iniziò un trambusto da parte di tutti, mostrando i loro dissapori nel lavorare in squadra per ben sei mesi.
La professoressa agitò nuovamente le mani per attirare l'attenzione su di sé, il che le risultava abbastanza semplice, era un tale personaggio.
"Purtroppo su questo dovrete farci l'abitudine! Da oggi siete una squadra! Bam saprà sicuramente come gestirvi! Giusto capitano?" Una volta notato che Zaid non stava assistendo con un'espressione entusiasta, concluse con una risatina.
"Iniziate già a discuterne! Per qualsiasi altra domanda, mi trovate nel mio ufficio! Mi raccomando, fate un buon lavoro!" E li salutò uscendo dalla sala chiudendosi la porta alle sue spalle. Ora era tutto in mano loro.

Gli studenti si scambiarono dei silenziosi sguardi aspettando che qualcuno parlasse. Ci fu qualche ticchettio di orologio prima che qualcuno dicesse qualcosa. Fu proprio Drew ad alzare la mano per primo attirando le attenzioni su di sé.
Il suo sguardo si poggiò sulla figura di Kat che stava aspettando il suo intervento.
"Posso avere il tuo numero?" Sorrise lui mentre gli altri sbuffarono e borbottarono cose come "Non ci posso credere." "Sei sempre il solito." "Ma ti sembra il caso?"
Mar alzò lo sguardo verso il calendario e fece mente locale. "Oggi è iniziato il secondo semestre..." Park si portò una mano sul volto mentre Green iniziò a camminare frettolosamente avanti e indietro per la sala.
"Perché sembrate così disperati? Significa che abbiamo ben sei mesi per organizzare qualcosa!" Disse Win cercando di essere positivo, anzi, fin troppo positivo per i gusti altrui.
Leyn sorrise ironicamente e si appoggiò vicino ad un pilastro presente in sala. Ci diede qualche colpetto sopra, staccando anche un po' di intonaco prima di rispondere.
"Questo significa, appunto, che dobbiamo stare sei mesi insieme e collaborare." Sullo sfondo si vedeva Green indicarla, facendo allusione al fatto che avesse perfettamente ragione.
Bam, prendendo il posto dove prima vi era la professoressa, poggiò il suo casco sopra al tavolo, attirando l'attenzione con un tonfo sordo.
"E quale sarebbe la vostra soluzione? Non fare niente per i prossimi sei mesi e finire fuori corso? Dobbiamo pensare a qualcosa da fare." Disse lui bruscamente con un tono autoritario.
Zaid, infastidito dalla presunzione del compagno di squadra, si piazzò davanti ad esso con aria di sfida.
"Hey, chi ti ha nominato capo anche qui?"
Venne, però, subito richiamato da Win che aveva già assistito alla loro precedente discussione.
"Non parlargli così. È per colpa tua se siete finiti qui voi due." Non menzionando il fatto che anche lui fu lì a causa loro, ma visto che era stata una sua scelta mettersi in mezzo, pensò che fu inutile menzionarsi.
Zaid voltò il capo verso di lui, dandogli un rapido sguardo dalla testa ai piedi e si voltò ridacchiando.
Bam lanciò un'occhiataccia a Win: "Non ho bisogno di avvocati difensori, grazie mille." Ed il suo sguardo si spostò poi verso Zaid.
"La professoressa ha detto che saprei come gestirvi no? Quindi adesso pensiamo a qualcosa da fare."
Nuovamente iniziarono a borbottare qualcosa a bassa voce. Kat, stufa di questi continui lamenti, si alzò per dirigersi al fianco di Bam che in quel momento era nel pieno di un silenzio imbarazzante.
"Innanzitutto..." - disse lei sorridendo al compagno - "Dobbiamo stabilire gli orari in cui svolgere gli incontri! La professoressa ha già stabilito che sarà svolto tutto nei giorni dispari e dunque... Lunedì, Mercoledì e Venerdì! Voi a che ora siete disponibili?" Tutti i ragazzi, ad eccezione di Park che era vicino a Mar, si precipitarono davanti a lei.
"Quando vuoi tu!!! Siamo tutti disponibili!!"
Leyn alzò gli occhi al cielo e si sedette lontano dal resto della marmaglia.

Dopo aver stabilito gli orari degli incontri ed essersi scambiati i numeri di telefono con Kat, lei lasciò spazio a Bam per parlare in quanto "caposquadra" ma, a sorpresa, lui stesso afferrò il polso della ragazza.
"Penso che sia meglio se sia tu a dirigere tutti noi." Mostrò un flebile sorriso mentre Zaid assistiva incredulo. Bam era il tipico testone che non concedeva a nessuno di prendersi delle responsabilità anche per lui, di solito era sempre abituato ad essere il leader di qualsiasi attività facesse.
Kat, presa alla sprovvista, sorrise e notando i consensi degli altri ragazzi del gruppo, annuì.

Passò un'oretta da quando vennero chiusi là dentro e decisero che fosse il tempo giusto anche per le future riunioni.
"Adesso mi ridai il cellulare?" Chiese Mar notando che stavano tutti per lasciare la sala ricevimenti per dirigersi chissà dove.
Leyn sbuffò lanciandole il telefono sulla sedia accanto, dopodiché uscì dalla stanza.
"Che ragazza strana..." si domandò Park.
Prima di uscire, quest'ultimo venne fermato da Milo, che, con la scusa di chiedergli l'orario, afferrò il suo telefono.
"Ma cosa avete tutti oggi che prendete i telefoni senza chiedere?" Sbuffò lui. Dopo aver digitato qualcosa, Milo glielo restituì.
"Eccoti il mio numero." E si incamminò verso l'uscita come se nulla fosse accaduto.
Park, confuso dalle azioni del ragazzo, distolse lo sguardo dal suo telefono, rivolgendolo in direzione di Milo.
"Ma non ho detto che avrei voluto il tuo numero..." Milo, senza voltarsi, agitò in alto la mano ed esclamò: "Ti servirà, vedrai." E scomparve imboccando il corridoio sulla destra. "Che montato." Disse Park alzando gli occhi al cielo, ma non prima di mostrare un flebile sorriso.

Con ormai la sala vuota, Win si avvicinò a Bam per parlargli. Gli toccò la spalla e, come per istinto, Bam si voltò afferrandogli il polso. Quando notò che si trattasse semplicemente di Win, si calmò.
"Non c'è bisogno di essere così impulsivi..." disse Win notando che il ragazzo lasciò lentamente la presa.
"Cosa c'è?" Chiese Bam disturbato.
"Volevo sapere come stai, sai, il fatto che devi collaborare con Zaid. Non sembrate svolgere un buon teamwork." Bam lo fissò dritto negli occhi, facendo percepire la sua rabbia. Non gli piaceva la gente che si immischiava nei suoi affari, ed anche se appena conosciuto, Win non faceva eccezioni.
"Il nostro teamwork non è affare tuo. E non puoi dedurlo da una semplice discussione, mi avrai visto solo questa volta." Afferrò il suo casco e, urtando la spalla di Win, si allontanò dalla sala. Win lasciò cadere il suo sketchbook che, aprendosi, mise in bella mostra i disegni che raffiguravano Bam, il campo da rugby e tante altre cose a loro correlate.
"Purtroppo... non ti ho visto solo questa volta." Disse lui tra sé e sè raccogliendo lo sketchbook lentamente. Gli balenò per la testa il pensiero che forse aveva visto Bam sorridere mentre lo urtava, e questo lo spinse a restare positivo.

[To be Continued]

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