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-Jimin Pov-

Durante il tragitto verso l'ospedale resto in silenzio e in ansia mentre Yoongi cerca di infondermi tranquillità tenendomi la mano.
Arrivati in ospedale cerchiamo i miei che appena troviamo schifano subito con lo sguardo Yoongi e prima che facciano la solita scenata mia madre mi fa il punto della situazione e poi va a parlare con il medico che l'aveva chiamata.

Ora restiamo solo io, Yoongi e mio padre che lo guarda come se fosse spazzatura.
"E questo chi sarebbe?" chiede con tono acido e derisorio.
"È il mio ragazzo, ma ora non è il momento di schifarci ci sono cose più importanti non credi?"
"E pensi che portarlo qua sia una cosa rispettosa?" chiede con una risatina che mi fa sbuffare.

"Nonna sapeva della mia omosessualità è gli stava più che bene.
E lui voleva starmi accanto" dico deciso.
"Sicuramente stava delirando quando ti ha 'accettato' " mima le virgolette  "fate schifo, mandalo via".
"Penso che dovrebbe smetterla di parlargli così" dice Yoongi stringendomi forte la mano.
"È un ospedale, un luogo pubblico, ha il diritto di stare qui" dico serio annuendo.
"E io qua con tua nonna malata non lo voglio.
Già ci sei te di malato mi manca anche un altro malato frocio".

Mi mordo il labbro e prima che io risponda vedo Yoongi fulminare con lo sguardo mio padre.
"La smetta.
Non è una malattia amare una persona dello stesso sesso.
Quindi la smetta" dice gelido e prima che scoppi davvero qualcosa lo porto a sedersi e lo abbraccio forte.

"Andrà bene piccolo" mormora facendomi sedere sulle sue gambe accarezzandomi dolcemente i capelli.
Resto così qualche minuto fino a che non arriva mia madre e mi fa cenno di andare con lei, per parlarmi.

Mi stacco da Yoongi e mi alzo andando con mia madre ma riesco a sentire mio padre rompere le scatole a Yoongi per andarsene.
Dio, quanto li odio.

Di nuovo devo scendere a patti con mia mamma per vedere la nonna.
Li odio, sono degli stronzi manipolatori.

"Yoongi... va a casa è tardi..." dico piano senza guardarlo quando torno da lui.
"Vuoi che me ne vado davvero?"

Certo che no...

"Sei sordo? Vattene" ringhia quello stronzo di mio padre facendo qualche passo avanti ma non gli permetto di farne di più mettendomi in mezzo fra di loro.
Non alzerà le mani anche con lui.

"Yoon... perfavore..." lo imploro con lo sguardo.
"Qualsiasi cosa chiamami ok? Ma davvero jiminie" dice sospirando guardandomi preoccupato.
Annuisco e gli mimo un "ti scrivo" in labiale.
"Ciao Mochi" mi lascia un bacio sulla fronte prima di andare via.

"Finalmente se ne è andato".
Sento gli occhi farsi lucidi e mi siedo di nuovo mordendomi il labbro torturandomi le mani.
Perché non possono solo accettarmi...

"Non fare quella faccia, non doveva neanche venirci qua".
Alzo lo sguardo e mi innervosisce ancora di più vederlo così seccato.
"È il mio ragazzo... ha il diritto di starmi vicino..."
"Ne abbiamo già parlato mi sembra" interviene mia madre zittendomi per un attimo.

"Quando potró vedere nonna...?" Dico piano guardando entrambi.
"Quando smetterai di fare queste pagliacciate presentandoti con quel pagliaccio con cui sei venuto".
"Come ti è venuto in mente di portarlo con te?!"
"Appa... è andato via... voglio vederla vi prego..." dico con tono implorante.
"Cosa significa?! Non avresti mai dovuto portarlo qua!"alza la voce "cosa pensavi portandolo qua eh!?"

"Ma che vi importa non ci siamo nemmeno baciati davanti a voi!" Sbotto.
"E ci mancava solo che lo baciassi davanti a noi! Non ti sembra di portarci già abbastanza imbarazzo comportandoti così?!" interviene di nuovo mia madre guardandomi con lo stesso sguardo schifato di mio padre.
"Imbarazzo?! Per cosa? Per il mio essere finocchio? Per i miei capelli arancioni?" Ringhio.
"Per il tuo essere frocio! Sei già abbastanza imbarazzante non basta?!"

Falling for you ||Chanbaek - Yoonmin||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora