Era Mike.
Ero pronta a sbattergli la porta in faccia, ma aveva la mia cena già pagata e io avevo fame.
Non avevo nessuna intenzione di lasciargliela.
«grazie, ora puoi andare» li dissi con la fronte aggrotata e strappandoli di mano la sportina.
Tentai di chiudere la porta, ma lui la fermò subito con la punta delle scarpe.
«ho detto che devi andare!» li dissi a tono
«decidi tu?!»
«finché io abiterò in questa casa, è certo che decido io»
«tu non abiti qui, abiti a casa con me»
«aahhh... Nooo... Non hai ancora capito quindi che non ti voglio più vedere? Mike vattene»
«HA DETTO DI ANDARTENE» disse una voce dietro di lui.
Non ci potevo credere.
Era Corey
In quel momento volevo saltarli addosso e abbracciarlo più forte che mai e non lasciarlo mai più, ma non era il caso, con Mike davanti rischiava di prenderle.
Cosa ci faceva lí, davanti a casa mia?
«è tu chi saresti?» lo disse Mike girandosi verso di lui e avvicinndosi.
«io non ti ho chiesto chi sei e non ti ho chiesto nemmeno un autografo, quindi non ti deve interessare chi sono. Lasciala stare e falla finita!» li rispose
«altrimenti cosa credi di fare nano da giardino zoppo» disse prendendolo in giro per via delle stampelle
Io intanto presi l'attimo per chiamare la polizia.
Non volevo aspettare un attimo, la situazione era sfuggita di mano, dovevo denunciare la cosa.
«zoppo sarai tu con la tua testa di gallina, anzi le galline sono molto più intelligenti di te deficiente» li disse Corey
Mike anche con una presa per il culo squallida come quella che gli aveva appena detto Corey, riusciva ad arrabbiarsi; così si avvicino a lui pronto per tirargli un pugno in faccia.
«cosa credi di fare, Mike, Mike piantala, vattene e falla finita» li dissi avvicinandomi a lui vedendolo avvicinare a Corey
«levati dalle palle!» mi dissi spingendomi via e facendomi cadere di sedere sul cemento.
«che cazzo fai!?» li urlò Corey per poi ricevere un pugno vicino alla bocca.
Proprio in quel momento arrivò la polizia per fortuna e riuscirono a prendere in tempo Mike che era intento a scappare, e vedendo la scena da lontano, li misero le manette e lo arrestarono per violenza.
Da quel momento non avevo più paura di lui, ne timore di parlare con il ragazzo che mi piace per paura di essere aggredita da lui, tanto se ne sarebbe andato in prigione per un bel po'.
«stai bene?» mi domandò Corey allungandomi la sua mano per aiutarmi ad alzarmi
Appena in piedi si fiondò tra le mie braccie stringendomi.
Volevo stare così tutta la notte, non mi sarei voluta staccare.
«S-si, t-tu stai bene?»
«eccola la mia balbettina» sorrise e ovviamente lo feci anch'io «comunque, apparte la mandibola che brucia dal dolore, sto bene» mi rispose alla domanda
«mi dispiace, vuoi entrare in casa che ti dò del ghiaccio per farmi perdonare»
«ma tu non ti devi far perdonare per niente. Comunque va bene» *sorrise*
Mi mancava tanto quel sorriso, nonostante non siano passati neanche dei mesi dall'ultima volta che lo avevo visto.
Lo portai in casa e lo feci sedere sul divano mentre io presi il ghiaccio dal freezer.
«ecco qui il ghiaccio»
Lui lo guardò per poi dirmi:
«tieni, lo vuoi tu nel sedere»
«intendo il ghiaccio, non sono un don Giovanni» disse ridendo allungandomi il ghiaccio
«lo avevo capito» sorrisi «tienilo pure tu, ti ha tirato una bella botta» li dissi
C'erano dei silenzi imbarazzanti in quel momento, ma erano piacevoli con lui.
«te lo avevo detto che lo avrei capito anche senza il tuo aiuto»
«che cosa?» li domandai
«certo che per essere una persona distratta non me lo sarei mai aspettata che ti dimenticassi di delle cose dette 2 giorni fa» ride
«daiiii» li risposi per farli capire che volevo saperlo perché era vero che non me lo ricordavo
«su chi ti ha lasciato quel livido, è stato quel deficiente. E oltre tutto te ne ha lasciato un altro nella chiappa» sorrise
Diventai rossa per quel che aveva detto
«a te invece te ne ha lasciato uno in faccia quindi sinceramente non so chi è messo meglio tra noi due» sorrisi
Era tutto un sorridere con lui.
Ci stavo veramente bene con la sua compagnia
«dimmi un po', che ci facevi davanti a casa mia?»
«abito a 4 isolati più distante da qui, ero andato a fare una passeggiata...»
«con le stampelle Corey vai a fare una passeggiata?, ti devi riposare» li dissi senza lasciarlo finire di parlare
«lo so, ma mi piace fare delle passeggiate di sera. Comunque, stavo dicendo... Stavo facendo una passeggiata e poi ho sentito una voce familiare e ti trovai con quello e vedendo la scena non mi sembrava buona così mi sono messo in mezzo»
«grazie, ma non dovevi»
«si, invece, che dovevo, con tutto il tuo aiuto in ospedale è il minimo questo»
«non è tutto merito mio»
«per me si»
Li sorrisi
«ah!... Vuoi che ti dia qualcosa? Che ne so, magari hai fame?» li domandai
«ma è l'una di notte, sei abituata a cenare a quest'ora?» mi rispose ridendo
«in realtà no, ma diciamo che è arrivata tardi la cena» sorrisi
Ci dividemmo il cheeseburger e le patatine e restammo li un po' a vedere la tv nonostante l'orario.
Non lo sentivo il sonno con lui, sarei stata sveglia tutta la notte pur di vedere il suo sorriso.
Appena finito il film che stavamo guardando mi disse:
«forse ora è meglio che vada»
«va bene»
Ci parlammo sottovoce
Poi lui si avvicinò verso di me.
Sembrava mi volesse baciare, ma il rumore delle chiavi di Katy lo fermò.
Proprio in quel momento doveva entrare?
«Emma» disse entrando in casa e vedendo che non ero sola
«ehm... Corey, lei è la mia coinquilina Katy, katy lui è Corey» li presentai imbarazzata della situazione
«forse è meglio che vada» disse Corey
«va bene»
«ci sentiamo?»
«certo» li risposi accompagnandolo alla porta e lasciandolo andare
Katy ci guardò in silenzio.
«tu mi devi spiegare che sta succedendo» mi disse una volta che Corey era già fuori casa
ECCO QUI L'OTTAVO CAPITO DI 'I WHO THINK ONLY OF YOU'. VI STA PIACENDO? ❤️
HO PUBBLICATO UN GIORNO PRIMA DEL DOVUTO PERCHÉ DOMANI SONO PARECCHIO OCCUPATA E HO PAURA DI DIMENTICARMELO, SPERO NON VI DISPIACCIA.CIUUU❤️
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I who think only of you
Romance[COMPLETA] ❌ATTENZIONE❌ STORIA BREVE D'AMORE (io che penso solo a te) Emma, una giovane infermiera di 23 anni, ex fidanzata di un ragazzo molto possessivo, viene mandata in carica nell'ospedale più famoso della California, San Jose Bonaventure Hos...