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È passata già una settimana da quando il preside ci ha chiesto di fare il tema e ciò significa che oggi io e Cheryl dovremo consegnare i lavori.
Da quando me ne sono andata da casa sua la rossa non mi ha più cercata e un po' mi dispiaceva perché adoravo avere il suo sguardo su di me ed essere nei suoi pensieri, ma sicuramente aveva di meglio da fare.
Io ho scritto il mio tema e sono anche abbastanza soddisfatta. So che non conosco Cheryl e che quindi non sarà sicuramente la sua descrizione perfetta, ma non ho avuto opportunità di conoscerla. Se solo non si fosse comportata così quel giorno.
Vorrei proprio sentire quello che ha scritto su di me.
La campanella di inizio giornata è appena suonata e io mi incammino velocemente verso l'ufficio del preside per consegnare i fogli.
"Buongiorno signorina Topaz, si accomodi pure. Aspettiamo Cheryl Blossom assieme." il preside mi indicò una delle due poltrone davanti alla sua scrivania per poter aspettare la rossa più comodamente. Però non capivo il motivo dell'attesa. Ho consegnato il compito e dovevo andare in classe, cosa voleva di più?
"Allora, mi racconti come le è sembrata la punizione, Topaz"
"Sinceramente non saprei..." il preside mi guarava incuriosito "... Non ho avuto modo di conoscerla come avrei voluto per poter scrivere un tema che la descrivesse alla perfezione, ma ho cercato informazione dalle poche cose che ho visto. Però mi è piaciuta come punizione".
Ed è vero, mi è piaciuta perché non è stata come tutte le altre. Era originale. Molto originale.
La porta dell'ufficio si apre ed entra Cheryl. Non mi giro neanche per guardarla, non mi sono ancora ripresa dalle sue parole, che mi sono frullate in testa per tutta la settimana...
"Buongiorno signorina Blossom, si accomodi di fianco a Topaz".
La rossa mentre si siede sulla poltrona mi guarda e poi si rigira per iniziare a parlare con il preside.
"Buongiorno preside, ho svolto il compito, ma non alla perfezione. Ripasso dopo le lezioni per ritirarlo?" prende dei fogli dalla sua borsa e li poggia delicatamente sulla scrivania.
Il preside guarda entrambe con un sorriso mentre prende i fogli di Cheryl e inizia ad analizzarli. "No, non passerete a ritirarli perché li leggerete ora una davanti all'altra, così potrete sentire ciò che avete scritto"
Stava scherzando vero? Io non leggo. Non davanti a Cheryl. Sono cose troppo personali, sono pensieri miei.
"Signorina Topaz, vuole iniziare lei a leggere l'elaborato?" come se avessi altre opzioni... Prendo il mio tema ed inizio a leggerlo con una voce tremolante.

TEMA TONI TOPAZ

"Cheryl Blossom. Chi è Cheryl Blossom? Se non la conosci evidentemente non sei mai stato a Riverdale.
Cheryl Blossom è la rossa della scuola, la ragazza che tutti temono, la capitana della squadra delle cheerleader.
Ha un carattere freddo, forte. O almeno è quello che vuole far credere.
Qualche giorno fa ho avuto uno scontro ravvicinato con questa ragazza, la quale mi ha spinto contro gli armadietti per poter passare e poi be, ci siamo menate. Ero convintissima che quella ragazza fosse Cheryl Blossom. Tutti eravamo convinti che quella ragazza fosse Cheryl Blossom, ma non è così.
Cheryl non è così.
Se ti stai chiedendo il perché io sappia che non è così, te lo dico subito: per poter scrivere il tema che ci ha assegnato il preside io e Cheryl ci eravamo messe d'accordo per incontrarci a casa sua. Appena entrai lei non si accorse della mia presenza, era concentrata su sua nonna, alla quale continuava a sorridere, ma non con quel sorriso che si stampa in faccia prima di entrare a scuola, con un sorriso vero, pieno di gioia e gratitudine. I suoi occhi parlavano, facevano uscire emozioni, non erano gli occhi marroni che guardano ogni ragazzo che le passa davanti nei corridoi della scuola.
Cheryl Blossom è la tipica ragazza che usa una maschera per non farsi fare del male dalle persone, non so per quale motivo, ma lo fa. Tranne con sua nonna.
Appena le ho viste assieme ho sorriso. Ho sorriso perché mi sono ricordata dei momenti che passavo con la mia di nonna che è scomparsa quando avevo solo 6 anni e di quanto quella ragazza fosse bella anche se non indossava gli abiti che usa a scuola per mostrarsi. Quel giorno avevo addosso una felpa larga che la copriva fino a metà coscia e dei pantaloncini. I suoi capelli rossi erano legati,non sciolti e ciò mi permise di osservare meglio i suoi lineamenti. Era semplicemente stupenda.
Quando si accorse di me, mi trascinò in camera sua prendendomi per mano, cosa che sinceramente non si aspetterebbe nessuno dato che fa credere di odiare il contatto fisico. Appena si rese conto di star abbassando le difese si irrigidì subito e con le sue parole mi fece scappare. Non so se erano vere o meno, ma voglio credere che non lo siano e che le abbia dette solo per non smascherarsi.
Vorrei tanto dirle che io non le farei mai del male. Mai. E che se ha voglia di aprirsi, di farsi vedere per quello che è io sono disponibile per aiutarla.
Non so descriverla perfettamente, perché non ho avuto modo di approfondire questa conoscenza, ma spero di non aver detto cose non vere. Io la vedo così, diversamente da come la vede tutta la scuola e di ciò ne sono davvero grata.
È una ragazza stupenda sia dentro che fuori e vorrei conoscerla di più perché mi piace davvero molto come persona."

Appena smetto di leggere guardo Cheryl che osserva il pavimento facendo grandi respiri. Il preside se n'è accorto e le chiede se è tutto ok. Cheryl risponde facendo un cenno con il capo, ma appena la parola passa a lei le lacrime le iniziano a rigare il viso. Vorrei tanto asciugare le sue guance ed abbracciarla per farla sentire meglio, ma non lo faccio per paura di aver frainteso quelle lacrime.
"Cheryl se vuoi andare un attimo in bagno va pure"
La rossa si alza e si dirige ai servizi, la seguo con lo sguardo finché non scompare dalla mia vista.
Guardo il pavimento torturandomi le mani per il grande senso di colpa che ho dentro di me.
"Signorina Topaz, il suo tema mi ha davvero colpito. E penso che abbia colpito anche Cheryl. Forse è meglio se le va a parlare". Sorrido al preside ed esco.
È davanti allo specchio, come sempre. Le lacrime non scendono più ma ha ancora gli occhi lucidi pronti a scoppiare nuovamente. Mi avvicino per farmi notare, ma non con troppa velocità. Cheryl si gira verso di me e mi guarda con un'espressione un po' distrutta. Non faccio a tempo a scusarmi che subito prende parola "Hai ragione. Io non sono come mi vedete tutti a scuola, ma è il mio unico modo per sopravvivere. So che vuoi aiutarmi ma non puoi, nessuno può farlo, l'unico che è in grado di cambiarmi è morto e da lassù non può aiutarmi. Quindi resterò così. Per sempre". Ed eccola la lacrima, che per l'ennesima volta fa apparire ai miei occhi Cheryl per quello che realmente è: una ragazza sensibile e dolce.
"Ti voglio aiutare lo stesso" le parole mi escono debolmente ma lei capisce lo stesso e infatti mi sorride. Con quel sorriso vero che tanto adoro.
Torniamo nell'ufficio del preside il quale incoraggia la rossa a leggere il suo tema

TEMA CHERYL BLOSSOM

...

guardami e sorridi [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora