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Prima di andare a cercare la sedia a rotelle, andai a cercare Jessie per chiederli una mano.

«Jessie Jessie, ti prego, vieni con me» le dissi prendendola per un braccio

«che c'è?» chiese preoccupata

«la sedia, la sedia a rotelle... Dov'è?» le chiesi.

Mi vergognavo a dirli la vera verità, non ci conoscevamo ancora bene e laboravo lì da poco, non volevo perdere il lavoro per una stupida cotta con paziente.

«ma sono dietro di te» disse morendo dalle risate

«S-si, si lo sapevo, ma in realtà ti volevo chiedere una mano per alzare Corey»

«chi è Corey?»

«il pompiere»

«ah, va bene andiamo»

Presi la sedia e ritornai da Corey, ma stavolta con l'aiuto di jessie.

Mi sentivo così stupida.

Entrammo nella stanza e Corey e lì a guardarmi.

«sei tornata con un'infermiera che ha l'uso della parola senza che sia insicura su cosa dice?» disse sempre con il suo affascinante sorriso.

«in che senso?» domandò jessie a Corey però guardando me.

«no niente non ascoltarlo, ha ancora un po' di fumo secondo me che lo turba» dissi sottovoce

Corey a quanto pare aveva sentito quel che avevo detto a Jessie e si mise a ridere girando la testa da una parte all'altra, come per dire di no.

Aiutammo a scendere dal letto e sedersi sulla sedia a rotelle Corey e ci avviammo verso le sale di radiografia, mentre Jessie venne chiamato dal dottore per seguire in altro paziente

«dimmi un po'... Oltre a balbettare che lavoro fai?»

«beh... Ho una divisa bianca, ti sto portando a fare una radiografia, credo di fare l'infermiera non credi?» li risposi sempre camminando spimgendo la sedia.

«credi male, mi hai detto di alzarmi con una gamba rotta e hai dovuto chiamare un infermira per aiutarmi ad alzarmi quando alla fine ho fatto praticamente tutto io»

«1 Avevo chiamato Jessie solo per una motivazione, ovvero mettere fine al tuoi prendermi in giro. Se solo Jessie non fosse stata chiamata dal dottore, tu, te ne saresti stato zitto, forse, perché anche quando era entrata Jessie nella tua stanza sei riuscito a trovare un altra scusa per giudicarmi e 2 non hai la gamba rotta altrimenti non ti saresti anzato senza il nostro aiuto» feci un sorriso nervoso

«vedremo se non è rotta» disse Corey convinto che la gamba non era rotta

«vedremo» dissi con un aria di sfida

«cosa vuoi in cambio se vinci tu?»

«mmhh... Fammi pensare da uno presuntuoso come te, nulla grazie»

«se vinco io voglio un gelato e faccio che se vinci tu, ti devo un gelato, così facciamo parità»

«mhh... Ci penserò»

Li feci fare i raggi, ma ovviamente i risultati non si potevano avere subito.
Così portai Corey nella sua stanza, ci salutammo, lui ovviamente sempre con quell'aria da presuntuoso e io feci lo stesso, e andai a cambiarmi per tornare a casa.

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Il giorno dopo ritornai a lavorare, dovevo fare il turno di notte senza Jessie perché quel giorno era di 104 per aiutare sua nonna che era in difficoltà.

La prima cosa che feci quella sera era di andare a vedere se erano arrivati i risultati.

«sono appena arrivati i risultati dei raggi del pompiere Emma, li trovi dentro il cassetto in sala infermieri» il dottor Scott mi aveva preceduto

Non ragionavo in quel momento, così appena il dottor Scott me lo disse, io corsi nella stanza di Corey per dirglielo.

Era sdraiato nel suo lettino con la testa posta dall'altra parte della porta, con le braccia attaccate ai fianchi.

Era bellissimo, ma all'ora non lo avrei mai ammesso.

Stava dormendo e non mi andava di svegliarlo, così presi e me ne andai...

«ti ho vista Balbettina vivente» mi disse una vocina

Balbettina vivente? Ma era serio?

Era Corey che a quanto pare non stava dormendo come prevedevo.

Mi appogiai sulla porta con le braccia incrociate e sorrisi.

«come mi hai chiamato scusa?» li chiesi sperando di aver capito male

«Balbettina» mi rispose sorridendo

«con questo stai insinuando che balbetto?»

«quando sei nervosa lo fai» di rispose

«no, non chiamarmi più così» feci gesto di no anche con la testa mentre lo dicevo

«va bene Balbettina» mi ripeté stuzzicandomi

Sembrava mi conoscesse da una vita.

Era vero che balbettavo quando ero nervosa, ma lui mi ha sentita balbettare sono la mattina prima, come faceva a sapere che lo facevo spesso?

«comunque, tornando a noi, sono arrivati i risultati dei raggi, ce in realtà sono arrivati stamattina, ma volevo annunciarti io i risultati»

«quindi accetti il patto?» mi domandò

«accetto»

«quindi i risultati? Cosa dicono?»

«non lo so» lo risposi tirando su le spalle

«ma non avevi detro che erano arrivati?»

«ma cosa?»

«i risultati»

Sgranai gli occhi per la figura di merda che avevo appena fatto, mettendomi le mani nei capelli

«I RISULTATI!» affermai per poi correre via da quella stanza per andare a prenderli

Corey rise vedendo la scena.

Mi piaceva vederlo ridere, ma non doveva ridere di me.

«ecco i... Risultati» dissi lentamente

«oh si era ora, che dicono? Dimmi che Corey sta bene la prego» mi disse la ragazza di fianco a lui spuntata nel nulla.

«ehm.. Fammi controllare...» aprì la busta dei risultati

«si sbrighi! Tutta sta lentezza non l'accetto!» mi rispose nervosa la ragazza

«si calmi innanzitutto» le risposi io a tono

«i risultati sono negativi, il tuo ragazzo ha solo una slogatura alla gambanulla di più»

Corey mi guardò con aria interrogativa, mentre io consegnai i moduli alla sua ragazza.

Mi stavo per mettere a piangere dalla disperazione? Perché?

Non potevo rinnamorarmi di un ragazzo dopo quello che mi era successo, sopratutto di un ragazzo presuntuoso come Corey.








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