Cause I can't go on living in the memory of our song

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Eddie Kaspbrack

Sono passate 2 settimane dal mio ricovero in ospedale dopo, quella che spero sia stata l'ultima, battaglia contro IT.

I perdenti mi sono stato vicini per tutte e due le settimane, nonostante ognuno di loro avesse la sua vita privata da portare avanti.

Invece non ho visto mia moglie nemmeno una volta da quando sono qui, beh sarà stata impegnata...anche se ho rischiato di morire...

Finalmente mi lasciano uscire, anche se avrò bisogno di una sedia a rotelle e delle stampelle come sostegno per non sfordare troppo l'addome.

Dopo essermi messo dei vestiti che non riguardino camici o altro, qualcuno bussa alla mia porta.

"Eds, sono io."
Richie.

"È aperto." Dico e lui entra.

"Contento di poter uscire?" Mi dice e io annuisco.

In seguito cala un momento di silenzio imbarazzante fin quando...

"Senti..." diciamo all'unisono per poi ridacchiare.

"Vai prima tu." Dice lui.

Io sorrido e fisso la parete bianca davanti a me, per poi spostare lo sguardo su di lui, accanto a me.

"Siamo cresciuti parecchio da quell'ultima volta che ci vedemmo..."
Dico con un leggero sorriso stampato sulle labbra.

"Sei bello proprio come ti ricordavo."
Gli dico guardandolo negli occhi.

"Tu lo sei anche di più"
Mi sorride.

Arrossisco leggermente.
"in queste notti passate in ospedale ho sognato noi due da piccoli."
Gli dico.

"Anche io ho ripensato a molti momenti passati insieme..."
Dice lui con un leggero tono di malinconia.

"Io...sto con una donna che nemmeno amo, Rich...lei è praticamente MIA MADRE. E probabilmente mi tradisce anche..."
Dico.

"Che intendi dire con questo, Eds...?"
Chiede lui incerto di aver capito bene.

"Che io sono gay, Rich. Ma non ho mai trovato qualcuno che amassi quanto te, poi con mia madre che mi ha trascinato via di qui a forza perché scoprì, non so come, di noi due...non mi ha lasciato nemmeno in tempo di avvisare uno di voi...o salutarvi almeno..."
Dico.

"Aspe...quindi non te ne sei andato via senza dire nulla perché ti avessimo fatto qualcosa? Tua madre ti ha trascinato a New York solo perché stavamo insieme...?"
Chiede leggermente sconcertato.

Io mi limito ad annuire.

"Tu mi ami ancora, Eddie?"
Chiede lui all'improvviso.

Io arrossisco di colpo.
"Non ho mai smesso Rich."
Dico guardandolo negli occhi.

Lui ricambia il mio sguardo e si avvicina pericolosamente al mio viso, ma lo fermo.

"No...Rich...lasciamo tutto com'è per ora...non voglio fare lo stronzo che tradisce le persone..."
Dico leggermente dispiaciuto.

"Hai ragione, scusa..."
Dice abbassando leggermente lo sguardo.

Io gli prendo la mano e faccio intrecciare le nostre dita.
"Tranquillo"
Gli sorrido dolcemente.
Ma appena sentiamo la porta della camera aprirsi ci stacchiamo velocemente e vediamo spuntare un Bill stranamente felice per qualcosa che a quanto pare, ha intenzione di raccontarci.

My All (Reddie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora