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Park mise a soqquadro il suo stesso armadio, non sapeva cosa diamine indossare e Milo sarebbe stato lì tra pochi minuti. Sbuffò vedendo l'ennesimo paio di pantaloni che non soddisfaceva le sue esigenze: troppo stretto, troppo largo, vita troppo bassa, brutto colore. Si chiese anche perché avesse addirittura comprato indumenti del genere. Afferrò un pantalone tartan dal colore rosso sangue ed infilo i suoi scarponcini. Afferrò una maglietta nera con una piccola scritta sul taschino "you can do it!" Come se fosse un promemoria per sé stesso, forse la stava prendendo troppo seriamente. Si voltò verso lo specchio ed indossò la giacca di pelle di Milo per concludere; osservò la sua stanza completamente in disordine pensando che sicuramente ne valesse la pena perché si piaceva veramente tanto vestito così. Improvvisamente spalancò gli occhi, aveva appena realizzato che era vestito proprio come Milo si vestiva di solito. Ora capiva perché si piaceva così tanto, ma non lo avrebbe ammesso a sé stesso.
Non ebbe neanche il tempo materiale di cambiarsi che sentì bussare alla sua porta: panico. Si fece spazio tra la massa di vestiti sparpagliati sul pavimento e aprì leggermente la porta vedendo l'alta figura di Milo con il suo classico stile, anzi, Park si mostrò un po' deluso dal suo scarso impegno nella scelta del vestiario, sembrava un normale outfit per andare in giro al parco. Sgattaiolò dalla porta socchiusa per non far vedere la camera in disordine e si piazzò davanti a Milo che assistette divertito.
"Ho notato un po' di casino, cosa dirà il tuo compagno di stanza quando tornerà vedendo quel macello?" Ridacchiò lui mentre sul viso di Park comparve un rossore di imbarazzo, pensava di esser riuscito a nascondere il disastro in camera sua, ma nulla sfugge all'occhio di Milo.
"Non ho un compagno di stanza, è solo mio l'appartamento." Rispose lui frettolosamente facendosi strada verso le scale seguito da un Milo piuttosto divertito.

Win e Bam erano con Green davanti alla porta di camera sua; il ragazzo si mostrò parecchio preoccupato, avendo paura che dall'altro lato della porta potesse celarsi Key pronto a colpire. Bam aprì la porta facendo gesto ai due ragazzi di stare fuori e le paranoie di Green si alleggerirono nel vedere la sua camera perfettamente intatta.
Win rimase stupito da quanto camera sua fosse effettivamente...verde, pensava che nome più azzeccato di Green non ci fosse.
Trovarono un biglietto sul tavolo e ciò fece accapponare la pelle del ragazzo, le sue paranoie erano riaffiorate in un batter d'occhio. Bam afferrò il biglietto e tranquillizzò tutti leggendo che era a nome di Tom, annunciando che sarebbe tornato sul tardi e di non aspettarlo sveglio.
"Quindi chiuditi a chiave, tanto Tom dovrebbe avere il suo doppione di chiavi giusto?" Green annuì timidamente con lo sguardo fisso nel vuoto.
"Domani mattina verremmo a prenderti per accompagnarti a lezione, non preoccuparti." Disse Win accarezzandogli il braccio. Vedendoli allontanarsi, Green li fermò chiedendo di non dire nulla a Drew riguardo quello che stava accadendo e li salutò chiudendo la porta alle loro spalle.
Green si fece una doccia veloce e dopo essersi messo il pigiama, si infilò sotto le coperte. Iniziò a tremare prestando attenzione ad ogni minimo rumore proveniente al di fuori della stanza; si assicurò di essere talmente in silenzio da far rieccheggiare i suoi pensieri paranoici nella stanza. Si coricò mettendosi il cuscino sulla testa, così sarebbe riuscito a dormire, o almeno così sperava.

Milo e Park si trovarono seduti al tavolo di Kirio's Pub, il che mandava segnali negativi a Park se pensava a ciò che accadde tra Win e Bam in quel pub. Sbuffò guardandosi intorno, sperava in qualcosa di più carino e sofisticato per un appuntamento e invece, scrutando il locale, poteva notare solo persone che sghignazzavano e ruttavano, insomma, non il massimo.
Milo sorseggiò la birra dal suo boccale mentre Park osservava in silenzio il resto della gente, ma la sua attenzione venne richiamata dalla mano del ragazzo sventolata davanti ai suoi occhi.
"Ti starai chiedendo perché ti ho portato in un posto come questo, giusto?" Park sobbalzò, iniziando a preoccuparsi che il ragazzo potesse leggergli nella mente ma non ebbe tempo di rispondere che rimase sorpreso nel vedere le mani di Milo sopra le sue.
"Perché è qui che si terrà la battaglia delle band. Ed è qui che mio padre si pentirà di aver insultato la musica e te." Il ragazzo sorrise facendo arrossire il più piccolo, anche se, grazie alle luci violacee della sala, riuscì a non mostarsi imbarazzato.
Il telefono di Milo vibrò, mostrando il nome di Sip sulla schermata della chiamata. Come per nasconderlo, Milo afferrò il telefono dicendo di dover rispondere perché si trattava di un'urgenza e, sebbene a Park non andasse a genio questo giochetto, annuì lentamente.
Park si ritrovò da solo in quel colorato ma triste pub. Afferrò il suo cellulare per parlare con Mar, avvertendola della situazione e della presenza insistente di Sip nella sua mente. La risposta della ragazza fu lampante; iniziò a dirgli che doveva calmarsi e che era tutto nella sua testa, non c'era alcun bisogno di preoccuparsi così tanto. Le venne anche in mente la questione che avrebbe dovuto chiedere a Leyn, ed essendo in camera con lei, ne approfittò cogliendo la palla al balzo.

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