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«Buongiornooo»

«Buongiorno Katy»

La sera prima, nonostante Mike stesse facendo forza per non lasciarmi andare, sono riuscita ad andarmene. Non riuscivo più a mantenere quella situazione e così l'ho lasciato in asso.
Appena girato un isolato, mi fermai domandandomi cosa stessi facendo.
Non sapevo dove andare, andare a casa dei miei non era una buona idea visto che non sono mai stati d'accordo su quel fidanzamento e forse vedendomi depressa com'ero, gli avrei fatti arrabbiare perché si sarebbero ricordati che io non gli ho mai dato ragione quando invece avevano ragione su tutto.

Senza sapere dove andare a dormire, feci un salto nella spiaggia più vicina, per sedermi sulla sabbia e ascoltare la mia canzone depressa preferita ' the sun is rising '.

Amavo andare in spiaggia di sera e fissare l'infinito nel mare, la luna che saliva, tutti quei dannati pensieri negativi sparivano nel nulla.

Si fece buio in fretta e io non mi accorsi di nulla, ma la voglia di andarmene da lì non c'era, infondo è proprio nel buio pesto che tutto quell'infinito diventava solo fragore, un muro di suono, un urlo assiliante e cieco delle sole onde notturne perché infondo, se lo guardi, non te ne accorgi di quanto rumore faccia.

Non c'era più nessuno intorno a me, nessuno che mi potesse disturbare in quel piccolo paradiso... Finché non mi squillò il telefono perché ovviamente è come se qualcuno mi odiasse talmente tanto da non lasciarmi in pace neanche un secondo.

«pronto?» mi portai il telefono all'orecchio senza leggere ne nome ne numero di telefono

«puoi venire a casa mia...»

Dall'altra parte del telefono c'era la voce di Katy. Ma come lo sapeva che non ero a casa?

«... Mike mi ha chiamato per chiedermi se fossi a casa da me e da lì ho capito tutto»

Così sono andata a casa di Katy per passare la notte.

«cosa vuoi da mangiare per colazione? Io ho preparato uova e bacon, ma se non ti vanno, faccio quello che ti pare, non ho problemi»

«andata per uova e bacon» gli risposi sorridendo

Mi conosceva troppo bene, in fondo, eravamo amiche da 10 anni, dalla prima superiore insomma.

«non ti chiederò nulla riguardo a cosa ti è successo ieri sera con Mike, ma sappi che hai fatto bene, era ora che lo lasciassi» l'ho poi interrotta

«non dirmi che anche tu...» non mi ha nemmeno lasciato finire che mi rispose subito

«io non ti ho detto nulla, l'hai pensato tu»

«... Oltre ai miei genitori lo odiavi pure tu!!»

«sinceramente non mi è mai piaciuto, ma ti vedevo felice all'inizio e così non ti ho voluto dir nulla su quello che pensavo, tutto qui. Forse ho sbagliato perché magari non è d'amica questo comportamento che ho avuto nei tuoi confronti, ma non volevo litigare con te, sapevo già che avevi litigato con i tuoi per questa cosa e tu sei venuta da me per farti consolare, così non ti ho detto nulla»

Apprezzai la sua sincerità, ma avrei preferito me lo dicesse prima anche se molto probabilmente avremo litigato perché io sono sempre stata una testa dura su certe cose, quando mi mettevo in testa una cosa, nessuno poteva dirmi di non farla e in questo caso era di avere una relazione con un ragazzo che nemmeno io pensavo e ne mi sarei mai immaginata che fosse un caso umano.

Katy mi portò la mia colazione a letto con 2 fette di pancarré, le uova strapazzate e 2 fette di bacon croccante.

«sappi che lo faccio solo oggi perché ieri sei stata male, domani mattina ti arrangi» mi disse sorridendo porgendomi il vassoi con il piatto.

Infondo ci siamo conosciute così, con uova, bacon e pane.

Era il primo girono di scuola superiore, ma era ancora presto per entrare in classe, non avevo voglia di stare in piedi davanti scuola ad aspettare che la campanella suonasse, così andai nel bar vicino a fare colazione visto che non avevo mangiato perché di mattina presto non avevo mai fame.

«Buongiorno» mi disse il barista mentre asciugava i bicchieri appena usciti dalla lavastoviglie.

«Buongiorno, vorrei uova e bacon, per favore» gli chiesi porgendoli già i 4 dollari che mi sarebbero costati

«va bene, si vada pure a sedere, arrivo subito» mi disse indicandomi l'unico posto libero di fianco a una ragazza che parlava al telefono

Senza fare neanche in tempo a tirare fuori da sotto il tavolo la sedia che la ragazza mi disse in modo un po' arrogante:

«è prenotato, cercati un altro posto»

«non ci sono altri posti e ora qui non c'è nessuno quindi eppena arriverà la persona che ti aveva chiesto di tenergli il posto, mi scaverò dalle scarole, tranquilla» gli risposi facendo anche un sorrisino nervoso

Non mi disse più nulla dopo quella risposta che gli avevo dato e aspettai solo il cameriere con le mie uova.

«ecco qua le tue uova e bacon»

«grazie» gli risposi e allungai le mani per prendere il piatto, ma la raggazza di fianco a me fu più veloce

«queste sono mie»

Dopo quell'incontro, ci siamo poi incontrate a scuola. Era una mia compagna di classe e già dal primo giorno eravamo vicine di banco, ci siamo conosciute meglio e siamo diventate grandi amiche.

«senti un po'... Oggi devi andare a lavorare?»

«no Katy, oggi non sono di turno, perché me ne lo chiedi?»

«oggi Logan mi aveva invitata a uscire con lui insieme a dei suoi amici, andremo il pomeriggio in spiaggia e poi vengono tutti qua a dormire, saremo in 5 in totale. Ti va di venire? Credo che per Logan non ci siano problemi, sai quanto ti vuole bene e poi ne hai bisogno di uscire un po' con i tuoi amici, è da tanto che non lo fai e noi sappiamo già la motivazione quindi ora che non sei più legata con Mike... È ora di usciree» mi disse Katy iniziando a ballare per la stanza

«forse hai ragione» gli dissi ormai accettando la cosa

«io ho sempre ragione» mi disse convinta di quel che stava dicendo.

I who think only of you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora