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Win passò l'intera mattinata a dipingere nel suo dormitorio, senza neanche accorgersi che Wat, il suo compagno di stanza, era lì presente. Ormai aveva imparato a conviverci: quando Win disegnava, niente e nessuno poteva distogliere la sua attenzione dal proprio sketchbook semplicemente parlandogli. Wat era felice di avere un compagno di stanza così calmo e silenzioso, equilibrava il suo carattere che era completamente opposto. Notò, però, che Win non aveva neanche toccato il proprio pranzo e questa cosa lo infastidiva parecchio. Era in procinto di alzarsi e ricordargli che deve pur sempre mangiare qualcosa per continuare a disegnare, ma qualcuno bussò alla porta e andò ad aprire borbottando qualcosa.

Wat spalancò gli occhi nel vedere Bam sulla soglia, poi lo sguardo di stupore si tramutò in rabbia.
"Che bella faccia tosta che hai nel venire qui dopo aver fatto finire il mio amico in punzione, Bam!" Win sobbalzò nell'udire il nome del capitano della squadra di rugby. Si alzò rapidamente e si diresse verso la porta, non riuscendo a capire perché il ragazzo fosse lì in camera sua.
"Wow, ti sei staccato dal dipinto semplicemente aprendo la porta?" Wat diede un'occhiata nella direzione di Bam, spiegando che neanche un terremoto avrebbe deconcentrato Win, figuriamoci una semplice bussata di porta.
Win, che come al solito si fece rosso, iniziò a dare piccoli schiaffi sulle spalle di Wat, per invitarlo a zittirsi ed andare via, tutto sotto gli occhi divertiti di Bam. Chiuse la porta alle sue spalle, ritrovandosi entrambi nel corridoio, per lasciare Wat da solo in camera, non aveva ipotizzato che forse sarebbe stati meglio il contrario.
"Come mai sei qui? È successo qualcosa?" Chiese Win avvolgendosi nel suo cardigan nero.
"Volevo chiederti se ti andasse di venire a pranzo con me." Win si immobilizzò con gli occhi spalancati. Si chiedeva il perché della richiesta improvvisa, anzi iniziò a domandarsi se Bam volesse pestarlo dopo avergli detto di farsi gli affari suoi qualche giorno prima.
"Perché lo chiedi a me?" Si chiese toccandosi la testa a causa del nervosismo.
"Perché mi va." Prese una breve pausa vedendo che l'altro non dava segnali e quindi si fece timido. "Quindi? Vieni?" Win annuì ed aprì la porta per salutare Wat.
Non ebbe neanche tempo di chiuderla che dal corridoio sbucò Zaid che si avvicinò ai due a braccia spalancate.
"Allora, si pranza belli miei?" Disse irritando il capitano. Win mostrò uno sguardo confuso misto alla delusione, pensava che sarebbero stati solo loro due, e dello stesso pensiero era anche Bam, che assisteva alla scena in maniera piuttosto colmo di rabbia ma preferì non dire niente, non voleva che Zaid capisse l'intento dell'invito a pranzo.

Mentre tutti erano in procinto di dirigersi verso le proprie mense, Kat mandò un messaggio a tutti quanti, menzionando di incontrarsi alla caffetteria centrale, in modo che fosse più comodo per tutti. Bam alzò gli occhi al cielo, non sapeva se esserne felice perché Zaid non avrebbe rovinato il pranzo tra lui e Win o se essere arrabbiato per il suo piano di uscire con Win miseramente andato a fumo.

In pochi minuti raggiunsero tutti la caffetteria e, come ormai abituati, Kat era già lì. Green si bloccò nel vedere Win, era ancora colmo di sensi di colpa nonostante il discorso di Tom, che rimase a pranzare da solo in mensa per permettere Green di raggiungere il suo gruppo. Ora si sentiva doppiamente in colpa. Park si sedette con aria confusa pensando che Kat fosse al corso di moda. La ragazza spiegò che aveva appena finito e le dispiacque di non esser andata a pranzo con lui, ma non aveva invitato lì tutti per questo.
"Ho parlato con la professoressa Pryat riguardo alle poche decisioni che abbiamo preso." Tutti furono sorpresi da ciò che aveva appena detto, anzi, erano quasi increduli. Milo chiedeva in continuazione di sputare il rospo, sotto questo punto di vista, forse, era il più curioso del gruppo.
"Ha sciolto gli incontri!" Prese una pausa per vedere le espressioni degli altri, che furono un misto di tristezza e confusione, ma riprese velocemente il discorso. "Li ha sciolti perché si fida di noi. Ha detto che l'idea del mini concerto e dell'allestimento le piace tantissimo! Quindi possiamo incontrarci dove e quando vogliamo, a patto che ogni due settimane le riportiamo gli aggiornamenti sul nostro lavoro." Concluse lei sorridente.
"Quindi siamo qui per...?" Leyn gesticolò confusa, in attesta di ricevere risposte che non tardarono ad arrivare.
"Per brindare tutti insieme e per creare finalmente un gruppo su WhatsApp. Sono stanca di mandarvi singoli messaggi a tutti." Ironizzò Kat finendo in una risata che venne ricambiata da tutti. Sembrava che l'avessero presa bene tutti, anzi, ne erano tutti entusiasti. Drew alzò nuovamente la mano per parlare, ma Green questa volta non lo contestò, anzi, non gli diede neanche peso e questo Drew lo notò a malincuore.
"Che ne dite se ci vedessimo noi ogni giorno al solito orario? Una sorta di club. Inoltre il laboratorio d'arte è stupendo!" Non sembrò una cattiva idea, la maggior parte di loro, tra cui la stessa Kat, sembravano interessati.
"E come vorresti chiamare questo club?" Chiese Mar curiosa; Drew la divertiva, perché non si sapeva mai se stesse per dire qualcosa di stupido o di seriamente intelligente.
Drew spalancò le mani e disse, come se fosse una formula magica "Project U!" Aggiunse inoltre che U stesse per "University." Impazzirono tutti, affermando che fosse un ottimo nome. Milo gli diede una pacca sulla spalla, dicendo che è la cosa più intelligente che gli abbia mai sentito dire da quando lo conosce. Bam, continuando a pensare al suo piano fallimentare con Win, stette con un'espressione imbronciata, quasi assente. Zaid non potè non approfittare di quella situazione per mettere il capitano in cattiva luce.
"Su Bam, non fare quella faccia! Cioè capisco che non ti piaccia l'idea di essere circondato da persone gay ma sii felice, perché grazie a tutti noi possiamo continuare ad allenarci!" Quell'intervento di Zaid, fatto a puro scopo provocatorio, fece piombare il silenzio tra di loro, scioccando particolarmente Win e Park, entrambi gay dichiarati. Se il primo, per una questione di timidezza non fece niente, Park fissò Bam dritto negli occhi.
"È così, Bam?" Il capitano della squadra di rugby non disse niente, guardò Win dritto negli occhi ignorando Park. Provò a dire qualcosa ma vedendo gli occhi lucidi di Win si immobilizzò. Non poteva credere che Zaid fosse riuscito a far piangere Win mettendo in mezzo informazioni false.
Kat fu presa dal panico, perché riusciva a percepire la tensione presente, avrebbe dovuto fare qualcosa per evitare che la situazione degenerasse ma Milo afferrò Bam per il colletto della camicia e lo portò al suo viso nonostante fosse lui il più basso tra i due.
"Se è vero che hai dei problemi, allora vattene. Lo dico per il tuo bene." Normalmente, Bam avrebbe aggredito chiunque si fosse rivolto a lui in quel modo ma, capendo la posizione in cui si trovava, preferì stare calmo. Milo lo lasciò per permettergli di andare via e dunque Bam afferrò le sue cose con rabbia e andò via, imprecando nella sua mente contro Zaid.
"Non male come prima riunione, vero?" Disse Zaid per sdrammatizzare, anche se nessuno in quel momento gli diede ascolto.
Kat sentì come se una voragine si fosse aperta nel suo stomaco, non era riuscita ad impedire che la situazione arrivasse fino a quel punto e questo la distruggeva. Mar, notando tutto ciò, si alzò bruscamente dal tavolo guardando nella direzione di Zaid colma di collera.
"E tu saresti suo amico?"
"Mai detto di esserlo, siamo compagni di squadra." rispose lui mettendo in mostra un sorriso che, ben presto, si sarebbe spento.
"Beh congratulazioni, sei al tuo secondo anno ed ancora non hai capito cosa vuol dire far parte di una squadra." Ed uscì dalla caffettiera per dirigersi verso i dormitori.

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