I'd give my all for your love tonight

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Bill Denbrough

(Nel mentre che Rich e Eddie parlano nello scorso capitolo)

Finalmente riesco a staccare quella chiamata infernale e vado fuori, all'ingresso dell'ospedale, dove circa un'oretta fa avevo visto uscire Stan senza però vederlo tornare.

Quando esco lo trovo seduto su una panchina poco lontano con la testa tra le mani. Mi avvicino e catturò la sua attenzione.

"Hey, Uris" dico con un leggero sorriso stampato sulle labbra sedendomi poi accanto a lui.
Ma sembra che al suono della mia voce lui si sia impietrito.
Gira il viso di lato e si passa le mani sugli occhi. Quando finalmente mi degna di uno sguardo e capisco subito che stava piangendo.

"Senti...so che non sei mai stato il tipo da esternare le proprie emozioni, anche da piccolo ti tenevi spesso tutto dentro. All'epoca non capivo bene il perché, ma crescendo ho imparato che spesso le emozioni si tengono dentro magari non perché non ci si fida delle persone che ti circondano, ma magari per non infierire nelle loro vite con emozioni negative o troppo positive...
O magari per illudere noi stessi di non star provando quell'emozione."
Finito l'ultimo periodo della frase lo guardo dritto negli occhi e noto delle lacrime uscire da essi.
Poggio una mano sulla sua.

"Tutti abbiamo delle emozioni che vorremmo non provare e quindi teniamo dentro, come per nasconderle, seppellirle, soffocarle.
Magari perché le riteniamo un errore, magari perché fanno male, o peggio, sono conseguenze di una dura verità difficile da accettare. Ma tutti noi abbiamo bisogno di urlare e tirarle fuori, quindi Stan fallo ora o mai pi-"
Vengo interrotto da due labbra sulle mie e sgrano leggermente gli occhi per poi staccarmi.

"Io...merda merda merda. Scusami...meglio se vado via." Dice lui per poi alzarsi, ma io gli afferro il polso.

"Nom scusarti e torna a sederti, hai solo fatto quello che ho detto, ma ora devi parlarne sul serio, Stan." Dico serio.

È che sono confuso...quel suo gesto ha scatenato qualcosa di indefinibile in me...non so bene come prendere la situazione.

Lo sento sospirare e torna a sedersi.

"È da quando eravamo piccoli che provo qualcosa per te, Bill...non te ne sei mai reso conto perché eri troppo preso da Bev, da IT e da...Giorgie..." dice sussurrando l'ultimo nome.

"E da quando ci siamo rivisti...questa cosa non ha fatto che aumentare man mano che ricordavo..." dice.

Beh mi è successa più o meno la stessa cosa con Bev...

"Io...davvero non so cosa dire..." sussurro.

"Non devi dire nulla, Bill...semplicemente scusami."
Si alza per poi tornare dentro, cosa che faccio anch'io dopo una mezz'oretta circa.

My All (Reddie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora