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Passò un'oretta da quando Leyn decise di uscire dal bagno. Il tutto era taciturno, decise di aprire lentamente la porta per capire dove fossero le sue compagne di stanza e le trovò appisolate accanto alla parete dove vi era situata la porta. Cercò di sgattaiolare fuori silenziosamente ma Kat aprì gli occhi non appena sentì lo scricchiolare del parquet.
"Hey, sei uscita finalmente." Si strofinò gli occhi e svegliò Mar che dopo un'enorme sbadiglio poggiò il suo sguardo sulla ragazza dai capelli blu.
"Già. Iniziava a fare caldo lì dentro." E si voltò per dirigersi verso il proprio letto ma Mar riuscì a fermarla richiamandola dolcemente.
"Mi dispiace, non avrei dovuto dire quelle cose. Ero in un impeto di rabbia." Si scusò la ragazza. Leyn si voltò lentamente e tornò indietro, sedendosi davanti alle ragazze, fece segno che andava tutto bene. Piombò il silenzio per qualche secondo, ma dallo sguardo imbarazzato di Leyn si poteva dedurre che stesse per dire qualcosa e le altre stavano solo aspettando.
"Scusatemi voi. Sono stata aggressiva, solo che..." - prese una pausa sbuffando, sembrava non voler ammettere quello che stesse per dire - "Non mi sono mai andate a genio le ragazze carine come voi, mi sono sempre sentita inferiore e ghettizzata. Insomma guardatevi: alte, slanciate, di bell'aspetto." Mar la fissò con uno sguardo pieno di rimorso per le parole dette in precedenza. Pensò che forse fu quello il motivo per lui le rubò il telefono la prima volta e, come se Leyn le avesse letto nella mente, ammise che fu proprio quella la reale motivazione che la spinse a rubarle lo smartphone. Kat osservò la ragazza con uno sguardo furioso, non tanto per la motivazione data dalla ragazza, ma per la sua poca autostima. Iniziò a farle un discorso su quanto fosse in realtà una bella ragazza e che non dovesse sentirsi assolutamente così, soprattutto perché adesso erano amiche. Non appena menzionò il fatto di essere amiche, Leyn guardò altrove, non voleva mostar loro che stesse per piangere. Le due ragazze della facoltà d'arte si scambiarono un cenno con la testa ed abbracciarono la ragazza che rimase sorpresa dall'affetto dimostrato. Si sentì al sicuro, stava comprendendo che, come la stessa Kat disse, erano un gruppo e dovevano comportarsi da tali, ciò significava che poteva mostrarsi vulnerabile, almeno a loro.
"Non pensare mai più ad una cosa del genere." Disse Mar stringendola forte. La ragazza cercò di staccarsi dalle altre affermando che stessero esagerando e che fossero troppo sdolcinate ma poco dopo un timido sorriso si fece spazio tra le sue guance.
"Quindi... Pigiama party stasera?" Suggerì Kat timidamente. Leyn alzò gli occhi al cielo poco prima di annuire, facendo scattare una reazione esuberante da parte delle due ragazze.

Il giorno successivo, Park si trovò davanti all'edificio del dormitorio di Win. Mar non dava segni di vita, evidentemente stava ancora dormendo considerando che non si presentò alle lezioni. Non sentiva neanche Win da quando fu riportato in camera da Bam, dimostrandosi preoccupato nei confronti dell'amico. Salì rapidamente le scale che lo portarono di fronte alla porta del dormitorio: bussò tre volte ma senza nessuna risposta. Poco prima di bussare una quarta, la porta si aprì lentamente mostrando il volto incupito di Win. I suoi occhi erano consumati dalle lacrime, mostrando delle vivide occhiaie ed il naso arrossato. Park assistette silenziosamente con sguardo scioccato, aveva l'aria tipica di una persona che ritorna da un funerale. Chiese gentilmente cosa fosse successo e Win gli fece cenno di entrare. Fece accomodare l'amico su una delle sedie adiacenti al tavolo e poi si buttò a peso morto sul letto, con la faccia rivolta verso il cuscino. Si respirava un'aria pesante in quella stanza buia piombata nel silenzio, interrotto ogni tanto da qualche singhiozzo del ragazzo. Park si alzò lentamente dalla sedia per avvicinarsi all'amico, anche se non sapeva bene come iniziare una conversazione con lui in quelle condizioni.
"Win, ti va di raccontarmi cosa è successo?" Win si voltò verso di lui e prima di poter dire qualsiasi parola, scoppiò a piangere nuovamente.
"Oh no, ho bisogno di sostegno non sono bravo in queste cose." Digitò un numero di telefono e dopo aver urlato per qualche minuto, riattaccò.

Green era seduto in uno dei giardinetti della sua facoltà di lingue a studiare quando sentì la strana sensazione di essere osservato e si voltò, vedendo un flash che gli abbagliò gli occhi per un istante. Scosse la testa e dopo aver sbattuto gli occhi realizzò che si trattasse di Drew.
"Chissà perché ogni volta che ho la sensazione di essere osservato spunti tu." Drew sorrise senza rispondere e gli porse la foto appena scattate con la sua polaroid. Green inarcò le sopracciglia notando che la foto uscì veramente bene. La fissò per qualche altro secondo, ammettendo a se stesso che Drew aveva qualche talento alla fine.
"Come mai sei qui?" Chiese Green mettendosi la fotografia nel tascino della camicia. Drew scosse la testa passandosi una mano nei suoi corti capelli.
"Stavo andando da Bam, è successo un altro casino con Win." Green chiuse il suo libro di letteratura per prestare completamente attenzione.
"Un altro casino? Ma stanno almeno insieme quei due?" Sbuffò lui. Drew mostrò un sorrisetto e si alzò dalla panchina per stiracchiarsi.
"Vuoi venire con me?" Chiese Drew gentilmente aspettandosi un rifiuto da parte dell'altro che, invece, accettò lasciandolo sorpreso ed entrambi si avviarono verso il dormitorio di Bam. Il ragazzo più basso cercò di avere una conversazione piuttosto vivace con Drew, cosa insolita per lui; ad un certo punto notò anche le sue lentiggini, chiedendosi se le avesse sempre avute.

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