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Mi rialzo con le poche forze che mi sono rimaste, anche perché i giramenti di testa sono aumentati.
Esco da quella casa maledetta, nella quale non dovevo lasciare Cheryl.
Nana Rose vedendomi tornare verso lei con le lacrime agli occhi e senza la sua adorata nipote, si lascia andare in un pianto disperato e cade della sua sedia a rotelle, portandosi poi le ginocchia al petto.
Corro verso di lei, ma non si lascia tocaare facilmente.
"È.. Morta?"
"Non lo so signora Blossom. Non c'è in camera sua" a quelle mie parole sento un altro e forte nodo in gola che piano piano mi inizia a soffocare e quindi decido di buttare tutto il dolore, che a quanto pare non era uscito del tutto. Mi sdraio anche io per terra abbracciando delicatamente Nana Rose e accompagnandolo in un tragico pianto straziante.
Dopo circa 10 minuti decido di alzarmi e aiuto l'anziana signora a fare lo stesso per poi adagiarla sulla sua sedia, che ormai la caratterizzava.
Lasciandole un dolce bacio per rassicurarla, proprio come faceva Cheryl, mi dirigo verso la mia moto. Sono stanca, devo riposare. Ho bisogno di tutte le mie forze per ritrovare la mia rossa.
Mentre sono in viaggio penso a dove possa essere in questo momento, con chi e cosa sta facendo. Ma soprattutto se è viva o morta.
Quando nella mia mente passa la parola morte ecco nuovamente un nodo alla gola, ma non è composto solo da dolore e tristezza ma anche da rabbia. Tanta rabbia e quindi accelero.
Arrivo alla mia roulotte circa 10 minuti dopo e davanti alla porta c'è l'ultima persona che pensavo di trovare...
"Che ci fai qui?"
"Possiamo parlarne dentro, qua fuori inizio a congelare"
Apro la porta ancora incredula di ciò che ho appena visto. Di ciò che mi sono trovata davanti. Ma perché è qua?
"OK. Ora dimmi perché eri davanti alla mia roulotte?"
"Mi sei mancata Toni. Volevo vederti, io ti amo ancora"
"Justin, ci siamo lasciati un mese fa perché non riuscivamo a stare più assieme dato che ciò che c'era tra noi si stava spezzando. Non puoi ora venirmi a dire che mi ami ancora"
"Ma l'ho capito subito dopo che te ne sei andata da me. Ho sbagliato a non darti ciò che volevi, ma ora sono qui e possiamo ricominciare tutto da capo. Promesso"
"No Justin, non rincominceremo un bel niente. Io non ti amo. Ti vedo come un amico e basta. Scusa se ti ho fatto fare chilometri per poi sentirti dire come risposta un no. Ma devi capirmi, io sono andata avanti con la mia vita. Ho conosciuto una persona. Non so cosa provo, ma penso che diventerà ancora più forte" non riesco a trattenere le lacrime, al solo pensiero che non potrei più riaverla al mio fianco sto male. Justin percepisce la mia frustrazione, mi conosce fin quando eravamo piccoli. Siamo cresciuti insieme come fratelli finché non abbiamo capito ciò che provavamo l'uno per l'altro.
"Che succede Toni? Perché piangi?"
"Non la trovo più"
"Chi? Chi non trovi più?"
"Quella persona?"
"Scusa Toni, ma non ti seguo"
"Cheryl... Non so dove sia. A casa sua non c'è e ieri stava molto male"
"Toni tranquilla, sarà dal dottore"
"No. Non è dal dottore! Penso che sua madre l'abbia picchiata e che ora si trovino assieme in un posto lontano"
"Oh.. Mi dispiace Toni. Se vuoi una mano a ritrovarla conta pure su di me"
Lo abbraccio forte. Nonostante tutto ritrovo il suo abbraccio ancora protettivo, un posto dove nessuno mi può fare del male, perché so che lui mi proteggerà sempre.
"Grazie" sussurro, mentre le lacrime piano piano diminuiscono.
"Di niente, ma ora devi riposarti. Ti preparo io il pranzo. Poi questo pomeriggio mi spiegherai meglio. Dobbiamo trovarla subito se è importante per te" è davvero un ragazzo d'oro. È disposto a tutto pur di rendermi felice e di questo ne sono molto grata.

"Era buonissima la pasta J"
"Lo so" dice modestamente
"Ma ora diamoci da fare Toni. Prima iniziamo, prima la troviamo, no?!"
"Si, hai ragione"
Gli spiego meglio la situazione e gli mostro anche una piantina di Riverdale, nel caso servisse.
"Proviamo in ospedale. Magari è lì"
"OK, ma ne dubito. Sua madre non è così stupida. Potrebbero insospettirsi i medici"

Arriviamo davanti all'edificio e prima di entrare Justin mi prende la mano e me la stringe. Non so cosa significhi quel gesto. Vuole tranquillizzarmi o riconquistarmi?
Toni concentrati, questo non è il problema.
Entriamo è chiediamo informazioni, ma come pensavo nessuno sa niente della mia rossa. Non è mai stata qua.

Mi si annebbia la mente. Dove potrebbe essere? Non mi viene in mente nessuno luogo dove potrebbe averla portata.
Ma se non l'avesse portata lei? Se fosse scappata da sola?
"Al fiume"
"Cosa?"
"Si, allo Sweetwater. Potrebbe essere lì. Corri Justin, muoviti"
Corro più veloce che posso verso la moto e parto subito seguita da Justin che va alla mia stessa velocità.
Percorrendo la strada che affiancata il fiume mi immagino Cheryl che cammina sulla riva ed accelero per arrivare al punto dove si era seduta quando disse che JJ era annegato per cercare di recuperare un suo guanto.
Scendo subito dalla moto e corro verso quel punto.
Eccola.
È lì. Da sola. Che guarda il vuoto.
"Cheryl" la rossa si gira e si alza velocemente venendomi incontro per poi racchiudermi in un abbraccio.
"Scusami. Scusami davvero tanto se ho ignorato i messaggi. Sono una stupid-" neanche il tempo di finire la frase che si fionda sulle mie labbra facendomi cancellare tutti i cattivi pensieri che fino a qualche secondo fa mi frullavano in testa. È un bacio lento, ma passionale. Appena si stacca si accorge di Justin e poi torna a guardarmi con una faccia stranita.
"Chi è lui?"
"È Justin"
"Ah.. Ciao Justin, sono Cheryl"
"Ciao Cheryl. Sono felice che vi siate ritrovate. Era molto in pensiero la mia Toni" cosa aveva appena detto? La sua Toni?
"La tua che?" si vede, Cheryl è gelosa. Ma resta comunque bellissima.
"Senti Justin.. Lei non è tua ok? Toni è la mia ragazza quindi stalle alla larga se non vuoi fare la fine di mia madre"
"Cheryl cosa stai dicendo? In che senso la fine di tua madre?"
Chiedo senza capire il senso di quelle parole.
La rossa mi guarda sorridendo.
"Ti spiego a casa"
"

guardami e sorridi [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora